La Costituente del Movimento 5 Stelle ancora non è cominciata e già Grillo e Conte si prendono a mazzate.
Oggi Grillo ha attaccato ancora Conte riaffermando il suo pensiero: no al cambio di nome e simbolo, no all’abolizione del limite dei due mandati. E con lui si è subito schierato Danilo Toninelli, ex ministro dei Trasporti, poi relegato da Conte in un ruolo marginale. Grillo e Toninelli invocano la purezza originaria. E Conte poco fa ha risposto: “nessuno decide su cosa si deve deliberare”.
Conte vuole superare il limite dei due mandati per consolidare un gruppo dirigente a lui fedele. Grillo non vuole perdere il controllo. Ma non è solo questo. È anche la linea politica: Grillo non nasconde di sognare un 5 Stelle di nuovo movimentista, di nuovo del vaffa, lontano il più possibile dal centrosinistra e dal sempre odiato Partito Democratico. Il cosiddetto Campo Largo rimane invece l’orizzonte di Conte, più per mancanza di alternative che per reale convinzione. Ma il Movimento è fragile, in declino di consensi, è stato incapace in questi anni di produrre una classe dirigente credibile da affiancare a Conte. E oggi è in crisi di idee e di identità. La disputa sui due mandati, quando arriverà il momento della costituente, potrebbe essere pericolosa per la tenuta dei 5 Stelle.