“Forza Giuliano!”… “Spiegaci però perché cambi idea”… “E le primarie…si fanno lo stesso?”Le reazioni sono un puzzle che si compone in fretta, gli ascoltatori sono veloci, l’idea di una ricandidatura di Giuliano Pisapia a sindaco di Milano non li lascia di certo indifferenti.
Il sindaco ci starebbe pensando. E’ la voce di queste ore. Poco più di un’ipotesi, per ora. Ma un primo Microfono aperto a caldo sulle frequenze di Radio Popolare fornisce un quadro interessante dell’effetto che fa. E’ una risposta energica, se paragonata alle difficoltà e quasi smarrimento degli ascoltatori nelle ultime settimane, di fronte alle liti alle incognite e ai politicismi del centrosinistra.
Le prime reazioni, le più immediate, sono quelle entusiastiche. Sms lapidari: “Bravo Giuliano”, “Se si ripresenta vado a votare altrimenti no”, “Sarebbe un sogno che diventa realtà”, “Magari fosse vero!”. Sono tanti. Telefona Luigi: “E’ una buona notizia, spero che venga confermata. Pisapia è l’unico che può mantenere il profilo di un centrosinistra largo. L’alternativa è che venga avanti il Partito della Nazione o, peggio ancora, Sallusti”. Sono in molti a vedere in Pisapia l’unica figura unitaria che può garantire il risultato. Le divisioni nel centrosinistra, le perplessità su Giuseppe Sala, le critiche al Partito della Nazione sono gli argomenti di chi vede favorevolmente l’ipotesi di una sua ricandidatura. C’è anche, ovviamente, il timore di riconsegnare Milano alla destra. Ancor più nel clima che si è venuto a creare dopo la strage di Parigi.
Le perplessità, dove emergono, hanno a che fare con un punto in particolare: era stato lo stesso Pisapia a dichiarare, ormai mesi fa, di voler rispettare la promessa di un solo mandato. C’è chi chiede di vederci più chiaro, di chiarire quello che potrebbe sembrare un cambio di linea poco comprensibile. “Sarebbe un’incoerenza e una caduta di stile” scrive Gabriele e non è il solo. “Almeno ci spieghi perché, cosa è cambiato” scrive un ascoltatore che poi aggiunge: “Io non lo voterei”. Per altri, però, l’eventuale ‘incoerenza’ non sarebbe un problema. “La rinuncia di Pisapia, anche se coerente con la sua promessa elettorale, ci privava di un punto di riferimento solido ed affidabile che avevamo acquisito come ormai irrinunciabile” scrive Maurizio. “Solo gli stupidi non cambiano opinione” commenta Simona. Ci sono anche le critiche. Non molte, ma ci sono. In alcuni casi legate al giudizio negativo su questi anni di amministrazione comunale, in altri al progetto politico. Secondo Franco “è sbagliato tenere ancorato il Pd di Renzi al centrosinistra. Sarei contento se Pisapia si candidasse per Sinistra italiana”. Un altro sms è ancora più definitivo: “Pisapia eletto grazie alla sinistra milanese l’ha poi umiliata, non lo voteremmo più”. Telefona Antonella, consigliera di Zona a Milano: “Ricandidarsi sarebbe un gesto di grande responsabilità. E’ stato fatto moltissimo, chi ha lavorato lo sa, ma c’è un programma da completare. Basta parlare di sigle e nomi”. Cristiano le risponde secco: “Se la qualità della giunta la coglie chi ci ha lavorato dentro e i cittadini no, non meravigliatevi se non tutti sono in estasi davanti a Pisapia”.
Ultimo capitolo: le primarie. Se Pisapia si candidasse ci sarebbero ugualmente? Lui concorrerebbe? Non farle sarebbe una forzatura? Domande forse inutili, visto che il centrosinistra ha sempre dichiarato che una ricandidatura del sindaco sarebbe stato l’unico motivo per non farle. Ma agli ascoltatori non sembra bastare. Si interrogano lo stesso. Si portano avanti. Anche di fronte a una semplice ipotesi. Il logorìo di questi mesi ha lasciato il segno. E’ l’effetto ‘incertezza’.
Ascolta le voci e i commenti durante il Microfono aperto