In Germania congressi contemporanei dell’estrema destra dell’Afd e dei socialdemocratici del cancelliere Scholz. I sondaggi danno l’Afd di Alice Wiedel, ieri incoronata candidata, in crescita, secondo partito dietro solo ai Cristiano Democratici.
Dal palco lei ha fatto un discorso radicale, scandito le parole d’ordine anti immigrazione. Intanto dalla capitale Scholz avvertiva del rischio della normalizzazione di un partito di estrema destra…
È forse solo un modo di dire, ma suona ugualmente strano sostenere che in Germania è iniziata la fase calda della campagna elettorale. E questo non solo perché a Berlino e in altre città del paese fa un freddo cane e nevica ormai da giorni, ma anche per l’assenza quasi totale di manifesti e cartelloni elettorali per le strade. I comizi e le dispute politiche si svolgono solo al chiuso, come ieri a Berlino. È nella città sassone di Riesa che si sono svolti i congressi del partito socialdemocratico e quello dell’estrema destra dell’Afd. Anche se i sondaggi vedono l’Afd solo intorno al 15%, il Cancelliere Olaf Scholz non si dà ancora per vinto e punta tutto sull’accentuazione dei valori storici della socialdemocrazia tedesca: la difesa dello Stato sociale, dei diritti dei lavoratori, delle pensioni e dei sussidi per i disoccupati, della sanità e delle scuole pubbliche. Una strategia nemmeno così sbagliata, se si considera il fatto che i cristiano-democratici di Friedrich Merz propagano esattamente l’opposto, ovvero una riduzione delle tasse per i più ricchi e taglio dei sussidi sociali. Al congresso dell’Afd a Riesa, invece, la leader di partito Alice Weidel ha dato il peggio di sé elencando quelli che sono i punti cardine del suo programma: abrogazione del diritto di asilo, chiusura delle frontiere, rimpatrio in massa degli immigrati che vivono regolarmente in Germania, smantellamento delle pale eoliche e cancellazione di tutte le leggi per la salvaguardia dell’ambiente e del clima.
di Walter Rahue