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Tratto dal podcast
Prisma di mer 08/07
Milano | 2020-07-08
Paolo Limonta, Assessore all’Edilizia Scolastica del Comune di Milano, ha spiegato ai microfoni di Radio Popolare come i lavori per preparare la riapertura delle scuole a settembre stiano procedendo senza sosta con la collaborazione dei dirigenti scolastici, i tecnici dell’Area Tecnica Scuole e dai dirigenti del settore edilizia scolastica di Metropolitana Milanese.
L’intervista di Lorenza Ghidini e Alessandro Braga a Prisma.
Stiamo proseguendo i sopralluoghi in tutte le scuole per accompagnare i dirigenti scolastici e gli insegnanti alla ripresa delle lezioni a settembre, perché l’unica cosa che bisognava evitare era proprio quella di far sentire soli i dirigenti scolastici e gli insegnanti e tutti quelli che vivono la scuola. La ripresa a settembre non sarà una ripresa normale, ma sarà in una situazione di emergenza e occorre lavorare veramente tutti insieme per affrontare questo tipo di ripresa scolastica. Per tutti insieme intendo tutte le istituzioni: l’istituzione scuola con tutte le sue componenti, le istituzioni locali e l’istituzione governo che deve mettersi in gioco molto più di quanto non abbia fatto finora.
Qual è il contatto con il governo per un Comune importante come Milano?
Il problema di fondo è la città di Milano è composta da tante città, nove municipi di cui il più piccolo ha 140mila abitanti, e stiamo sottolineando molto al governo – siamo in contatto sia con il Presidente del Consiglio Conte sia con lo staff della Ministra Azzolina – che le grandi aree metropolitane hanno una serie di problematiche che devono essere affrontate in maniera specifica e non possono essere affrontate come vengono affrontati comuni molto più piccoli, con tutto il rispetto per i comuni più piccoli. I diritti delle bambine e dei bambini e delle ragazze e dei ragazzi devono essere rispettati in ogni luogo ovviamente. Noi abbiamo fatto una serie di investimenti recuperando molti fondi dal dissestato bilancio del Comune e per il momento i fondi che sono arrivati dallo Stato sono quelli dati a ciascun dirigente scolastico per gli interventi di sistemazione delle proprie scuole prima della ripresa a settembre. Questi fondi variano dai 30mila euro ai 50mila euro per istituto comprensivo: non per ogni singola scuola, ma per le 4-5 scuole che compongono l’istituto comprensivo. Poi ci sono stati i 2 milioni e mezzo del bando PON emanato dal governo.
Oggi il problema non è tanto quello di avere ancora più fondi, che sono assolutamente necessari, ma quello di poter definire dei percorsi di utilizzo di fondi comunali, anche sforando rispetto al bilancio visto che ci troviamo in una situazione di emergenza, da destinare a situazioni particolari. E l’edilizia scolastica, con la ripresa delle scuole a settembre, è una situazione particolare.
Avete chiesto di sbloccare il cosiddetto avanzo di amministrazione. Che risposta avete ricevuto?
Per il momento non abbiamo avuto risposte. C’è stato l’impegno del Presidente del Consiglio a intervenire in maniera specifica su questa questione. C’è un collegamento costante tra ANCI e la Presidenza del Consiglio proprio per avere delle risposte che devono essere celeri. Noi abbiamo recuperato una serie di cifre importanti: abbiamo messo a bando oltre 14 milioni di euro derivanti dalla vendita del Palazzo delle Scintille per attuare interventi sulle coperture e sui tetti. Stiamo recuperando altri milioni per la manutenzione ordinaria, cioè per tutti gli interventi che Metropolitana Milanese sta facendo per conto del Comune di Milano in tutte le scuole milanesi. In tutti i sopralluoghi che sto facendo sono sempre accompagnato dai tecnici dell’area tecnica scuole e dai dirigenti del settore edilizia scolastica di Metropolitana Milanese che sono costantemente sul tetto. Abbiamo recuperato in fondi di investimenti circa 2 milioni e 800mila che destineremo all’acquisto delle famose strutture temporanee leggere che andranno a coprire le esigenze di quelle scuole che non potranno soddisfare il distanziamento fisico all’interno delle loro strutture.
La scuola deve ritornare a essere al centro dell’attenzione e deve ritornare a essere il cuore pulsante dei quartieri e delle città.
Il lavoro che stiamo facendo nelle scuole è mappare tutti gli spazi interni alle scuole – aule, laboratori, corridoi, atri etc – per verificare la possibilità di utilizzare spazi oltre le aule normali, pur tenendo in considerazione il fatto che non bisogna svuotare la scuola della sua offerta formativa qualificata. Non riempiremo tutte le palestre e i laboratori, perché devono essere mantenuti in funzione. Stiamo anche mappando gli edifici vicini alle scuole, come biblioteche, centri aggregativi e oratori, in cui poter utilizzare degli spazi come aule e nel caso in cui non riuscissimo ad ottenere i risultati sperati né dalla prima né dalla seconda ipotesi stiamo organizzando una gara d’appalto per acquisire delle strutture provvisorie mobili che potremo utilizzare fino a quando permarrà l’emergenza sanitaria legata al COVID, ma che poi potremo utilizzare anche per tutti quegli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria che prevedevano lo spostamento dei bambini dalle loro classi.
(Potete ascoltare l’intervista a partire dal minuto 50)
Foto dalla pagina Facebook del Comune di Milano