
Freni difettosi, furgoni rotti, carichi oltre i limiti che violano le norme di sicurezza. E il facchinaggio, cioè portare la spesa fino al piano, non è nemmeno pagato. È questo il lavoro quotidiano dei driver che consegnano per conto di Esselunga. A Milano sono circa 700. E sono assunti da tre ditte in appalto: Brivio & Viganò Logistics, Cap Delivery e Deliverit.
Tre doppi turni a settimana, dalle 12 alle 15 ore al giorno. Da soli, su e giù per la città e l’hinterland, fino a 18 consegne al giorno. In ZTL, in doppia fila, spesso senza alternative. Se qualcuno si rifiuta, la consegna passa a un collega con meno tutele. E così la catena continua.
Decine di lavoratori hanno presidiato per ore la Prefettura di Milano, mentre dentro si teneva il confronto tra sindacati, aziende e il committente Esselunga. Al centro dell’incontro, le condizioni di lavoro e la sicurezza. I driver chiedono che venga riconosciuto il lavoro che svolgono ogni giorno, comprese le consegne al piano. E che siano garantite condizioni dignitose e sicure, da chi gestisce il servizio e da chi lo affida.