Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Venerdì 7 agosto 2020

Giuseppe Conte Protezione Civile governo

Il racconto della giornata di venerdì 7 agosto 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia e nel Mondo col commento dell’epidemiologo Pierluigi Lopalco agli gli ultimi sviluppi sulla mancata istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro e le ultime indiscrezioni sul decreto economico di agosto in fase di approvazione. A Beirut è salito a 157 morti e oltre 5mila feriti il bilancio delle esplosioni di martedì scorso. È morta a Milano Cristina Cattafesta, tra le fondatrici della casa delle donne maltrattate e del comitato di sostegno alle donne afghane. Le reazioni negli Stati Uniti al suicidio di USA Daisy Coleman. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

Apriamo con i numeri del COVID in Italia perché per il terzo giorno consecutivo sono in aumento. Oggi ci sono stati 552 nuovi positivi, circa 150 in più rispetto a ieri. Ci sono stati positivi in tutte le Regioni. I morti però sono la metà rispetto a ieri, 3. E i ricoverati in terapia intensiva restano costanti: 42. In Lombardia i nuovi positivi sono 69, non ci sono stati morti.
A livello nazionale pesano i focolai che si stanno scoprendo a livello locale. In Veneto ci sono stati 183 nuovi positivi, oltre 140 sono migranti dei centri d’accoglienza, gli altri turisti tornati dalle vacanze che hanno sviluppato micro focolai. Si tratta in maggioranza di persone asintomatiche.
Per l’epidemiologo dell’Università di Pisa Pierluigi Lopalco stiamo vivendo una situazione simile a quella di dicembre e gennaio, con la differenza che questi nuovi positivi vengono scoperti, isolati e curati:


 

Mancata zona rossa ad Alzano e Nembro

(di Michele Migone)

Il verbale della riunione del 3 marzo del comitato tecnico scientifico conferma quello che si sapeva da tempo: il CTS chiese quel giorno di istituire una zona rossa ad Alzano e Nembro, la zona rossa non venne istituita, ma qualche giorno dopo il 7 marzo Giuseppe Conte decise di trasformare in zona arancione, e non rossa, prima l’intera Lombardia e poi tutta l’Italia.
Il verbale è stato reso pubblico dal consigliere regionale di Azione Niccolò Carretta che aveva fatto richiesta d’accesso agli quattro mesi fa alla regione Lombardia:

L’istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro avrebbe potuto rendere meno grave il dramma dell’epidemia nella bergamasca. Di questo sono convinti i famigliari delle vittime. Sentiamo Luca Fusco, presidente dell’associazione:


 

Cosa prevede il decreto di agosto

Reddito di emergenza. Nuova tranche per i nuclei familiari più deboli. Il rinnovo del Rem, in una unica soluzione, ammonterà in una quota ‘una tantum’ tra 400 e 800 euro, a seconda del nucleo familiare.
Stop licenziamenti legato a Cig o sgravi. Il blocco dei licenziamenti sarà legato a disponibilità e utilizzo della Cassa integrazione o all’utilizzo delle decontribuzioni legate a chi non prosegue l’utilizzo della Cig.
Domande Cig presentate fuori tempo. Prevista una norma che consente all’Inps di esaminare le domande di cassa integrazione rigettate perché fuori termine e che sposta le decadenze di fine agosto al 30 settembre.
Versamenti tasse sospese spalmati in 2 anni, 24 le rate. Arriva la rimodulazione per i versamenti e i contributi sospesi a marzo, aprile e maggio (rinviati a partire da settembre): i pagamenti potranno essere spalmati su due anni perché le rate passano da 4 a 24.
Acconti delle tasse previsti a novembre slitteranno ad aprile per gli autonomi che abbiano registrato perdite di “almeno il 33%” nel primo semestre di quest’anno.
Tre mesi di sgravi per stagionali, turismo e terme. La nuova bozza del decreto agosto, ancora suscettibile di modifiche, estende l’esonero dal versamento dei contributi – ma per massimo 3 mesi – anche alle “assunzioni a tempo determinato o con contratto di lavoro stagionale nei settori del turismo e degli stabilimenti termali”.
Per l’anno 2020, non è dovuta la seconda rata dell’Imu per i settori del turismo e dello spettacolo, in particolare per gli immobili di stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, termali, alberghi, agriturismo, villaggi turistici, ma anche affittacamere, case e appartamenti per vacanze, B&B.).
Triplicati fondi per bonus babysitter e per gli operatori sanitari si passa da da 67,6 a 236,6 milioni (2.000 euro) mentre il fondo per il bonus per colf e badanti viene ridotto da 460 a 291 milioni.
Fondo per la formazione delle casalinghe di 3 milioni di euro “finalizzato alla formazione e ad incrementare le opportunità culturali delle donne che svolgono attività prestate nell’ambito domestico.

