Giovedì 19 novembre un bombardamento ha colpito l’ospedale di Medici senza frontiere a Erbin, in Siria. In quel momento erano in corso operazioni dell’aeronautica russa contro le forze degli estremisti islamici nel Paese. Ai microfoni di Radio Popolare, i vertici di Msf Italia confermano l’avvenuto bombardamento, con almeno due morti. Ancora ignota la provenienza delle bombe.
L’operazione aerea nella zona di Erbin, poco lontano da Damasco, è cominciata alle 2.30 e mezz’ora dopo, proprio quando stavano entrando in ospedale sette feriti, “due missili sono esplosi appena fuori l’ingresso dell’ospedale”, scrive l’ong in un comunicato. Oltre alle due vittime, ci sono almeno sei feriti, di cui due medici.
“La situazione era caotica – afferma un membro dello staff dell’ospedale, che chiede di restare anonimo – stavamo cominciando a curare il primo gruppo di feriti quando d’improvviso altri missili sono esplosi di fronte all’ospedale. C’è bastato un attimo per capire che due dei nostri colleghi che stavano curando i feriti all’entrata erano stati gravemente feriti. Una situazione drammatica che in pochissimo è diventata due volte drammatica”.
Msf aveva recentemente rifornito la struttura siriani con nuovi kit per anestesie, operazioni, trattamenti contro la diarrea e antidolorifici. Parte del nuovo materiale è andato distrutto nell’ultima esplosione.