“Confido che il governo firmi a breve il provvedimento”. La presidente della Commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, Pd, si dice fiduciosa: il reato di immigrazione clandestina dovrebbe – finalmente – essere depenalizzato.
Il governo avrebbe pronto un decreto (che tuttavia non è stato ancora varato), per dar seguito alla legge delega già votata in Parlamento sulla depenalizzazione di una serie di cosiddetti “reati minori”, che contiene anche quello di clandestinità. I termini della delega scadranno a breve, il 17 gennaio.
Il reato di clandestinità fu introdotto nel 2009 dal governo Berlusconi, contenuto nel “pacchetto sicurezza” dell’allora ministro dell’Interno Maroni. Una bandiera politica della Lega, che infatti oggi annuncia già le barricate e un referendum contro l’eventuale abolizione del reato.
“Quel reato ha dato prova di totale inutilità nel far fronte agli ingressi illegali, dimostrandosi anzi dannoso durante i processi nelle aule giudiziarie”, spiega Ferranti durante il Microfono aperto . Nelle sue parole è però evidente una preoccupazione del Partito democratico: non sembrare “debole” sul tema dell’immigrazione, nodo politico ad alto rischio di questi mesi.
La stessa maggioranza sembra attraversata dalle tensioni. Il ministro dell’Interno Alfano è lo stesso che partecipò, come ministro, al governo Berlusconi che nel 2009 introdusse il reato di immigrazione clandestina. Le sue posizioni in tema di immigrazione non sembrano cambiate. Casualità o meno, il Consiglio dei ministri di oggi – 8 gennaio – si è chiuso senza affrontare il tema del decreto. Donatella Ferranti nega che questo sia segno di un conflitto in corso, ma la spiegazione – anziché smentire – sembra al contrario confermare il problema.