“Dopodiché stasera mi butto”, titolo con una vaga (e inconsapevole?) sfumatura che rimanda a Rocky Roberts e agli anni ’60, ritorna in scena “a grande richiesta” all’ATIR – Teatro Ringhiera di Milano, dopo essere diventato nelle passate stagioni un vero cult per il pubblico giovane del teatro (ebbene, esiste!).
Generazione Disagio è il cinico gioco dell’oca al centro dello spettacolo, che mira all’annullamento dell’essere umano, ma è anche il “brand” che riunisce quattro talentuosi teatranti, diplomati alla Scuola Civica Paolo Grassi di Milano, ma ormai da anni attivi sulla scena indipendente e in televisione: Enrico Pittaluga, Graziano Sirressi, Luca Mammoli, Andrea Panigatti.
Il disagio-pensiero, come lo definiscono gli autori-performer, è quello che caratterizza gran parte della loro generazione, appunto. Una leva dall’identità tormentata: non hanno mai lavorato ma si avviano alla mezza età, non vogliono essere figli ma nemmeno genitori, sono precari in tutto, dai sentimenti al denaro, e finiscono per dipendere da tossicità globali, come lo smartphone, i social, la condivisione di tutto e il possesso di nulla.
Il gioco (al massacro) di società che coinvolge il pubblico in un acida corsa verso l’annientamento, è travolgente, comico, irresistibile. Da vedere.
Abbiamo intervistato Enrico Pittaluga a Cult, in rappresentanza di tutta la Generazione Disagio.
Ascolta l’intervista su Generazione Disagio