Più che un campanello d’allarme, dovrebbe essere descritto come un urlo impossibile da ignorare.
L’estrema destra ha vinto le elezioni studentesche in provincia di Firenze.
Casaggì, organizzazione che si definisce “identitaria”, ha come simbolo la fiamma tricolore che rimanda al Movimento Sociale Italiano e si richiama ad Azione Studentesca ha conquistato la Consulta provinciale degli studenti di Firenze. 32 eletti su 58 e una valanga di voti: 18mila.
L’estrema destra ha conquistato i licei oltre che gli istituti tecnici e questo dato è considerato strategico: “è la fine di un’egemonia” esulta Casaggì.
La lista “Firenze Antifascista” ha ottenuto meno della metà dei voti, quella dei “Giovani Democratici” legati al Pd addirittura quattro volte meno.
“Tutto per la patria, la destra avanza, si radica e vince” scrivono i militanti fiorentini della destra estrema studentesca. E come dar loro torto, quando parlano di radicamento. La vittoria tra gli studenti di Firenze segue, in Toscana, quelle a Prato e a Pistoia.
Il programma è molto semplice, e lo si legge sul loro sito: “edilizia scolastica, trasporti, sport, forte critica dell’alternanza scuola-lavoro, della Buona Scuola e dell’operato del Ministro Fedeli”. Parole d’ordine che potrebbero appartenere a una organizzazione studentesca di sinistra. Invece, le adotta la destra radicale e vince.
L’avanzata dell’estrema destra è preoccupante, soprattutto se avviene anche in un vecchio feudo rosso come la Toscana. Alle elezioni comunali della scorsa primavera, a Lucca Casapound è arrivata al 7,8 per cento. A Pistoia è stato eletto un sindaco di Fratelli d’Italia. Adesso, l’affermazione tra gli studenti, persino a Firenze.
L’estrema destra riempie un vuoto: “ormai anche in Toscana la sinistra non ha più strutture, la destra invece ha costruito sedi, luoghi d’incontro, organizzazione sul territorio” si sfoga un dirigente politico interpellato da Radio Popolare.
Lo fa, ovviamente, alla propria maniera. La pagina Facebook di Casaggì Firenze propone letture di Ezra Pound, di Ernst Junger, analisi della guerra nel Donbass, e inviti a cene sociali e conferenze che prendono il titolo da vecchi slogan nazisti: “Sangue e Suolo, quale futuro tra Ius Soli, invasione migratoria, eliminazione etnica e calo demografico?”.
La pagina è seguita da oltre 42mila persone.