
Per la seconda volta in pochi giorni, Sergio Mattarella ha parlato dei dazi. Il 2 aprile prossimo, Donald Trump dovrebbe annunciare quelli contro l’UE. Sono inaccettabili, creano ostacoli – ha detto il capo dello stato. Che ha rimarcato il suo pensiero. Sono uno strumento di guerra commerciale che alimenta un pericoloso nazionalismo. “Bisogna rispondere con calma, ma con determinazione. L’Unione Europea ha la forza per farlo”.
Quest’ultimo passaggio è importante. E’ un messaggio a Giorgia Meloni: è un invito a dare una risposta comune insieme a Bruxelles all’offensiva di Trump. Non baloccarsi nell’idea che il rapporto privilegiato con la Casa Bianca possa salvare l’Italia dai dazi. Solo un’Europa unita può contrastare la guerra commerciale che Trump dovrebbe dichiarare, dice Mattarella.
Il Quirinale sa molto bene in quale direzione stia andando il governo italiano. Guarda al dialogo Trump Putin e si distanzia dall’Europa. L’attacco al Manifesto di Ventotene da parte di Giorgia Meloni è stato il segnale, gli strali dei media di destra contro gli europeisti, la naturale continuazione. Sergio Mattarella nel suo intervento cita “gli statisti lungimiranti e coraggiosi che nel 1945 capovolsero un’idea con una rivoluzione di pensiero: mettere insieme un futuro dell’Europa”. Tra le righe, si vedono i volti di Spinelli, Rossi, Adenauer, De Gasperi, Schuman.
L’Europa di Sergio Mattarella non è l’Europa di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini. E’ così da sempre, ma è ancora più chiaro adesso. Il Presidente della Repubblica ha deciso di fare da contraltare allo spostamento d’asse che Palazzo Chigi, con più prudenza, e il leader leghista, con maggiore forza, stanno attuando con le loro dichiarazioni e le loro prese di posizione.