Approfondimenti

Cosa sono e a cosa servono gli Stati Generali convocati da Conte?

Giuseppe Conte

Cosa sono e a cosa servono gli Stati Generali convocati dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte? Ne abbiamo parlato col professor Carlo Galli, politico e politologo dell’Università di Bologna.

L’intervista di Lorenza Ghidini e Roberto Maggioni a Prisma.

Gli Stati generali sono stati convocati dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte con l’obiettivo di discutere di come utilizzare i fondi che arriveranno dall’Europa. È un’iniziativa che porterà qualcosa di buono?

Vi è un collegamento diretto tra la debolezza del governo e questa idea degli Stati generali dell’economia. È evidente che si tratta di una mossa del capo del governo per trovare uno spazio politico che di fatto gli si sta restringendo. Dobbiamo risalire alla motivazione iniziale dell’esistenza di questo governo: impedire il ritorno alle urne dopo la crisi del governo M5S-Lega, ma non si è mai capito bene quale fosse l’indirizzo politico. Tutto ciò è stato messo parzialmente in ombra dall’emergenza coronavirus. Riprendendo un po’ di normalità, questo Paese è rimasto dov’era prima. Si tratta ancora di chiedersi dove sta andando e che cosa vuole fare di se stesso. Da una parte vi sono coloro che dicono che la domanda non si pone e che tutto è già stato deciso, ma dall’altra vi sono imponenti contraddizioni dentro la nostra società che chiedono di essere in qualche modo risolte affinché non vengano alimentate continuamente e sempre di più forze presunte antisistema.
Tutto questo rende il governo privo di respiro. Vi sono coloro dentro il governo, come il Partito Democratico, che dicono che si tratta solo di mettere una firma e accettare il MES così da vincolare anche il governo futuro ad una serie di logiche macroeconomiche europee, ma vi sono coloro, come il Capo del Governo, che hanno l’idea di trovare uno spazio autonomo fuori dalla compagine pentastellata che è in disfacimento. Per Conte è vitale trovarsi uno spazio intermedio e questa faccenda degli Stati Generali risponde palesemente a questa esigenza, molto più che all’esigenza dell’economia, prima di tutto perché l’economia non ha ancora la minima dell’esistenza e dell’entità di eventuali aiuti europei e non sa se questi aiuti saranno a fondo perduto o in forma di prestito. Il Recovery Fund, se arriverà, arriverà in forme che ancora non conosciamo perché è soggetto ad una serie di passaggi politici di cui non abbiamo il controllo. E comunque arriverà sotto forma del bilancio dell’Unione Europea dal 2021 in poi, quindi c’è sostanzialmente un anno che dovrebbe essere riempito dal MES, che è ciò che spaventa qualcuno. Non abbiamo ancora idea dell’entità della spesa e in ogni caso il MES non è altro che finanziamento di debito e quindi poi si tratterebbe di rientrare di questo debito: chi paga il rientro dal debito? Queste sono questioni economiche, ma sono anche questioni essenzialmente politiche. Si tratta di individuare coloro che devono perdere e coloro che invece devono vincere questa partita. Di solito nelle liberaldemocrazie avanzate le grandi questioni politiche dovrebbero essere discusse nella sede della rappresentanza politica nazionale, cioè in Parlamento, attraverso dei canali politici capaci di porre in collegamento la politica e la società. Questo dovrebbe essere il core business della politica.
Pensare che questo tipo di problemi possano essere risolti attraverso uno strumento informe, incerto e del tutto arbitrario come i cosiddetti Stati Generali dell’economia vuol dire prima di tutto dare spazio ad un’esigenza sostanzialmente personale del Capo del Governo e contribuire a smantellare ulteriormente l’apparato istituzionale di questo Paese. Se gli Stati Generali avessero una minima possibilità di successo vorrebbe dire che le grandi decisioni di questo Paese non passano attraverso il Parlamento. Mi piacerebbe capire chi viene invitato agli Stati Generali. Mentre in Parlamento non si è invitati, ma eletti, agli Stati Generali si è inviati o invitati. Chi invita chi? Con quale criterio e con quale fine? Di fatto sarà una serie di interventi dove ciascuno invoca per sé una quantità di aiuti, sovvenzioni, agevolazioni e finanziamenti superiore a quella che deve andare a qualcun altro. È una situazione che denota soltanto grande confusione e grande debolezza da parte del centro politico della nazione.