Beirut, 157 morti e oltre 5mila feriti

A Beirut è salito a 157 morti e oltre 5mila feriti il bilancio delle esplosioni di martedì scorso
che hanno devastato il porto e diversi quartieri della città. Secondo l’Unicef circa 80.000 bambini sono rimasti sfollati, molti di loro hanno subito traumi e rimangono sotto shock”.
Almeno 12 strutture sanitarie primarie, centri di assistenza materna, neonatale e per le vaccinazioni a Beirut sono stati danneggiati, con un impatto sui servizi per quasi 120.000 persone.
Intanto la Francia ha organizzato una videoconferenza dei donatori che si terrà domenica, e alla quale parteciperanno anche i vertici delle istituzioni UE. Secondo le prime stime i danni ammontano ad almeno 3 miliardi di dollari.
Oggi è intervenuto il presidente della repubblica Michel Aoun per dire che non si può escludere che le due esplosioni possano essere state il risultato di “un’aggressione esterna, con l’ausilio di un missile, di una bomba o di un altro mezzo. Ma secondo il movimento di protesta, che da ottobre scorso manifesta contro il governo, si tratta di un tentativo di disinnescare la rabbia che sta montando nel paese

Da Beirut Lorenzo Cremonesi, inviato speciale del Corriere Della Sera:


 

USA, il suicidio di Daisy Coleman

(di Davide Mamone)

Negli Stati Uniti numerose associazioni femministe hanno reagito al suicidio di Daisy Coleman, 23 anni, protagonista del documentario di Netflix “Audrie & Daisy”, in cui ha raccontato lo stupro subito quando aveva 14 anni.

Il suicidio della 23enne Daisy Coleman è una notizia passata un po’ sotto silenzio. La giovane donna, nel 2003, quando aveva 14 anni, venne violentata a una festa in Maryland, secondo la sua denuncia, da un gruppo di studenti della squadra di football del liceo. Non tutti le credettero. Il caso fu archiviato senza condanne. Ma la storia divenne famosa in tutto il Paese grazie a un documentario su Netflix che raccontava anche del suicidio di Audrey Pott, adolescente violentata a Saratoga in California, morta dieci giorni dopo le violenze. Daisy ha solamente resistito di più. Ma le tenebre di quella notte del passato non sono mai andate via. E ora a piangerla sono in tanti. In primis l’organizzazione dedicata alle studentesse vittime di violenza, Safe Bae, che lei stessa ha aiutato a fondare.

Ha combattuto più a lungo di quanto probabilmente volesse. Ma vogliamo rivolgerci a tutte le giovani sopravvissute che la seguivano. Sappiate che lo ha fatto per te, per voi”, ha scritto l’associazione in un tweet. E a farle eco sono state una lunga serie di intellettuali e attiviste del movimento MeToo. Come la scrittrice femminista Sady Doyle: Parliamo di questi episodi come se fossero un singolo evento. Ma la reazione che il trauma e l’esclusione sociale possono scatenare, ha ucciso un numero indicibile di donne I cui nomi non si sapranno mai, ha scritto sui social.

