È giustificato il panico per il voto di Londra? È veramente la fine dell’Europa oppure è solo un’esagerazione giornalistica? L’unica certezza, per ora, è che si entra in una “terra incognita”. Un proverbio inglese, che si dice mutuato dall’antico cinese, recita: “May you live in interesting times”, possa tu vivere in tempi interessanti. L’epoca aperta dalla Brexit lo è.
Questa è una raccolta di articoli, analisi e interviste pre-voto, in cui si cerca di delineare il quadro futuro per l’Unione europea e per la Gran Bretagna. Il premier David Cameron ha annunciato le sue dimissioni e lascerà a un nuovo inquilino di Downing Street l’incombenza dei negoziati per lasciare l’Europa. Il Paese dalle urne esce spaccato in due: 52% per il Leave, 48% per il Remain. Anche sul piano sociale e geografico il Regno non è più Unito. E Nicola Sturgeon, attuale primo ministro scozzese e leader dello Sottish National Party, promette d’indire un nuovo referendum per staccarsi da Londra.
La Brexit vista da Londra:
1. Heather Grabbe, direttrice dell’Istituto per la Politica Europea all’Open Society Foundation, analizza i motivi dell’antieuropeismo britannico.
– L’antieuropeismo non è contro l’Europa
2. Gli interrogativi prima del voto. Tre punti di vista a confronto. Tratto da Memos.
– Brexit o non Brexit: il dilemma britannico sull’Europa
3. Quali sono le conseguenze reali per la Gran Bretagna? Le previsioni della vigilia del voto. Saranno paure fondate o no? Da Londra, Federico Simonelli.
– Gli effetti reali in caso di uscita dall’Ue
4. I motivi per cui la working class inglese è tanto arrabbiata con l’establishment spiegati da Lisa McKenzie della London School of Economics.
– Brexit, la rivolta della working class
L’intervista:
5. “La Brexit non sarà un’apocalisse”. Così Romano Prodi cercava di buttare acqua sul fuoco. Il problema dell’uscita britannica, semmai, è l’effetto contagio. Nessuno può pensare che dall’Ue si entra e si esca.
– Prodi: “L’Europa non è reversibile”
Vista da Bruxelles:
6. Ora è un aut aut. O si cambia musica e il voto diventa un elettroshock positivo, oppure è difficile che l’Europa si rialzi. Timori e speranze della vigilia. Da Bruxelles, Maria Maggiore.
– Brexit, l’Europa con il fiato sospeso
7. L’editoriale di Michele Migone: che cosa significa un voto che segna un passo indietro di 43 anni.