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Arrivano i Gilet Gialli all’italiana

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Sabato, a Roma, ci sarà la manifestazione della Cgil, la prima della segreteria Landini e promette di essere un appuntamento importante per capire se una piazza di sinistra sia in grado di mobilitarsi davvero oggi in Italia. Ed ecco che arriva la notizia che in piazza ci saranno anche i gilet gialli versione italiana.

Sempre per sabato in mattinata, sempre a Roma, i “Gilet Gialli” annunciano una loro manifestazione. Coincidenze. In rete circolano un numero di cellulare e un sito che pubblica il manifesto dei gilet gialli in 10 punti che si possono riassumere nella formula, molto ben conosciuta in Italia, del “gentismo”: l’appello alla lotta contro le “élite finanziarie” e “i governi al servizio dei banchieri internazionali”.

Un po’ di parole di sinistra dal sapore molto generico tipo “diritto al lavoro” o “nazionalizzare” o “prima casa impignorabile” uniti a temi di destra come il rimpatrio dei migranti, cioè la loro espulsione, fino a temi tipici del populismo italiano: dall’uscita dell’Unione Europea e dall’Euro, lo stop alla fattura elettronica in nome di una non meglio precisata lotta alla “dittatura fiscale”, al no all’obbligo dei vaccini.Il sito dei gilet gialli è intestato a Antonio del Piano, di Napoli, già in Forza Italia, presidente del “club Forza Silvio Napoli” e poi fondatore della lista “ricomincio da 10” dove il 10 era il numero della maglia di Diego Maradona.

Con chi se la prenderanno? Con il sindacato? Con il Pd? Con banchieri e finanzieri? Genericamente con “il sistema”? O con il governo i cui rappresentanti pensano come loro e hanno provato a stringere un legame coi gilet gialli d’oltralpe? Siamo in Italia, abbiamo ampia esperienza di stagioni opache. Come quella del 2011, con il governo Berlusconi morente, quando spuntarono i cosiddetti “Forconi”, armati di parole d’ordine non troppo dissimili. Allora si misero in mostra faccendieri, imprenditori finiti nei guai, generali che sognavano svolte autoritarie. Finì all’italiana. Oggi, i tempi sono diversi. Certe correnti attraversano il Paese da più di dieci anni in maniera potente. Allora, nel 2011, proprio Lega e il nascente Movimento 5 Stelle ne erano l’argine istituzionale. Oggi Lega e 5 Stelle sono al governo e iniziano a sentire il logoramento e gli effetti della crisi. Altri argini non ce ne sono. Ci vorrebbero pensiero e forze politiche di sinistra. Come quella che promette di costruire la Cgil di Landini e in concorrenza a cui i Gilet Gialli manifesteranno sabato

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    Luigi Ambrosio
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