Torna a salire la tensione fra Grecia e Turchia con epicentro il Mediterraneo, nelle cui acque non solo finiscono i migranti ribalzati da una costa all’altra, ma giacciono anche risorse energetiche preziose.
La disputa non è nuova, periodicamente la Turchia invia le sue navi a scandagliare fondali contesi provocando l’irritazione anche di Cipro. Il seme della discordia questa volta è l’isola greca di Kastellorizo, quella del film di Salvatores, “Mediterraneo“, dove la Turchia ha inviato di nuovo la nave di ricerca OruҪ Reis a fare prospezioni non gradite.
L’isola si trova a soli 2 km dalle coste turche e a quasi 600 km da quelle greche, ed entrambi i paesi rivendicano sovranità sulle acque prospicienti adducendo questo o quell’altro aspetto del diritto internazionale. Non si tratta ovviamente di una contesa solo giuridica bensì anche politica, difatti è da tempo in corso una mediazione condotta dalla Germania.
L’iniziativa greca di stringere per suo conto un accordo con l’Egitto e Cipro che escluderebbe la Turchia dal Mediterraneo ha fatto infuriare Erdoğan, che ha deciso di mostrare i muscoli. Obbiettivo probabilmente non una guerra, ma un brusco invito alla Grecia a tornare al negoziato.