Il giornale tedesco Die Welt qualche giorno fa titolava sulla mafia italiana che aspetta i finanziamenti europei per il coronavirus. Il modo era forse sbagliato, la tempistica anche, sicuramente non è questo il motivo per non dare sostegno finanziario al nostro Paese.
Ma il coronavirus non ha di certo impedito alla mafia di infiltrarsi, di allungarsi, di andare alla ricerca di opportunità.
Riceviamo testimonianze dallo Zen di Palermo o da alcuni quartieri di Napoli di uomini della malavita che vanno a fare la spesa per il quartiere, approfittando della paura o della debolezza delle persone. Ma le mafie hanno puntato, come al solito, molto più in alto.
Bankitalia con una nota oggi mette in guardia sui rischi di infiltrazioni nei finanziamenti alle imprese. La stessa denuncia fatta dieci giorni fa da Sos Impresa rete per la legalità, che segnala come la criminalità organizzata abbia già immesso nel mercato liquidità significative per investire sulle prime imprese vittime della crisi da COVID-19, chiedendo poi obbedienza o il pizzo. Per questo sono necessari interventi efficaci, leggeri e velocissimi dello stato per le imprese.
Bisogna anche tener conto che la criminalità organizzata negli anni si è presa fette di mercato dei settori che oggi sono necessari: ciclo dei rifiuti, pompe funebri, distribuzione anche di generi alimentari. Oggi sfruttano questi poteri e in alcune zone d’Italia svicolano da divieti e obblighi grazie alla collusione o al silenzio.
di Martina Pagani