Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Sabato 18 luglio 2020

Conte Vertice UE

Il racconto della giornata di sabato 18 luglio 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia e nel Mondo col commento di Vittorio Agnoletto. Restano ancora distanti le posizioni al Consiglio Europeo sul Recovery Fund, mentre a settembre molte scuole italiane rischiano di non riaprire. L’incendio alla Cattedrale di Nantes e, infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

Per il quarto giorno di seguito sono in risalita i casi di contagio da coronavirus in Italia: 249 i nuovi positivi nelle ultime 24 ore (16 in più di ieri), 88 sono in Lombardia, 40 in Emilia-Romagna e 20 nel Lazio, con due micro-focolai, ad Ostia e Acilia, legati a lavoratori di uno stabilimento balneare e di un ristorante; 18 in Liguria per un focolaio in un ristorante di Savona. 14 i decessi. Ieri l’appello dell’Istituto superiore di sanità a non abbassare la guardia. Quali sono i rischi in questa fase e cosa manca al tracciamento dell’epidemia? Vittorio Agnoletto, medico e autore della nostra trasmissione 37,2:

 

Consiglio UE, posizioni distanti sul Recovery Fund

Posizioni ancora distanti al Consiglio Europeo sul Recovery Fund. Ci vorrà probabilmente un’altra giornata di trattative. L’Olanda, capofila dei cosiddetti Paesi frugali, insiste sulla richiesta che il via libera ai fondi passi dall’unanimità dei capi di Stato e di governo. I Paesi rigoristi vorrebbero riservarsi un potere di veto sui piani di riforma degli altri Stati membri. Una richiesta “inaccettabile” per Conte che ha rilanciato, chiedendo la ridiscussione della politica fiscale dell’Unione. Le condizioni non sono però l’unico punto di divergenza. La trattativa rimane aperta anche sull’ammontare di prestiti e sussidi. Il confronto è stato duro e serrato, come ha confermato lo stesso Conte. La cancelliera tedesca Merkel e il presidente del Consiglio europeo Michel stanno facendo da mediatori. Quest’ultimo dovrebbe presentare una nuova proposta da sottoporre ai leader.

Molte scuole italiane a settembre rischiano di non riaprire

(di Alessandro Principe)

La ministra della Scuola Lucia Azzolina conferma la data dell’inizio delle lezioni per il 14 settembre, “basta dire che non si riparte”; ma i sindacati insistono, a 40 giorni dal ritorno nelle aule in presenza mancano le linee guida su entrate, turni, spazi, personale e docenti. In Emilia Romagna, ad esempio, i sindacati denunciano oltre 17mila cattedre scoperte. Il rischio è che ciascuna provincia e ogni istituto si arrangi come può, tornando anche alla didattica a distanza.
Maddalena Gissi, responsabile scuola della Cisl nazionale. CONTINUA A LEGGERE.

Francia, incendio alla cattedrale di Nantes

(di Luisa Nannipieri)

Le fiamme che questa mattina hanno devastato la Cattedrale di Nantes, un gioiello gotico del quindicesimo secolo, hanno ridotto in cenere il magnifico organo barocco che dominava la navata centrale dal 1621, un quadro del 1800 di Ippolito Flandrin e gran parte delle vetrate della facciata. Compresa l’unica originale rimasta nella chiesa, che raccontava la storia di Anna di Bretagna, ultima duchessa della regione e regina di Francia. L’incendio, che secondo gli inquirenti è partito da tre punti distinti all’interno della cattedrale, uno proprio dietro l’organo, ha risparmiato la tomba dei genitori di Anna, un monumento funebre considerato un capolavoro del Rinascimento francese e un simbolo del ducato di Bretagna, di cui Nantes era la capitale. La regione è ancora profondamente cattolica e la Cattedrale, che aveva subito i bombardamenti americani nel ’44 e aveva perso il tetto in legno in un grande incendio nel 1972 non ha solo un enorme valore spirituale ma anche storico e culturale. È anche per questo che il neo primo ministro Jean Castex, quello dell’interno Darmanin e la ministra della cultura, Bachelot, si sono precipitati sul posto. Per ringraziare gli oltre 100 pompieri intervenuti e valutare i danni (ricordiamo che in Francia le chiese appartengono allo Stato) ma anche per far vedere che il nuovo governo c’è e sa reagire agli imprevisti. La Fondazione del Patrimonio culturale ha già lanciato una raccolta fondi per la ricostruzione, che il primo ministro ha detto di voler lanciare il prima possibile.