Mentre Kristin Raworth, attivista e vittima di stupro quando aveva vent’anni, ha dedicato a Coleman un lungo pezzo d’opinione sulle pagine del National Post. Anche nel suo caso, chi è stato accusato di violenza non ne ha subito alcuna conseguenza legale. “La mia dolcissima amica si è suicidata, gli uomini che lei ha accusato vivono tranquilli le loro vite. Le donne meritano un sistema giudiziario dignitoso.” ha scritto. Non mi fermerò fino a quando questo non accadrà”.

È morta a Milano Cristina Cattafesta

Triste notizia, è morta a Milano Cristina Cattafesta. Cristina era un’attivista molto conosciuta per la sua partecipazione ai movimenti contro la guerra e per i diritti delle donne. È stata tra le fondatrici della casa delle donne maltrattate e del comitato di sostegno alle donne afghane.
Nel 2018 era stata arrestata e incarcerata per due settimane in Turchia mentre svolgeva il ruolo di osservatrice internazionale durante le elezioni. Il 7 luglio 2018, a poche ore dal rientro in Italia, Cristina era nei nostri studi intervistata da Omar Caniello. In questo passaggio racconta il suo rapporto con le donne richiedenti d’asilo che erano con lei nel centro nel Centro di espulsione di Gaziantep.
Una commemorazione per salutare Cristina Cattafesta sarà organizzata per settembre, comunicano i suoi familiari.

 

COVID-19, la situazione nel Mondo

I casi di coronavirus a livello mondiale hanno superato la soglia dei 19 milioni. È quanto indica un conteggio dell’agenzia di stampa France Presse. I morti sono circa 712 mila.
Oltre 4 casi su 10 si registrano negli Stati Uniti e in Brasile, ovvero i Paesi più colpiti dalla pandemia. La regione con il maggior numero di infezioni è l’America Latina. Secondo l’OMS oltre il 60% dei casi di coronavirus nel Mondo si registra oggi nelle persone di età compresa tra 25 e 64 anni
Dal 24 febbraio scorso, ha sottolineato l’OMS, la percentuale di casi rilevati nei bambini e nei neonati è aumentata di sette volte, mentre quella tra gli adolescenti ed i giovani è aumentata di sei volte. Questo fenomeno potrebbe essere dovuto, tra l’altro, al fatto che all’inizio i test si concentravano soprattutto sugli anziani mentre oggigiorno interessano tutte le fasce di età ed anche al fatto che i focolai stanno colpendo ora Paesi con un’età media più bassa.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    Il 31 dicembre 2024 è stata una giornata tremenda per la musica italiana. La notizia della morte di Paolo Benvegnù ha colpito duramente le moltissime persone che negli anni sono state toccate dalle sue canzoni, dalla sua voce, dalla sua poesia, oltre che dalla sua straordinaria umanità. Lo amavano le persone che lo conoscevano grazie ai suoi dischi e ai suoi concerti, lo amavano le persone che avevano avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di parlarci anche solo per pochi minuti. Lo amavano i suoi amici, lo amava la sua famiglia, a cui vanno ancora oggi, a un mese dalla sua morte, tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. Radio Popolare ha ospitato molte volte Paolo Benvegnù nei propri studi, per interviste, minilive e concerti nell’Auditorium: ogni volta è stata speciale. Per questo, nella notte tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, Radio Popolare ha realizzato una trasmissione speciale in cui riproporre molte di queste registrazioni d’archivio: da un minilive degli Scisma del 2000 fino all’ultima apparizione di Paolo Benvegnù sulle nostre frequenze, l’11 ottobre 2024; in mezzo, altre interviste, un intero concerto in Auditorium e anche alcuni brani che arrivano da un altro archivio, quello di Radio Città del Capo di Bologna, grazie alla preziosa collaborazione di Francesco Locane. Quasi quattro ore di musica e di parole, tutte per Paolo Benvegnù. Che sarà sempre nei nostri cuori. A cura di Niccolò Vecchia

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