Per quest’ultima puntata del 2022, vi voglio parlare di Clara e le ombre, un graphic novel per ragazzi a partire dagli 11 anni. La storia è ambientata a fine anni 80 a Brattleboro, una piccola città del Vermont. Clara, la protagonista adolescente, ci si è appena dovuta trasferire da New York con il padre ma tra la tristezza per la partenza improvvisa della madre, gli attacchi di epilessia di cui soffre e quelli dei bulli nella nuova scuola, le cose non iniziano proprio nel modo giusto. E vanno anche peggio quando cominciano a scomparire dei compagni di scuola, mentre una forza oscura sembra nascondersi nei boschi che circondano la città ed influenzare persino gli strani incubi di Clara. Che però incontra anche un gruppo di ragazzi, ciascuno con i suoi guai e le sue particolarità, che sono forse gli unici
a poter cambiare le cose.
Nato come un romanzo formativo tra fantastico e scenari alla Stephen King, e come un omaggio agli anni 80 e all’immaginario di certi film americani, il primo graphic novel di Andrea Fontana deve tantissimo al tratto di Claudia Petrazzi. Che rende perfettamente l’atmosfera vintage del racconto e gli atteggiamenti spesso caustici ed autoironici dei protagonisti, aggiungendo quel giusto tocco in stile horror-gotico alle tavole, che le rende credibili e misteriose insieme. Ma deve anche moltissimo alla vera città di Brattleboro e ai suoi abitanti, che si sono fatti in quattro per aiutare Andrea a raccogliere tutto il materiale di cui aveva bisogno, quando li ha contattati via Facebook per chiedere delle informazioni su quella che su internet gli sembrava la location perfetta. “Ho detto: buongiorno, sono uno scrittore italiano, sto scrivendo un fumetto ambientato negli anni 80 a Brattleboro. Bon, sono impazziti completamente E ho avuto una risposta anche numericamente incredibile, per lo più positiva. Il 90% delle persone mi ha riempito di informazioni, foto, disegni… cose anche importanti perché, ti faccio un esempio più pratico. Nella mia storia c’è un momento che si svolge all’interno di un cinema. Negli anni 80, ho scoperto che c’erano 2 cinema e uno dei due poi è bruciato. Io questo non lo sapevo assolutamente, l’ho scoperto durante la fase di ricerca. Addirittura, pensa che c’è questa persona che si chiama Mary White, che è un’appassionata di fotografia. È partita con la sua macchina fotografica e ha fatto foto a tante location che ritrovi nel fumetto. Il bello di questa storia è che mi ha messo in
contatto con tante persone che vivono lì. Con alcune ci scriviamo ancora adesso e io tengo aggiornati gli abitanti di Brattleboro sulle vicissitudini del mio fumetto.
L’entusiasmo è stato tale che si sono anche procurati il graphic novel, anche se non è ancora stato tradotto in inglese. E sono stati felicissimi del risultato. Alcuni di loro sono rimasti colpiti dalla storia, oltre che dal rivedere a fumetti la loro città, i colori e i luoghi che gli sono cari. Nessuno si è offeso perché Clara affronta delle difficoltà nella loro comunità fittizia, anche perché il libro cerca di offrire delle risposte e un aiuto a chi quelle difficoltà le vive davvero, oggi come allora, spiega Andrea. Che da questa esperienza esce personalmente arricchito: “Mi aspettavo che creasse un certo interesse ma non mi aspettavo questo trasporto, ecco. Soprattutto umano. Ed è bello. Ti dirò la verità: io non avrei mai potuto parlare con queste persone perché non ci sarebbe stata occasione nella vita. Nemmeno di conoscere Brattleboro, probabilmente. Ed è bello che le storie, sia che le scrivi sia che le leggi, ti mettano in comunicazione in questo modo. Mettano in comunicazione persone distanti migliaia e migliaia di chilometri. E da un punto di vista umano, oggi soprattutto, lo ritengo molto importante”.
“Clara e le ombre”, il graphic novel per ragazzi di Fontana e Petrazzi
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Autore articolo
Luisa Nannipieri