Una scuola privata, finanziata con soldi pubblici, iniziata e mai finita. La storia del progetto della Fondazione Charis, legata a Comunione e Liberazione ha tutti gli elementi per essere il paradigma degli intrecci tra affari e politica in Regione Lombardia.
E’ il 2008, l’allora giunta regionale di Roberto Formigoni eroga un milione di euro alla Fondazione ciellina per costruire, a Crema, un enorme complesso: scuole superiori, centro sportivo, cappella di preghiera…
A fare da intermediario per il passaggio dei soldi dalla Regione alla Fondazione Charis è il Comune di Crema allora guidato dalla giunta di centrodestra di Bruno Bruttomesso.
Iniziano i lavori per il complesso scolastico, faraonici, che d’improvviso si interrompono. L’enorme scheletro di cemento armato e pannelli colorati è ancora là a fare da testimone.
La fondazione di CL è nei guai, non ha più soldi, passano i mesi e viene messa in liquidazione per i troppi debiti.
Ma è la storia recente la più paradossale: la Regione – adesso guidata da Maroni – pretende che il Comune di Crema – adesso guidato dal centrosinistra – restituisca quel milione di euro. Soldi che il Comune non ha mai visto, che sono finiti per intero alla defunta fondazione di CL che li ha sperperati senza nemmeno costruire la scuola.
Non solo. La Regione non si limita a chiedere la restituzione del milione: ha già cominciato a scalarlo dai fondi che di diritto spetterebbero non solo al Comune ma anche ai cittadini di Crema. Per esempio gli aiuti all’affitto.
Le vie politiche non sono servite a nulla, dice il sindaco di Crema Stefania Bonaldi, ora passiamo a quelle giudiziarie.