
“A Bogotà ha vinto il cambiamento. Ci siamo uniti e abbiamo fatto la storia”. Non usa mezze parole Claudia Lopez, 49 anni, ex senatrice del partito progressista Alleanza Verde, apertamente lesbica, famosa per essere “incorruttibile” e, da ieri, per essere diventata la prima sindaca donna della capitale della Colombia.
La folla riunita in un centro sportivo della città per festeggiare la vittoria scandiva “alcaldesa”, cioè sindaca, e “Sì, si può”, lo slogan di una campagna elettorale incentrata sulla lotta alla corruzione e su una nuova visione della città, più ecologica ed inclusiva.
Tra le sue proposte ci sono ad esempio quella di estendere la metropolitana leggera che deve essere ben presto costruita in città e di creare un sistema educativo pubblico di qualità, ma anche di promuovere la prevenzione delle violenze di genere o ancora di ripulire il fiume Bogotà e migliorare la sicurezza degli abitanti.
Il programma della nuova sindaca e della sua coalizione, che unisce i Verdi al Polo Democratico, di sinistra, è ambizioso. Ma Claudia Lopez non ha paura delle sfide. Apertamente omosessuale in un paese profondamente cattolico e maschilista, si è fatta conoscere nel 2005, quando, come giornalista, ha denunciato la “parapolitica”, cioè la collusione tra politici nazionali, narcotrafficanti e paramilitari, con una serie di inchieste.
Minacciata di morte, Claudia López ha dovuto lasciare il Paese ma è tornata nel 2014 ed è stata eletta senatrice per Alleanza Verde con oltre 80.000 preferenze. Figlia di una maestra, è sempre andata fiera della sua famiglia di origini modeste in un paese che è molto elitista.
Claudia López ha potuto studiare grazie a delle borse di studio successive che le hanno permesso di laurearsi prima in finanza, amministrazione e relazioni internazionali a Bogotà e poi in amministrazione pubblica e politiche urbane alla Columbia University di New York. Quest’anno, in parallelo alla sua carriera politica, ha anche ottenuto un dottorato in Scienze politiche alla Northwestern di Chicago.
Con quest’elezione, Claudia Lopez si aggiudica una delle poltrone più importanti del Paese dopo quella del presidente, al momento occupata da Ivan Duque, membro di un partito della destra radicale e vicino ad Alvaro Uribe.
Il suo risultato, e la forte perdita di consensi della destra uribista, lascia intravedere “un futuro ricco di cose positive”. Come ha sottolineato la nuova sindaca domenica davanti ai suoi sostenitori, la capitale ha scelto una donna, e ha scelto un futuro libero dal maschilismo, dal razzismo, dal classismo, dall’omofobia e dalla xenofobia.