“Voto Sì malgrado Renzi”
Lo affema a Radio Popolare il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.
Non cambiare, per lo stato in cui versano le istituzioni, sarebbe un errore, afferma Rossi. E non sarebbe facile ripartire.
“Il contenuto della riforma non può essere ridotto alla riduzione dei costi, all’antiparlamentarismo e a questo assalto alle Regioni che non mi piace. Il contenuto è avere una Camera che fa la maggior parte delle leggi, un Senato rappresentante dei territori, magari supportato dall’elezione dei senatori con una proposta di legge come quella di Vannino Chiti. E poi la revisione del Titolo V sui poteri alle regioni che a me non piace. Andiamo verso una nuova forma di centralismo ma potrà essere corretto successivamente questo aspetto”.
“A me spaventa l’eterno gioco dell’oca per cui si riparte sempre dal punto zero. Auspico che questa volta venga evitata” insiste Rossi.
Rossi individua elementi positivi nella manovra economica, qualche politica espansiva, un sostegno alle imprese, ma avanza una forte critica: il messaggio dato agli evasori con la chiusura di Equitalia e con la voluntary disclosure.
“Manca un’idea di futuro, c’è frammentazione e voglia di rivolgersi alle singole categorie con qualche correzione positiva: gli investimenti a favore delle imprese manifatturiere, gli interventi sulle pensioni, anche se si sarebbe potuto intervenire sulle “pensioni d’oro”, mentre male sugli investimenti pubblici. Sarebbero la svolta che occorre per una politica che dia lavoro“.
Il dibattito sul referendum è strettamente intrecciato al futuro della sinistra in Italia. Rossi dà un giudizio positivo del tentativo di Giuliano Pisapia di fare da pontiere tra le diverse anime della sinistra che oggi sono divise, come lo stesso ex sindaco di Milano ha affermato ieri a Radio Popolare
“Sono molto d’accordo con lui, la sinistra deve essere più larga e andare oltre al Pd. Il mio partito, dentro cui faccio una battaglia da sinistra, ha bisogno di allargarsi verso forze disponibili a governare con noi. Come alle amministrative. Non c’è una questione democratica attorno a questo referendum e bisogna abbassare i toni. Sbaglia quella sinistra alla sinistra del Pd che ci individua come nemico principale. Così rischiamo di consegnare il Governo alla destra e al Movimento 5 Stelle“.
Ascolta l’intervista con Enrico Rossi a cura di Luigi Ambrosio e Gianmarco Bachi