COVID-19, la situazione nel Mondo

La pandemia all’estero. Crescono i timori per la ripresa dei contagi in Spagna. La Francia non esclude di chiudere i suoi confini con il Paese. “Il governo sta monitorando la situazione“, ha detto il primo ministro Castex, aggiungendo che ne discuterà con le autorità spagnole. In Spagna sono stati accertati 628 casi di contagio nelle ultime 24 ore. Si tratta del dato più alto dall’8 maggio scorso, causato dal sorgere di focolai in Aragona e soprattutto in Catalogna.
La situazione non è migliore fuori dall’Europa. Negli Stati Uniti peggiora di giorno in giorno, con picchi continui di casi. Nelle ultime 24 ore sono stati oltre 77mila. E mentre il virologo Fauci ha raccomandato ai governatori degli Stati di imporre l’uso della mascherina, il presidente Trump ha ribadito oggi il suo no all’obbligo di indossarla.
C’è allarme anche in Iran. Il presidente Rohani ha dichiarato che almeno 25 milioni di persone potrebbero essere state contagiate. Una stima impressionante a cui potrebbero aggiungersi altri 35 milioni in caso di seconda ondata, ha detto Rohani. Da oggi chiuse nel paese moschee, bar e palestre per una settimana.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    Il 31 dicembre 2024 è stata una giornata tremenda per la musica italiana. La notizia della morte di Paolo Benvegnù ha colpito duramente le moltissime persone che negli anni sono state toccate dalle sue canzoni, dalla sua voce, dalla sua poesia, oltre che dalla sua straordinaria umanità. Lo amavano le persone che lo conoscevano grazie ai suoi dischi e ai suoi concerti, lo amavano le persone che avevano avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di parlarci anche solo per pochi minuti. Lo amavano i suoi amici, lo amava la sua famiglia, a cui vanno ancora oggi, a un mese dalla sua morte, tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. Radio Popolare ha ospitato molte volte Paolo Benvegnù nei propri studi, per interviste, minilive e concerti nell’Auditorium: ogni volta è stata speciale. Per questo, nella notte tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, Radio Popolare ha realizzato una trasmissione speciale in cui riproporre molte di queste registrazioni d’archivio: da un minilive degli Scisma del 2000 fino all’ultima apparizione di Paolo Benvegnù sulle nostre frequenze, l’11 ottobre 2024; in mezzo, altre interviste, un intero concerto in Auditorium e anche alcuni brani che arrivano da un altro archivio, quello di Radio Città del Capo di Bologna, grazie alla preziosa collaborazione di Francesco Locane. Quasi quattro ore di musica e di parole, tutte per Paolo Benvegnù. Che sarà sempre nei nostri cuori. A cura di Niccolò Vecchia

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    Il 31 dicembre 2024 è stata una giornata tremenda per la musica italiana. La notizia della morte di Paolo Benvegnù ha colpito duramente le moltissime persone che negli anni sono state toccate dalle sue canzoni, dalla sua voce, dalla sua poesia, oltre che dalla sua straordinaria umanità. Lo amavano le persone che lo conoscevano grazie ai suoi dischi e ai suoi concerti, lo amavano le persone che avevano avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di parlarci anche solo per pochi minuti. Lo amavano i suoi amici, lo amava la sua famiglia, a cui vanno ancora oggi, a un mese dalla sua morte, tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. Radio Popolare ha ospitato molte volte Paolo Benvegnù nei propri studi, per interviste, minilive e concerti nell’Auditorium: ogni volta è stata speciale. Per questo, nella notte tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, Radio Popolare ha realizzato una trasmissione speciale in cui riproporre molte di queste registrazioni d’archivio: da un minilive degli Scisma del 2000 fino all’ultima apparizione di Paolo Benvegnù sulle nostre frequenze, l’11 ottobre 2024; in mezzo, altre interviste, un intero concerto in Auditorium e anche alcuni brani che arrivano da un altro archivio, quello di Radio Città del Capo di Bologna, grazie alla preziosa collaborazione di Francesco Locane. Quasi quattro ore di musica e di parole, tutte per Paolo Benvegnù. Che sarà sempre nei nostri cuori. A cura di Niccolò Vecchia

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