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Tratto dal podcast
Prisma di ven 04/09
Ambiente | 2020-09-04
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala sta valutando una possibile candidatura in vista delle prossime elezioni comunali del 2021, ma prima vuole ascoltare i cittadini. Un lavoro simile a quello degli altri sindaci delle città metropolitane: l’obiettivo è stilare un documento, firmato dall’Associazione nazionale comuni italiani (ANCI), che raccolga i progetti che potrebbero essere finanziati dal recovery plan, il piano europeo per gli investimenti, che porterà oltre il 25% delle risorse nei grandi centri.
Abbiamo sentito Dario Nardella, sindaco di Firenze e coordinatore delle città metropolitane, che ha raccontato quali sono le priorità delle città a Radio Popolare. L’intervista di Lorenza Ghidini e Roberto Maggioni a Prisma.
Quali sono le proposte delle città metropolitane?
Abbiamo deciso di portare un piano coordinato di tutte le 14 città metropolitane, che costituiscono il 40% della popolazione e del PIL del Paese, con tanti piccoli e grandi progetti accomunati dalle priorità oggi rivendicate dall’UE. Tra queste ci sono le politiche green, come la transizione energetica e l’efficientamento energetico degli immobili pubblici, e l’innovazione tecnologica e digitale. Queste priorità sono coniugate in maniera diversa nelle città e danno perciò vita a progetti diversi. Due giorni fa ho incontrato il ministro Amendola e martedì ci vedremo in videoconferenza per individuare i progetti che meritano il finanziamento. È una grande opportunità per il governo di finanziare in modo rapido e certo progetti che avranno un effetto moltiplicatore sull’occupazione. Per questo il recovery plan è un’occasione straordinaria.
Il presidente Conte apre al recovery plan, ma ha avvertito che la banda ultralarga è una priorità. C’è attenzione del governo anche su altri temi o credete si possa fare qualcosa di più?
Parlando con il presidente Conte e i ministri si avverte forte l’attenzione dell’esecutivo sull’ambiente. Un esempio è il fuori stazione urbana, un progetto che prevede di piantare milioni di alberi e che può influenzare molto la vita delle città metropolitana. Sarebbe importante essere i primi a livello europeo a portare alla Commissione i progetti su cui investire, visto che il piano prevede una fase iniziale tra il 2020 e il 2022 e una fase successiva tra il 2021 e il 2027. Chiedo al governo di avere fiducia nei sindaci della città metropolitane. Lo abbiamo dimostrato col piano periferie del governo Renzi, quando abbiamo speso tutti i soldi investiti nelle città. Il presidente Conte si fidi: è importante spendere bene e subito le risorse comunitarie e i sindaci sono una risorsa importante per un loro impiego rapido ed efficiente.
A Milano, come nelle altre città, le fragilità stanno drammaticamente venendo fuori. Quanto inciderà la povertà nella spesa di queste risorse?
Purtroppo città dinamiche come Milano e Firenze sono quelle che hanno subito più di tutti l’effetto COVID. Ci siamo riscoperti più fragili ma è fondamentale sfruttare questa crisi per uscirne in maniera migliore. Come dimostrano gli studi scientifici l’epidemia è stata più forte nei luoghi più inquinati e da lì bisognerà ripartire, mettendo in campo strumenti di supporto per le famiglie. C’è una grande fragilità sociale che va seguita con attenzione perché non diventi disperazione. Ancora oggi a Firenze ci sono ancora fila di persone che ogni giorno attendono il proprio turno davanti ai centri di distribuzione dei pacchi alimentari. È fondamentale che il governo si muova rapidamente e non sottovaluti la riapertura delle scuole, un tema che tiene in apprensione tante famiglie.