Quello che sappiamo al momento sul contenuto dell’accordo arriva da fonti americane e di Hamas che hanno parlato con diversi media internazionali e regionali. Non abbiamo ancora dichiarazioni ufficiali sul contenuto dell’intesa.
Come potrebbe essere:
– dovrebbero esserci tre fasi e al momento possiamo solo ipotizzare come sarà la prima. Sarà di sei settimane, durante le quali verranno liberati 33 ostaggi israeliani – non sappiamo se vivi o morti – in cambio di circa 2000 detenuti palestinesi, 250 condannati all’ergastolo. Non sappiamo se saranno liberati verso la Cisgiordania oppure all’estero, tipo in Turchia
– sempre durante questa prima fase l’esercito israeliano si ritirerà dalle zone urbane di Gaza e si sposterà in una zona cuscinetto di circa 700 metri sul confine est della Striscia con Israele
– centinaia di migliaia di civili dovrebbero poter tornare nel nord di Gaza. Qui il problema è che quella zona è stata praticamente rasa al suolo
– dovrebbero entrare subito molti più aiuti umanitari
– dopo 16 giorni di tregua dovrebbero cominciare nuovi negoziati per decidere cosa succederà nella seconda e nella terza fase. Secondo Israele per esempio a Gaza ci sono ancora tra i 94 e i 98 ostaggi, sia morti che vivi. I morti sarebbero circa un terzo. Nella seconda e terza fase bisognerà anche decidere il futuro politico della Striscia
– dopo alcuni giorni di tregua dovrebbe essere aperto il valico di Rafah, tra Gaza e l’Egitto. E alla fine delle tre fasi Israele – pare, questa è forse una delle ultime questioni ancora sul tavolo – dovrebbe lasciare la zona di confine tra Gaza e l’Egitto, il corridoio Philadelphia
(nella foto ANSA palestinesi festeggiano per le strade di Gaza il raggiungimento dell’accordo Israele-Hamas)