Mentre negli USA infiamma la polemica sui Golden Globes, che prevede l’annullamento della cerimonia nel 2022, a causa dell’assenza di quote nere tra i giornalisti stranieri, in Italia sono stati appena consegnati i David di Donatello, quasi integralmente in presenza. E l’omaggio a Ennio Morricone, difetto dal figlio Andrea dal Teatro dell’Opera.
Un’edizione che si è distinta per la presenza di quote rosa, molto più presenti rispetto alle edizioni precedenti. Se il termine “quote” svilisce e banalizza, nei premi però si è un po’ perso. Il miglior film è “Volevo nascondermi” e anche la miglior regia di Giorgio Diritti; film che ha ricevuto sette David, compreso quello a miglior attore per Elio Germano. Emozionante il premio al compianto Mattia Torre per la sceneggiatura originale del film “Figli”, ritirato dalla figlia Emma. E poi Sofia Loren miglior attrice protagonista, a sessant’anni dal premio per La Ciociara e Sandra Milo alla Carriera. Premi a “Favolacce”, “Miss Marx”, “Hammamet”, “Lontano lontano”, “Tolo tolo”, “I predatori” e “L’incredibile storia dell’isola delle rose”.
Il cinema italiano sta bene, nonostante la pandemia e come ha proposto Pierfrancesco Favino andrebbe insegnato nelle scuole, non di pomeriggio ma nelle ore curricolari.