Cosa si aspetta dal Partito Democratico? Continuerà a tenere in piedi questa maggioranza per paura delle elezioni o inizia a diventare sconveniente e faticoso supportare Conte e i Cinque Stelle?

Il Partito Democratico è vocazionalmente governativo ed europeista, quindi proverà fino in fondo a rimanere al governo e a portare l’azione di governo ad allinearsi con quanto richiesto dall’Europa. Certamente la variabile vera è la debolezza economica del Paese. Se questa debolezza permane e si accentua, verosimilmente vi saranno spinte sociali davanti alle quali qualcuno, o il PD o il Movimento 5 Stelle, crollerà perché non sarà in grado di gestirle e penserà che sia più utile arrivare a un reset politico della situazione. Penso che sia l’ultima chance. Teniamo anche conto che si profila ormai un semestre bianco e del fatto che in autunno ci sono importanti elezioni amministrative regionali che possono essere un segnale per chi è al governo. Teniamo anche conto del fatto che ci sarebbe un referendum, ora sospeso a causa del coronavirus e che dovrà rientrare in campo e questo potrebbe essere un aiuto per rinsaldare il governo e la maggioranza. Se davvero le cose andranno male e si dovrà arrivare a delle manovre economiche lacrime e sangue, ho l’impressione che questo governo non sia in grado di gestire una situazione di questo tipo.

Foto | Governo

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 03/03 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 03-03-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 03/03 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 03-03-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 03/03/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 03-03-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 03/03/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 03-03-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    News della notte di lunedì 03/03/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 03-03-2025

  • PlayStop

    Il Suggeritore Night Live di lunedì 03/03/2025

    Il Suggeritore, storico programma di teatro di Radio Popolare, si trasforma in "Il Suggeritore Night Live" per il suo diciassettesimo compleanno. Ora in diretta ogni lunedì dalle 21:30 alle 22:30 dall’Auditorium “Demetrio Stratos”, il nuovo format è un night talk-show con ospiti dello spettacolo dal vivo che raccontano e mostrano estratti dei loro lavori. Gli ascoltatori possono partecipare come pubblico in studio a partire dalle 21:00.

    Il Suggeritore Night Live - 03-03-2025

  • PlayStop

    Jailhouse Rock di lunedì 03/03/2025

    "Jailhouse Rock", trasmissione di Radio Popolare e Popolare Network, esplora il legame tra musica e carcere. Ogni lunedì dalle 20.30 alle 21.30, a cura di Patrizio Gonnella e Susanna Marietti, il programma include storie e suoni dal mondo delle prigioni, con la partecipazione di detenuti dei carceri di Rebibbia e Bollate che realizzano un Giornale Radio dal Carcere e cover di artisti. Scopri di più su http://www.jailhouserock.it/ e https://www.facebook.com/Jailhouse-Rock-451755678297925/

    Jailhouse Rock - 03-03-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di lunedì 03/03/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 03-03-2025

