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Tratto dal podcast
Prisma di gio 15/10/20
Coronavirus | 2020-10-15
Claudia Maria Terzi, assessore alle Infrastrutture trasporti e mobilità sostenibile della Regione Lombardia, è intervenuta oggi a Radio Popolare per spiegare cosa è emerso dall’incontro di ieri con la Ministra delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli e un rappresentante del Ministero dell’Istruzione sugli interventi da mettere in atto, in Lombardia e nel resto del Paese, per ridurre il più possibile il carico sul trasporto pubblico locale nelle fasce orarie più critiche.
L’intervista di Lorenza Ghidini e Roberto Maggioni a Prisma.
Cosa è stato deciso sui trasporti in Lombardia durante l’incontro di ieri?
L’incontro si è svolto alla presenza del Ministro De Micheli, ma senza la Ministra Azzolina, che ha inviato il suo capo di gabinetto e ci ha precisato che il principio fondamentale per quanto riguarda la scuola è quello dell’autonomia degli istituti. Le Regioni hanno cercato di spiegare la difficoltà di pensare di programmare ogni singolo trasporto pubblico e di adattarlo ad ogni singolo istituto scolastico. Abbiamo ribadito la necessità di indicazioni chiare, anche rispetto allo scaglionamento degli orari: se ci fossero delle indicazioni da parte del Ministero dell’Istruzione rispetto alla opportunità di scaglionare gli ingressi, preferibilmente con lezioni mattina o pomeriggio piuttosto che con scaglionamento di almeno due ore di mattina, questo alleggerirebbe di molto la pressione sui trasporti. Le associazioni di categoria, però, hanno evidenziato che in realtà il limite dell’80% non è normalmente raggiunto a parte situazioni particolari su cui si sta cercando ci intervenire. Quando si parla dell’80% dobbiamo però ricordare che si tratta dell’80% della capacità di trasporto del mezzo, non dei posti seduti, che equivale al 100% dei posti a sedere e un tot di posti in piedi. Noi insistiamo molto per lo scaglionamento degli orari della scuola. Diluire l’afflusso ed evitare concentrazioni nelle famose ore di punta renderebbe più facile la vita a tutti. Avendo lavorato molto sull’offerta e avendo implementato molto l’offerta in attesa delle risorse che il governo ha promesso per i servizi aggiuntivi, i bus privati per dirla in parole povere, l’unica cosa che si può fare è intervenire sulla domanda, chiedendo al Ministero indicazioni sullo scaglionamento. In Lombardia i dirigenti hanno aderito a macchia di leopardo, raggiungendo accordi con le varie aziende di trasporto locale. Alcuni istituti hanno fatto così e in effetti non ci sono problemi: i ragazzi entrano alle 8 o alle 10 ed escono alle 13 o alle 14. Ieri ci hanno evidenziato che i problemi maggiori non ci sono in entrata, ma in uscita, perchè in uscita lo scaglionamento è stato applicato pochissimo.
Quali sono le tempistiche per avere in strada più mezzi?
Ci sono problemi formali che attengono ai tipi di contratto che sono stati superati dagli ultimi interventi normativi, arrivati però a settembre. Noi a fine settembre avevamo aziende di trasporto e agenzie del TPL che erano formalmente bloccate da dei contratti che vietavano, ad esempio, l’affidamento a soggetti diversi da quelli del contratto.
E questo per responsabilità del governo?
Diciamo per una questione di norma e di contratto che è stata superata solo a settembre. D’altra parte i servizi privati costano in media 3-4 volte in più rispetto al servizio di trasporto pubblico locale e quindi ci vuole la certezza di poter coprire queste risorse, altrimenti le aziende che hanno già dei buchi di decine di milioni di euro non possono affrontare questo ulteriore costo. Noi come Regione Lombardia non abbiamo la disponibilità di anticipare queste risorse, come facciamo normalmente, poiché i 440 milioni di euro che ci mettiamo tutti gli anni sono il massimo che possiamo metterci. Nel giro di una decina di giorni dovrebbe arrivare la liquidazione da parte del governo delle somme che sono state promesse tre settimane fa e che ci servirebbero per coprirei i servizi aggiuntivi.
Perché non avete pensato di fare delle gare nei mesi scorsi?
Perché ci sono dei contratti che vietano, nella maggior parte dei casi, la possibilità di fare sub-affidamenti. I pullman non si trovano in pronta consegna. Bisogna attendere almeno qualche mese e la soluzione chiesta dalle Regioni era una soluzione immediata. Abbiamo chiesto da subito, e non solo in Lombardia, un’attivazione specifica del MIT e Miur rispetto alla questione scuola e Tpl e ci siamo arrivati con un Dpcm del 7 settembre con le scuole che iniziavano il 14 settembre. Comprende bene che anche solo organizzare il TPL, sapendo una settimana prima quanti studenti puoi portare, è una cosa difficile.
Come funzionerà adesso il raccordo con le scuole?
In Regione Lombardia alcune aziende del TPL hanno fatto proprio così: hanno contattato ogni singolo dirigente scolastico e hanno organizzato il servizio sulla scorta delle esigenze della singola scuola. Il Ministro De Micheli ieri è intervenuto dicendo che si faceva garante della convocazione degli assessori ai trasporti regionali ai tavoli regionali della scuola che permetteranno una maggiore discussione rispetto a questa cosa.
(Potete ascoltare l’intervista a partire dal minuto 5)