
Un nuovo vertice a Palazzo Chigi nel tardo pomeriggio in vista del viaggio previsto per giovedì a Washington. Giorgia Meloni ha chiamato i ministri Salvini, Tajani, Giorgetti e Crosetto per mettere a punto una missione che si è fatta di nuovo molto complicata, se mai sia stata semplice. Gli Stati Uniti hanno respinto la proposta dell’Unione europea di “zero dazi” sui beni industriali, comprese le automobili. Era l’obiettivo di Bruxelles, ma anche quello di Giorgia Meloni che da giorni annunciava che la richiesta a Trump sarebbe stata dazi “zero per zero”, una sorta di zona di libero scambio tra Europa e Stati Uniti. Non è così, Washington alza la posta e dichiara che eventualmente si rivedranno le tariffe se aumenteranno gli investimenti negli Usa e le esportazioni. Non facile per Meloni portare a casa un risultato concreto e lo ha ammesso nel pomeriggio chiedendo agli imprenditori, a cui parlava in un convegno, di avere fiducia nella sua missione, “se non ci credete voi è inutile,” ha esortato gli industriali a stare dalla sua parte, anche perché il timore è proprio quello di un progressivo scollamento di quel ceto imprenditoriale che ha sempre guardato più a destra che a sinistra, in un momento poi in cui le opposizioni su alcuni temi, anche se non sui dazi, si mostrano unite, Schlein e Conte oggi hanno fatto due iniziative comuni, un segnale alla presidente del Consiglio di una possibile unità. “È un momento difficile, ha detto Giorgia Meloni, vediamo come va nelle prossime ore”. Adesso il vertice, da cui spera di avere un appoggio da parte di tutti per una missione che è nuovamente complicata.