I profughi ad Expo sono arrivati da 48 ore. I primi 90 si trovano nel Campo base di Expo: una scelta obbligata, visto che le strutture esistenti, al momento, sono già tutte piene. Le prefetture stanno quindi facendo bandi straordinari per reperire posti in emergenza: vista la chiusura della rotta balcanica è molto probabile che gli arrivi in Italia aumentino, Lombardia compresa.
Secondo una lettera firmata dal prefetto Alessandro Marangoni, Expo in veste campo profughi durerà fino al 30 giugno 2016, con al massimo 500 posti. Costo dell’affitto che la Prefettura versa ad Expo: 25 euro al giorno. Se da oggi al 30 giugno il campo fosse pieno tutti i giorni, per la società Expo l’incasso sarebbe di 1,225 milioni di euro. La parte socio sanitaria, invece, è affidata alla Croce rossa, che per questo riceve circa 12 euro al giorno.
Simona Bordonali, assessore regionale a Sicurezza e Immigrazione, ha polemizzato sulla scelta: “Volevamo ospitarci l’esercito, ci mandano i clandestini”, ha detto. Il centro, in realtà, è per richiedenti asilo, in attesa del vaglio della loro domanda. Si tratta di subsahariani, per la stragrande maggioranze.
“La scelta del sito non ci compete, è un organo dello Stato a decidere, in questo caso la Prefettura”, dice ai nostri microfoni Maurizio Gussoni, della Croce rossa lombarda. “Posso fare una deduzione – continua Gussoni – siccome le ipotesi per il futuro di Expo erano molto diverse, l’accoglienza no durerà per molto. Certo, se ci chiedono di restare di più, lo faremo”.
Ascolta l’intervista integrale a Maurizio Guessoni, a cura di Roberto Maggioni per Localmente mosso