  • PlayStop

    Esteri di lunedì 03/03/2025

    1) Affamare la striscia di Gaza per ottenere ciò che si vuole. Il governo israeliano ordina l’interruzione totale dell’ingresso di aiuti nella striscia di Gaza, mentre Netanyahu si prepara a tornare a bombardare. (Maurizio Debanne - MSF) 2) L’Europa, Washington e Kiev. All’indomani del vertice di Londra, gli attori in campo fanno i conti con le carte a loro disposizione. (Emanuele Valenti, Angela Mauro - HuffPost) 3) I paesi dell’Unione Europea promettono attivismo e l’aumento della spesa della difesa, ma devono fare i conti con il consenso interno. Il caso francese (Francesco Giorgini) 4) Stati Uniti, il capo del pentagono ordina lo stop delle operazioni di Cybersicurezza contro la Russia. Un altro passo di Washington verso Mosca. (Roberto Festa) 5) Verso l’8 Marzo. La storia di Manahel al-Otaibi, attivista per i diritti umani in Arabia Saudita condannata a 11 anni di carcere per i suoi post sui social. (Riccardo Noury) 6) “Esiste un altro modo”. Il film israelo-palestinese “No Other Land” vince l’oscar come miglior documentario.

    Esteri - 03-03-2025

  • PlayStop

    Alla Feltrinelli sarà sciopero. Rotta la trattativa con i sindacati sul contratto integrativo

    Otto ore di sciopero da gestire a livello territoriale. Il gruppo Feltrinelli si appresta a festeggiare il suo settantesimo anniversario con uno sciopero dei suoi lavoratori. La trattativa in corso a Roma tra sindacati e azienda sul rinnovo del contratto integrativo si è rotta, in particolare su alcune questioni come il valore economico dei buoni pasto, il premio di risultato e il salario d’ingresso. Due questioni che si inseriscono su altre che a livello territoriale hanno fatto crescere il malcontento tra i dipendenti della storica catena di libri fondata da Giangiacomo Feltrinelli. Sono circa 1.200 i dipendenti Feltrinelli e Finlibri interessati dal rinnovo del contratto integrativo. Lo sciopero è proclamato dalla Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. Sentiamo quanto ha detto a Roberto Maggioni Alice Romano della Filcams Cgil Milano

    Clip - 03-03-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di lunedì 03/03/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 03-03-2025

  • PlayStop

    Doppio Click di lunedì 03/03/2025

    L’annuncio di Alexa +, l’impatto della nuova geopolitica sul mondo digitale in Europa, la tentazione di Francia e Svezia di obbligare Whatsapp e Signal a inserire una backdoor “tecnica” per consentire l’accesso alle forze di polizia ai dati e il nuovo figlio di Elon Musk. A cura di Marco Schiaffino.

    Doppio Click - 03-03-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di lunedì 03/03/2025

    Parlare di imprenditoria femminile sembra ancora qualcosa di incredibile. Imprenditoria femminile, etica e nel settore della moda (tra i più inquinanti al mondo) è quasi utopia! Eppure Claudia Pievani, founder & CEO di Miomojo, dimostra che è invece una storia vera. Per postare annunci clicca qui Passatel - Radio Popolare (link - https://www.facebook.com/groups/passatel) Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontarci una storia, scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 03-03-2025

  • PlayStop

    L'intervista a Judith Owen

    Judith Owen, che sarà live il 18 Marzo al Blue Note di Milano, è stata oggi ospite con una lunga intervista a Jack da Matteo Villaci in cui ha parlato dei progetti a cui sta lavorando, dell'importanza della città di New Orleans e della comunità nella fase creativa del suo lavoro.

    Clip - 03-03-2025

  • PlayStop

    "Nord Nord", il libro di Marco Belpoliti

    Intervista allo scrittore Marco Belpoliti ospite in studio a Radio Popolare per dialogare con Barbara Sorrentini del suo ultimo libro "Nord Nord" (Einaudi). Un viaggio storico, autobiografico e immersivo nel territorio della Brianza, di Milano e delle zone limitrofe. Con le testimonianze raccolte negli anni dall'autore attraverso la frequentazione di scrittori, critici, fotografi e architetti.

    Clip - 03-03-2025

  • PlayStop

    Playground di lunedì 03/03/2025

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per 90 minuti al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 16.30.

    Playground - 03-03-2025

Adesso in diretta