Chelsea Manning ha posto termine al suo sciopero della fame, dopo che un portavoce dell’esercito ha annunciato che Manning potrà sottoporsi all’operazione per la transizione di genere.
Manning ha 28 anni ed è stata condannata a 35 anni di prigione dopo aver passato informazioni sull’intervento e l’occupazione militare USA in Iraq a Wikileaks.
L’intervento di transizione era stato consigliato dallo psicologo di Manning lo scorso aprile. Dopo non aver ricevuto alcuna risposta dal governo USA, Manning è entrata lo scorso venerdì in sciopero della fame, nella prigione del Kansas dove è detenuta.
Ora c’è stato l’annuncio da parte dell’esercito e lo sciopero della fame è stato interrotto. Chelsea Manning, già Bradley Manning, ha rivelato dopo essere stato condannato per spionaggio di identificarsi come una donna. L’American Civil Liberties Union, che segue il suo caso, spiega che nessun detenuto è mai stato sottoposto a un intervento di questo tipo durante la detenzione.
Manning, lo scorso luglio, ha tentato il suicidio e rischia ora di essere detenuta in uno stato di massimo isolamento. Sinora l’amministrazione penitenziaria aveva risposto negativamente a tutte le sue richieste, tra cui portare i capelli lunghi.
Manning soffre di un disturo di identità definito disforia di genere, per cui una persona ha una forte e persistente identificazione nel sesso opposto a quello biologico.
Ex analista di intelligence in Iraq, Manning è stata condannata nel 2013 dopo aver consegnato a Wikileaks più di 700 mila tra documenti, video, dispacci diplomatici, rapporti militari.
Si è trattato della fuga di notizie e informazioni più vasta della storia americana. Tra il materiale reso pubblico da Manning, c’è il video in cui un Apache americano prende di mira dei ribelli iracheni ma uccide decine di civili, tra cui due giornalisti di Reuters.