Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Mercoledì 29 luglio 2020

Camera - Legge Elettorale

Il racconto della giornata di mercoledì 29 luglio 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia al via libera in Senato allo scostamento di bilancio, mentre Salvini va all’attacco del governo alla vigilia del voto in Senato sull’autorizzazione a procedere nel caso Open Arms. I vertici del Policlinico San Matteo di Pavia e della Diasorin di Saluggia, Vercelli, sono accusati anche di epidemia colposa. La Guardia costiera italiana ha tratto in salvo 60 persone da un barcone in avaria. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

Sono 289 i nuovi casi di coronavirus censiti nelle ultime 24 ore in Italia. Il dato è in crescita rispetto agli ultimi due giorni. La prima regione per numero di contagi è la Lombardia, con 46 casi, seguita da Veneto, con 42 e Lazio, con 34. È cresciuto anche il numero di tamponi, ne sono stati fatti 56mila. Solo due regioni, Umbria e Basilicata, non hanno registrato nuovi positivi. Anche oggi complessivamente le persone attualmente positive, cioè chi ha in corso la malattia ed è isolato, aumentano lievemente di numero, confermando una tendenza in atto da diversi giorni. I decessi invece calano, sono stati 6, ieri erano 11.

Via libera in Senato allo scostamento di bilancio

(di Anna Bredice)

Centosettanta voti. È andata bene alla maggioranza il voto sullo scostamento di bilancio, era una prova importante perché c’era bisogno della maggioranza assoluta, e tutto il centrodestra, alla vigilia del voto per mandare a processo Salvini si è compattato, astenendosi e lasciando ai partiti di governo il compito di recuperare tutti i voti, anche i più a rischio. Una astensione che non è un no da parte del centrodestra ma nessun voto a favore, e quindi per Conte una dimostrazione che la maggioranza anche nel suo ramo più debole, il Senato, può esserci. Del resto però era anche difficile prevedere un inciampo per il governo su un tema come un ulteriore deficit di bilancio per finanziare un decreto atteso da migliaia di persone. Dentro al decreto che verrà approvato la prossima settimana c’è la proroga della cassa integrazione, la moratoria dei mutui, e di alcune scadenze fiscali. Gualtieri in aula ha mandato dei messaggi all’opposizione soprattutto a Forza Italia parlando di misure che derivano da un dialogo con l’opposizione e annunciando complessivamente 40 miliardi per le imprese, argomento che per Forza Italia è tra quelli prioritari. Una boccata di ossigeno per la maggioranza, che non ha avuto bisogno della stampella di Berlusconi, ma Forza Italia aspetta segnali per esser coinvolta nelle decisioni sull’uso dei soldi provenienti dal Recovery Fund. E domani altro appuntamento importante al Senato per l’autorizzazione a procedere per Salvini, i renziani sono per il sì, ma si attende cosa dirà Renzi in aula

Paletti alle imprese per la cassa integrazione

(di Massimo Alberti)

Tra i provvedimenti del decreto di agosto, saranno introdotti una serie di paletti alle imprese per chiedere la cassa integrazione. Solo chi ha avuto un calo del fatturato pari o superiore al 20% nel primo semestre di quest’anno rispetto a quello del 2019 potrà accedere alla cassa Covid alle condizioni attuali. Le imprese che hanno avuto invece un calo contenuto, sotto il 20%, se vorranno ricorrere ancora alla cassa dovranno pagarne una parte. In alternativa potranno ottenere una decontribuzione al 100% per quattro mesi.
È il tentativo di mettere una toppa ad un sistema che aveva generato centinaia di migliaia di frodi. Secondo uno studio di Inps e Bankitalia oltre metà delle imprese ha chiesto la cassa integrazione, ma di queste una su 3 non ha avuto un calo dei ricavi.
Quando a inizio giugno l’INPS denunciò 2500 truffe in due mesi sui fondi della cassa integrazione, il presidente di Confindustria Bonomi gridò allo scandalo, al clima antindustriale. Si trattava in molti casi di società create ad hoc per intascare i fondi, in altri casi di aziende senza un giustificato problema di fatturato. Di fatto, stipendi pubblici, profitto privato. Due mesi i furbetti della cassa sono centuplicati: 234000, ha rivelato ieri l’Ufficio parlamentare di bilancio che vigila sulla finanza pubblica. Oltre un quarto delle ore di cassa integrazione Covid. Un terzo delle imprese che hanno chiesto i fondi, dice Bankitalia. E così mentre centinaia di migliaia di lavoratori che ne hanno bisogno ancora non ricevono l’assegno, aziende col fatturato intatto pagavano con la cassa integrazione dipendenti che però continuavano a far lavorare in ufficio o da casa. Che il governo corra ai ripari oggi inserendo dei paletti, è un’ammissione di errore. Perché da una parte ci sono certo imprenditori disonesti, ma dall’altra c’era una legge che mentre metteva vincoli su vincoli ai sostegni al reddito, tagliando fuori milioni di persone, alle imprese lasciava campo libero. Un regalo che si era aggiunto alla cancellazione di saldi e acconti dell’IRAP. Chissà se Bonomi, paladino della lotta agli sprechi pubblici ed ai sussidi, ora chiederà alle sue imprese di restituire il maltolto. Per ora dichiarazioni non pervenute.

