Alla fine, si è presentato lo stesso alla commemorazione dell’eccidio nazifascista del marzo 1945 a Cravasco, in provincia di Genova.
Ma il consigliere regionale leghista della Liguria Giovanni De Paoli è stato prima accolto con indifferenza e isolato e poi chi ha preso la parola ha ricordato che tra i deportati dai nazifascisti ci furono anche gli omosessuali.
Giovanni De Paoli aveva detto che se avesse avuto un figlio omosessuale lo avrebbe bruciato nel forno. Nonostante questo la Regione lo aveva incaricato di portare il gonfalone durante la cerimonia antifascista di Cravasco. Una provocazione, rientrata dopo che era montata l’indignazione per la decisione assunta dalla giunta guidata dal forzista Toti. Alla fine a rappresentare la regione è andato un componente dell’opposizione mentre De Paoli ha cercato invano visibilità.
Abbiamo raggiunto Massimo Bisca, coordinatore dell’Anpi della Liguria, che questa mattina era a Cravasco
“Alla parola omosessuali c’è stato un applauso molto significativo. Quella dichiarazione che ha fatto si commenta da sé”, spiega Bisca. Le istituzioni locali hanno sottolineato come ci fosse “incompatibilità” tra De Paoli e la manifestazione in cui è stato chiamato dalla Regione a partecipare.
Ascolta qui Massimo Bisca