Liuba Gabriele è una poetessa, pittrice e fumettista con un debole per le biografie femminili. Tra le sue prime opere troviamo infatti la biografia di Amy Winehouse, su testi di Lorenza Tonani, a cui è seguita quella di Virginia Woolf per Becco Giallo Editore con cui ha più recentemente pubblicato anche un graphic novel sulla vita di Emily Dickinson.
Come si nota dai nomi, le donne di cui parla Gabriele non solo hanno avuto tutte una vita travagliata ma hanno anche tutte lasciato il loro segno nella musica, nella letteratura o nella poesia. Lo stile dell’autrice è particolarmente adatto ad affrontare questi argomenti perché il suo uso espressionista del colore e dei disegni ha qualcosa di profondamente poetico e straniante. Per Emily Dickinson, ha lavorato quasi esclusivamente con vignette e mezza pagina o a pagina intera, offrendo così un bello spazio alle immagini dai colori pastello più o meno brillanti, che sembrano quasi fatte per essere contemplate una ad una. Questo tipo di costruzione grafica, un po’ rigido, fa avanzare la storia lentamente ma il tratto, che quasi non usa contorni se non sottili linee anch’esse pastello e che carica spesso gli sfondi con arabeschi arzigogolati creati dalla carta da parati o dalla natura stessa, riesce a vivacizzare e animare il racconto. Allo stesso tempo densi e dolci, i disegni di Gabriele trasfigurano liricamente la quotidianità della città di Amherst, dove la poetessa visse una vita da reclusa, ispirandosi direttamente e richiamandosi alla sua poetica a volte criptica, metaforica e pervasa di una certa angoscia esistenziale, ma brillante e inconfondibile.
A fronte di una grafica così particolare e avvolgente, sarebbe stato forse utile un lavoro più attento sul lettering, tutto in stampatello, che risulta un po’ ingenuo e semplificato, come capita spesso nelle edizioni di Becco Giallo. Anche se proprio il contrasto con i disegni rende dialoghi e didascalie ben leggibili e permette di seguire facilmente il filo della storia. Una delle particolarità di questo romanzo, che racconta in prima persona la vita della Dickinson concedendosi qualche piccola licenza narrativa, è proprio quella di ricreare l’immaginario della poetessa ripercorrendo cronologicamente alcuni dei momenti per lei più importanti ed emozionanti. Dall’infanzia segnata dalla scoperta della natura ma anche dalla morte prematura della cugina, all’amore per Susan Huntington Gilbert, che diventerà sua cognata, fino alla corrispondenza epistolare con il critico e futuro grande amico Thomas Wentworth Higginson, che cambiò la storia della letteratura americana, e agli ultimi anni segnati da molteplici morti prima della sua. Un’ottima iniziazione poetica alla visione e vita di una grande artista, che lascia il lettore con la voglia di saperne un po’ di più.
Emily Dickinson. Di Liuba Gabriele. 144 pagine a colori. Becco Giallo, 19 euro e 50.