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Elise e i nuovi partigiani, il graphic novel di Dominique Grange e Tardi

Elise e i nuovi partigiani. Di Dominique Grange e Jacques Tardi

I nuovi partigiani è una canzone di lotta che l’allora militante Dominique Grange scrisse nel 1968 per il movimento maoista della Gauche proletarienne. Oggi è anche il titolo di un romanzo grafico, Elise e i nuovi partigiani, che ha scritto la stessa Grange e che è stato disegnato dal suo compagno di una vita, il fumettista Jacques Tardi.
Sotto un nome fittizio e proponendo un racconto che “non è un’autobiografia né un romanzo di finzione” ma che è di fatto entrambe le cose, Grange ripercorre la sua vita di cantante e di giovane militante di sinistra, cresciuta nella Francia appena uscita dalla seconda guerra mondiale. Una sinistra che vede nei partigiani e nella Resistenza un modello di lotta contro il capitalismo e lo “stato di polizia” che erano il lato oscuro del miracolo economico ma è anche vicina ad altri movimenti, come quello per l’indipendenza dell’Algeria. Non a caso, il volume si apre con una serie di lunghe pagine dedicate al massacro di Parigi del 17 ottobre 1961. Quando la polizia diretta da Maurice Papon, noto per aver collaborato volentieri con i nazisti sotto Vichy, represse nel sangue una manifestazione pacifica di migliaia di algerini, uomini, donne e bambini.

Con la sua matita, Tardi traccia la storia di Elise, la protagonista, dando vita a tutti gli angoli di una Parigi quasi scomparsa. La costruisce con delle vignette che, se non ci si sta attenti, quasi ci si dimentica siano in bianco e nero, tanto sono vivide. Vivide come i sorrisi inquietanti che aleggiano sulle labbra dei poliziotti mentre manganellano i manifestanti di turno: algerini, comunisti, studenti… Immagini dure ma realistiche, che ricordano come la polizia, in Francia, non ci sia mai andata leggera con chi scendeva in strada per protestare.
Tra una manifestazione e l’altra, osserviamo l’arrivo di Elise nella capitale dalla provincia, l’amore per il teatro e la canzone, la scoperta dell’impegno politico. Il maggio 68 dietro le barricate della Sorbona e poi nelle fabbriche, insieme ai movimenti culturali. Poi la militanza per la Sinistra Proletaria, con anche dei periodi passati in catena di montaggio, l’impegno nei quartieri dell’immigrazione parigina e contro il razzismo, che le costeranno anche qualche settimana di galera alla Roquette, fino allo scivolamento verso la lotta armata. Una tentazione quasi afferrata che finirà con una latitanza di qualche anno a cui metterà fine lo scioglimento dei movimenti organizzati.
Tra i compagni, persi e confusi, farà strage l’eroina. Altri si suicideranno. Ma, ricorda Elise: “La gran parte di noi è rimasta a tutt’oggi fedele al suo impegno nei confronti dei più sfruttati, dei più discriminati. E molti di quei “nuovi partigiani” che erano entrati in fabbrica a far gli operai vi resteranno per anni.” Lei, Elise/Dominique, ha ripreso a cantare. Per “tramandare alle nuove generazioni il ricordo delle nostre giuste lotte e offrire loro nuovi canti di resistenza per il futuro”.
Elise e i nuovi partigiani. Di Dominique Grange e Jacques Tardi. Traduzione di Stefano Sacchitella. 184 pagine in bianco e nero, Oblomov (oblòmof) Edizioni, 25 euro.

  • Autore articolo
    Luisa Nannipieri
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