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L’Unione europea può attendere fino novembre per conoscere la manovra economica dell’Italia. 45 giorni di pazienza per l’insediamento del governo, poi si cominceranno a fare gli esami di stabilità. Draghi presenterà già giovedì il Nadef (Nota di aggiornamento del documento di Economia e Finanza) ovvero la fotografia dello stato dei conti pubblici e della congiuntura economica, ma poi la legge di bilancio con i provvedimenti la farà il governo di destra, che non avrà grandi margini di manovra per le promesse elettorali, perché si parte da -40 miliardi di euro. Una cifra enorme che più che in salita fissa la partenza del governo sottoterra. I conti sono del Sole24Ore che cita uno sforamento del deficit già al 5% per quest’anno, causato dagli interventi su caro bollette e inflazione che saranno comunque riconfermati (9 miliardi solo per gli sgravi energetici per le imprese) e poi c’è l’inflazione. Gli unici fondi reperibili per il nuovo governo verranno dagli extraprofitti sull’energia ancora da incassare oppure da tagli, ma quello più volte annunciato al reddito di cittadinanza non copre nemmeno un quarto del buco. Poi si dovranno tagliare gli aiuti, altro welfare o mettere nuove tasse, ipotesi da incubo come primi atti della legislatura. Così uno dei primi consiglieri della leader, Guido Crosetto, ha chiesto già la collaborazione dell’attuale Ministero dell’economia per scrivere la manovra ipotizzando una contropartita: i soldi del Pnrr. “Con noi i conti sono al sicuro – ha detto oggi a Il Messaggero, ormai house organ di Fratelli d’Italia – ma l’Europa deve intervenire per aiutare i paesi in difficoltà oppure permetterci di usare i miliardi aggiuntivi del Pnrr ”. Il messaggio è chiaro: se volete un governo ragionevole, magari con garante Draghi o il suo ministro Franco, noi ci stiamo ma dovete tenerci a galla. Un patto di avvio. Poi si vedrà. Così il partito del tutto cambia con noi in Europa, comincia a pesare la dura realpolitik.