“Io so, ma non ho le prove”, ha detto Roberto Faenza in un’intervista a Radio Popolare. E cita Oscar Wilde: “La verità è raramente pura e non è mai semplice”, per accompagnare il suo ultimo film La verità sta in cielo. Da pochi giorni nelle sale, il film sul caso Orlandi, com’era prevedibile, ha già scatenato un accesissimo dibattito tra cui le critiche del settimanale Famiglia Cristiana, ma l’intento del regista era quello di “riaccendere un faro sulla misteriosa vicenda della ragazza scomparsa il 22 giugno del 1983 e riaprire il caso”.
Un caso che in più di trent’anni ha seguito diverse piste, coinvolgendo quelle crminali della Banda della Magliana, dei Testaccini, fino alle alte cariche dello Stato e del Vaticano; dai conti dello IOR, alla richiesta di liberazione per Ali Agca, in un intrigo diabolico che coinvolge la figura di Marcinkus e quella di Roberto Calvi, per arrivare a Mafia Capitale.
La pista seguita da Roberto Faenza è in buona parte legata alla confessione di Sabrina Minardi, rilasciata tra il 2006 e il 2009 alla giornalista di Chi l’ha visto Raffaella Notariale e raccolta nel libro Il segreto criminale, in cui la donna del boss dei Testaccini Enrico De Pedis, più noto come Renatino, racconta alcuni passaggi cruciali del rapimento di Emanuela, la figlia quindicenne del commesso della Prefettura Pontificia del Vaticano Orlandi, del seppellimento delle ossa della ragazza e delle frequentazioni di Renatino. Una testimonianza preziosa, ma decisamente controversa.
Il film è costruito come un thriller d’epoca, con una ricostruzione accuratissima degli anni e ’80 e con salti temporali tra ieri e oggi. L’epoca attule è quella in cui la giornalista interpretata da Valentina Lodovini interroga Sabrina Minardi (Greta Scarano), che con la sua testimonianza riporta ai flashback, con De Pedis, interpretato da Riccardo Scamarcio. Punto di partenza è un’inchiesta a cui sta lavorando una rivista inglese, seguita a Roma dall’inviata, interpretata da Maya Sansa.
Ascolta l’intervista a Roberto Faenza e a Greta Scarano, ospiti negli studi di Radio Popolare.