
La Commissione europea offre una sponda economica e politica al Governo italiano aprendo alla possibilità di fare più deficit per sostenere le spese per i rifugiati e il terremoto. Ad annunciarlo è stato ieri il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici a margine del vertice del Fondo Monetario, a Washington.
Vedremo se oggi ci saranno precisazioni, o ulteriori chiarimenti da Bruxelles o dalla stesso commissario su queste aperture al Governo italiano che riguardano il Patto di Stabilità europeo.
Il Commissario europeo Moscovici è partito da una considerazione economica sull’Italia, sostenendo che vanno aiutati i paesi che fanno riforme e investimenti e aggiungendo che “Bruxelles valuterà la flessibilità per le spese per la crisi dei rifugiati, o un terremoto, o per un paese che soffre attacchi terroristici. Si tratta di flessibilità precise, limitate e chiaramente spiegate“.
Moscovici ha poi consegnato a Bloomberg Tv un messaggio fortemente politico che farà discutere: “In Italia c’è una minaccia populista. Per questo sosteniamo gli sforzi di Renzi, affinché sia un patner forte all’interno dell’Europa”.
Le parole di Moscovici sulla “minaccia populista” sono un riferimento indiretto al Movimento 5 stelle e arrivano in un momento in cui in Italia la tensione politica è elevata, tra lo scontro sul referendum e la manovra di stabilità al centro di molte polemiche .
Le reazioni in Italia. Soddisfazione per le dichiarazioni del commissario europeo da parte del Pd. “ Le parole di Moscovici sono la conferma che la battaglia del nostro governo per un Europa più solidale sta buttando giù qualche muro”, ha detto Laura Garavini, dell’ufficio di Presidenza del Pd.
Critica invece Forza Italia sulla “minaccia populista”: “Moscovici offende il popolo italiano – ha detto il capogruppo Renato Brunetta – La democrazia fa paura a una certa Ue. C’è da riflettere. Questa Europa non ci piace”.
Dunque Renzi incassa il sostegno di Moscovici, ma la partita con Bruxelles è tutt’altro che conclusa per il Governo italiano. Nella Commissione europea ci sono posizione diverse sulla flessibilità e poi ci sarà un confronto serrato sui numeri. L’Italia chiede un flessibilità aggiuntiva di spesa almeno di 6 miliardi di euro, mentre la Commissione europea, ritiene eccessiva questa cifra. Intanto il Governo potrebbe contare su una decisione del Parlamento che, forse già domani, potrebbe varare una risoluzione con cui verrebbe alzato al 2,2% il rapporto deficit/prodotto interno lordo del 2017, ottenendo così il via libera dell’Ufficio parlamentare di bilancio che ha bocciato le stime macroeconomiche dell’esecutivo, ritenendole troppo ottimiste.