Salvini attacca il governo sull’immigrazione

(di Diana Santini)

Alla vigilia del voto in Senato sull’autorizzazione a procedere nel caso Open Arms, Salvini attacca il governo sull’immigrazione: “Grazie a Conte, Pd e 5stelle avremo meno lavoro e più clandestini“, dice. Il leader della Lega ed ex Ministro degli Interni rischia il processo per sequestro di persona per avere impedito, per 19 giorni nell’agosto 2019, lo sbarco di 164 migranti soccorsi nel Mediterraneo. Per respingere la richiesta dei magistrati servirebbe la maggioranza assoluta dell’aula, ma i partiti che sostengono il governo hanno annunciato voto favorevole all’autorizzazione. Anche Italia Viva, che pure in Giunta per le autorizzazioni lo scorso febbraio non aveva partecipato al voto, facendo alla fine prevalere i contrari.

San Matteo di Pavia e Diasorin: indagine per epidemia colposa

(di Fabio Fimiani)

C’è anche l’accusa di epidemia colposa per i vertici del Policlinico San Matteo di Pavia e della Diasorin di Saluggia, Vercelli, oltre a quella di turbata libertà nel procedimento e peculato. A scriverlo è il quotidiano la Provincia Pavese a proposito dei test sierologici qualitativi acquistati da Regione Lombardia.
Il San Matteo si difende dicendo che ha validato test sviluppati dalla Diasorin, la Procura della Repubblica afferma invece che a svilupparli sarebbe stato il Policlinico, istituto di ricerca e cura pubblica.
Questo sarebbe avvenuto mentre sul mercato ce n’erano altri due già autorizzati da Ministero della Salute e marchiati Ce, oltre a quelli quantitativi, i cosiddetti pungidito. Regione e Ats lombarde durante la fase acuta della pandemia hanno diffidato chiunque dall’utilizzarli, in attesa di quello San Matteo-Diasorin, autorizzato Ce il 17 aprile, l’accordo è del 23 marzo, mentre i test ai cittadini sono iniziati il 27 aprile.
Le accuse della procura pavese vedono anche una serie di esponenti o simpatizzanti della Lega coinvolti, parecchi con un filo di collegamento con Varese. Sia tra gli indagati, in tutto 6 del San Matteo e 2 della Diasorin, sia tra le persone citate, come i vertici dell’Insubrias Biopark di Gerenzano, nel basso varesotto, e di una delle società collegate.
Il Carroccio è alle prese con divisioni al proprio interno. Nella provincia di Pavia la Lega locale è stata appena commissariata nei principali centri, capoluogo compreso, con l’ex ministro Gian Marco Centinaio, in contrapposizione all’eurodeputato Angelo Ciocca.
Ci sono state anche risse proprio sull’opportunità di sottoporre i cittadini ai sierologici privati tra amministratori locali del Carroccio, come il sindaco di Robbio Lomellino, e quelli regionali, a sostegno del no. L’ordine è di non parlare, ma dal San Matteo, feudo leghista di stretta osservanza, escono informazioni che arrivano in procura. Evidentemente le divisioni delle fazioni, o il disagio di alcuni operatori di una delle istituzioni scientifiche più prestigiose d’Italia e riconosciuta internazionalmente, pesano.

60 persone soccorse dalla Guardia Costiera italiana

(di Diana Santini)

È stato soccorso dalla Guardia Costiera italiana il barcone in avaria a poche miglia da Lampedusa segnalato questo pomeriggio da Alarm Phone. A bordo 60 persone, quasi tutti minorenni, provenienti da Marocco, Eritrea, Egitto, Somalia, Senegal, Sudan, Nigeria e Pakistan e scappati dalla Libia. Da stanotte la stessa organizzazione è in contatto anche con un’altra barca, con 17 persone a bordo: tre sono bambini. Si trova ancora in acque libiche, poco a sud del confine con quelle maltesi. Se sarà Tripoli a soccorrerli andranno ad aggiungersi agli oltre 6200 migranti riportati in Libia nel solo 2020, come si legge in un rapporto dell’Unhcr pubblicato proprio questa mattina.
A Lampedusa intanto continuano ad approdare barchini. All’arrivo, per ore, vengono lasciati sul molo: l’hotspot è saturo, con 1100 presenze a fronte di 95 posti disponibili.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    Il 31 dicembre 2024 è stata una giornata tremenda per la musica italiana. La notizia della morte di Paolo Benvegnù ha colpito duramente le moltissime persone che negli anni sono state toccate dalle sue canzoni, dalla sua voce, dalla sua poesia, oltre che dalla sua straordinaria umanità. Lo amavano le persone che lo conoscevano grazie ai suoi dischi e ai suoi concerti, lo amavano le persone che avevano avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di parlarci anche solo per pochi minuti. Lo amavano i suoi amici, lo amava la sua famiglia, a cui vanno ancora oggi, a un mese dalla sua morte, tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. Radio Popolare ha ospitato molte volte Paolo Benvegnù nei propri studi, per interviste, minilive e concerti nell’Auditorium: ogni volta è stata speciale. Per questo, nella notte tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, Radio Popolare ha realizzato una trasmissione speciale in cui riproporre molte di queste registrazioni d’archivio: da un minilive degli Scisma del 2000 fino all’ultima apparizione di Paolo Benvegnù sulle nostre frequenze, l’11 ottobre 2024; in mezzo, altre interviste, un intero concerto in Auditorium e anche alcuni brani che arrivano da un altro archivio, quello di Radio Città del Capo di Bologna, grazie alla preziosa collaborazione di Francesco Locane. Quasi quattro ore di musica e di parole, tutte per Paolo Benvegnù. Che sarà sempre nei nostri cuori. A cura di Niccolò Vecchia

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