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Tratto dal podcast
Prisma di ven 04/12/20
Italia | 2020-12-04
Salvatore Morelli, economista e ricercatore in Scienze delle Finanze all’Università di Roma3, membro del coordinamento del Forum Disuguaglianze e Diversità ci ha spiegato oggi chi sono i ricchi in Italia, ovvero quel 6% della popolazione che detiene il 45% della ricchezza del Paese per un valore individuale di almeno 1 milione e 200 mila euro.
A futura memoria, perché quando si parla di tassare i patrimoni dei ricchi in Italia, di questo si parla. L’intervista di Claudio Jampaglia a Prisma.
Possiamo definire “ricco” chi ha più di 500mila euro di patrimonio (non di reddito, ma di patrimonio, per ascoltare la definizione di reddito e patrimonio, vai al podcast della trasmissione)?
Con questi dati potremmo chiederci chi ha almeno 500mila euro di patrimonio in Italia?
Possiamo definire ricche queste persone? Secondo le nostre stime di tratta del 6% degli adulti più ricchi del Paese con una ricchezza media di circa 1,2 milioni di euro. È un gruppo di persone che detiene circa il 45% di tutta la torta di ricchezza familiare del nostro Paese. Possiamo anche avere informazioni sulla composizione di questi patrimoni e sapere, ad esempio, che circa il 60% dei patrimoni del 6% più ricco della popolazione è composto da immobili, il 30% da investimenti finanziari e il resto in depositi e altri oggetti di valore. È anche un gruppo che ha pochissimi debiti.
Quindi chi ha una casa o anche due case, non è un ricco, dipende dall’insieme del patrimonio, dalla sua misurazione. Sono molto pochi i ricchi, statisticamente, solo il 6%?
Voglio precisare che la colpa non è delle persone che non lo sanno. È un errore classico che si fa in tutto i Paesi, si tende sempre a sovrastimare la propria posizione nella distribuzione del patrimonio. È un bias cognitivo abbastanza standard. Detto questo risaliamo la piramide della ricchezza e andiamo nel gruppo dei super ricchi. Lì si fanno predominanti i patrimoni finanziari e ovviamente cresce anche il patrimonio medio di queste persone. Meno case e più finanza. Per entrare in questo gruppo ci vogliono almeno 20 milioni di euro di patrimoni e in media si possiedono circa 80 milioni di euro, detenuti per circa l’80% in investimenti finanziari e imprenditoriali.
Per dare un’idea dell’ordine di grandezza, considerate che oggi nel nostro Paese almeno 10 milioni di adulti hanno risparmi liquidi inferiori ai 2mila euro, che sono decisamente insufficienti per far fronte ad uno shock di reddito come quello inflitto dalla pandemia. Oppure considerate che il 50% della popolazione più povera di patrimonio, circa 25 milioni di adulti, detiene oggi solo 7mila euro di patrimoni e risparmi. Si tratta dunque di 11mila volte in meno rispetto ai 5mila individui più ricchi del Paese. Siamo molto lontani dalla regola aurea dell’Olivetti (nelle industrie Olivetti esisteva una regola di giustizia sociale interna: i dirigenti non potevano guadagnare più di 10 volte del salario dell’operaio base, ndr).