Parte da Milano ed è la prima in Italia la campagna dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Milano “Il fumo uccide anche loro”, sui danni provocati agli animali domestici dal fumo passivo.
“Il grado di civiltà di una comunità si misura da come ci si prende cura degli esseri più bisognosi e più indifesi come possono essere gli animali” ci dice Chiara Bisconti assessore del Comune di Milano che patrocinia con FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) e con ALCASE (associazione per lo studio e la ricerca clinica per il cancro del polmone) l’iniziativa.
Secondo un recente studio dell’Università di Glasgow, i pets sono più a rischio degli esseri umani per quanto riguarda le patologie da fumo passivo dato che passano più tempo in casa dei proprietari, che sono spesso fisicamente vicini al fumatore (accanto o in braccio) e che sono maggiormente a contatto con le superfici in cui si depositano i residui.
Un altro pericolo per gli animali domestici è l’ingestione di mozziconi: la nicotina assunta per via orale è un veleno neurotossico ed è frequente che, soprattutto i cani, attirati dalla saliva umana, ne ingeriscano una quantità potenzialmente letale.
Generalmente i cani sono più esposti ai tumori di naso e polmoni, mentre i gatti ai tumori orali per via del grooming, ovvero la costante cura del pelo che mette in contatto le mucose orali con i residui rimasti sul pelo.
Sono riconducibili al fumo passivo anche altre patologie respiratorie, che vanno dall’irritazione o infiammazione delle prime vie aeree sino a forme di asma, bronchiti croniche e polmoniti. Per quanto riguarda le tipologie di tumori che possono presentarsi nel cane, ci sono differenze in base alla conformazione fisica: in quelli con muso più lungo sono maggiormente presenti neoplasie delle cavità nasali, mentre in quelli a muso corto sono più frequenti forme neoplastiche polmonari.
La campagna di sensibilizzazione coinvolgerà tutte le strutture veterinarie di Milano, che provvederanno a diffondere il materiale divulgativo e a fornire le necessarie informazioni scientifiche.
In uno studio dell’Henry Ford Health System di Detroit emerge che tra i fumatori proprietari di animali domestici il 28,4 per cento intende smettere di fumare per tutelare la salute degli animali, l’8,7 per cento chiederebbe al convivente di smettere e il 14,2 per cento smetterebbe di fumare al chiuso.
“È una sfida culturale – spiega l’assessore a Sport e Benessere del Comune di Milano Chiara Bisconti – tutti gli esseri senzienti hanno diritti da tutelare”.
La puntata di Considera l’armadillo – noi e altri animali di lunedì 18 gennaio sarà interamente dedicata all’argomento