“Siamo di fronte a uno spaccato fedele della vita italiana: tutto entra nel tritacarne, anche se non dovrebbe”.
Franco Grillini è una figura storica nella lotta per i diritti degli omosessuali ed è stato a lungo anche parlamentare. Voce un po’ affaticata per motivi di salute, analisi molto delusa per quanto accaduto in Parlamento, Grillini è ospite del Microfono aperto sul futuro delle unioni civili in Italia.
“In questa vicenda è emerso un tema di tatticismo politico cinico”, dice. “Ciò che si vota non riguarda solo il contenuto – sarebbe tutto più semplice – ma altro: la convenienza o meno a votare, il favore o meno che si farebbe a Renzi. I più ondivaghi sono stati quelli del M5S, che hanno ceduto ai diktat dei loro ‘non leader’. Per non parlare però della responsabilità del Pd e dei suoi ‘teodem’, che sono il vero problema in questa vicenda e sono anche il vero problema del Pd”.
Grillini immagina quale potrà essere, a questo punto, il futuro del ddl Cirinnà. “Portare a casa la legge – dice – ora significherà far fuori l’articolo 5 per trovare i voti, un epilogo tristissimo”.
Secondo il fondatore dell’Arcigay è molto probabile che si vada verso l’attenuazione della norma sulle adozioni, per un calcolo politico di Renzi. “Il presidente del Consiglio vuole questa legge a tutti i costi per più di un motivo. Punterà a ottenere i voti dei suoi e di Alfano, per rendere ‘aggiuntivi’ quelli pentastellati”.
A questo punto, è preferibile una legge monca o nessuna legge?
“Io credo che dobbiamo portare a casa quello che possiamo”, risponde Grillini. “Se questa legge salta, in Italia perderemo altri 15 anni”.
Ascolta l’intervista a Franco Grillini