Omar Mohamed ha quattro anni quando scappa dalla guerra in Somalia con il fratellino Hassan. Separati dalla madre, i due riescono ad arrivare al campo per rifugiati di Dadaab, in Kenya, dove vivranno per quindici anni prima di essere reinsediati negli Stati Uniti nel 2009. “Come stelle nel cielo” è il titolo del graphic novel edito dal Castoro e sostenuto da Amnesty International che racconta la loro vita nel campo. Una vita fatta di attese interminabili in una città di tende e baracche a perdita di vista, che per molti è una prigione a cielo aperto e che l’autore descrive attraverso gli occhi di un bambino.
Tra una coda per prendere l’acqua o quella per le razioni alimentari, Omar cerca di occuparsi come può di suo fratello minore, epilettico e con dei
problemi dello sviluppo che ne limitano il vocabolario a una sola parola: “hooyo”. In somalo, significa “mamma”. I due ragazzini vivono sotto la tutela legale di una vicina di tenda ma non rinunciano mai alla speranza di ritrovare la loro madre, di cui non hanno più avuto notizie e che a volte pensano di riconoscere tra la folla. Dopo anni di guerra civile, di cui arrivano informazioni frammentarie, anche Omar smette di credere di poter un giorno tornare nel suo villaggio in Somalia. E comincia a sperare, come tutti nel campo, che un giorno il suo nome apparirà sulla ‘lista’. Essere sulla lista è un po’ come vincere alla lotteria: nessuno sa come venga fatta la selezione ma chi è nell’elenco ha diritto ad un colloquio con i funzionari delle Nazioni Unite, che decidono chi può essere reinsediato in un altro paese. In questo limbo dove non succede mai nulla, tranne quando succede qualcosa che può cambiarti la vita, per molti bambini è la scuola del campo a fare la differenza. Una scuola che non è per tutti – le bambine sono molto meno dei maschi e solo i più fortunati e studiosi possono proseguire gli studi dopo le elementari –, dove si va anche per non pensare allo stomaco vuoto e nonostante la fame. Un po’ per ingannare il tempo, un po’ per sperare in un futuro migliore o per non pensare di non avere un futuro. Disegnato e sceneggiato dall’autrice di romanzi a fumetti per bambini Victoria Jamieson sulla base dei ricordi di Omar, “Come stelle nel cielo” racconta con uno stile semplice, un po’ cartoonistico e un po’ naif, delle situazioni durissime. La storia viene narrata dalla voce fuori campo di un Omar ormai adulto che cerca di rimanere fedele ai suoi ricordi di bambino. Il risultato è un libro con più letture, che parla ai ragazzi (a partire dai 10 anni), ma che è interessante anche per gli adulti, a cui non sfuggiranno le implicazioni di certi dettagli. La violenza, per chi vive nei campi, è un sottotesto costante. Lascia delle cicatrici come ogni esperienza traumatica, a prescindere dal lieto fine che possiamo immaginare per i nostri protagonisti.
Come stelle nel cielo. Di Victoria Jamieson e Omar Mohamed. Traduzione di Laura Tenorini. 264 pagine a colori, Editrice il Castoro, 16 euro e 50.