Dario Fo compie novant’anni e Milano lo festeggia con una serata al Piccolo Teatro Studio Melato (che Radio Popolare trasmette in diretta), dopo l’uscita del suo ultimo libro Dario e Dio e l’inaugurazione a Verona del MusaLab, con i cimeli di una vita di spettacolo insieme a Franca Rame.
“Ho poco tempo davanti e ancora tante cose da dire”, ci ha confidato il Nobel nella sua casa-studio milanese, mentre selezionava gli ultimi reperti da mandare nel nuovo laboratorio-museo veronese.
Alcune delle cose che restavano da dire hanno trovato spazio nel libro di cui sopra, firmato insieme alla giornalista e amica Giuseppina Manin, con la quale ha sondato con la consueta anticonvenzionalità l’universo del divino e i suoi dintorni.
Ne abbiamo approfittato per chiedere a Dario Fo di darci la sua opinione su Papa Francesco, che ha riportato alla luce dettagli della biografia del poverello d’Assisi accantonati dalla comunicazione ufficiale, di parlare di Dante e di Dio, di natura e della sua famiglia, ricca di spiriti liberi, come la mamma autodidatta e il nonno agronomo, e ancora delle lezioni apprese in una vita girovaga ed entusiasmante, una vita “all’improvvisa”, come diceva Franca Rame nella sua autobiografia.
Novant’anni vissuti all’insegna dell’impegno, della passione artistica, dell’irrefrenabile sghignazzo, antidoto popolare agli abusi del potere e alle convenzioni dei perbenisti.
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