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Che cosa è successo oggi? – Martedì 28 luglio 2020

conte

Il racconto della giornata di martedì 28 luglio 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia alla proroga dello stato di emergenza in Italia fino al 15 ottobre prossimo. Tre migranti sudanesi uccisi a Tripoli dalla cosiddetta Guardia Costiera libica, mentre in Italia si è spento a 100 anni il decano del teatro italiano Gianrico Tedeschi. Attilio Fontana e i suoi fondi in Svizzera. Negli Stati Uniti, invece, ha preso il via l’interrogatorio del procuratore generale degli Stati Uniti William Barr. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

I dati di oggi sul COVID-19 in Italia segnano un aumento dei contagi. Sono stati 212 i nuovi casi accertati nelle ultime 24 ore e non 181 come comunicato in un primo momento. All’appello mancavano infatti i dati di tre regioni – Sicilia, Val d’Aosta e provincia autonoma di Bolzano – non inseriti nel calcolo.
L’incremento rispetto a ieri è così di 42 positivi in più. 11 i morti, dopo quattro giorni di fila a quota 5 vittime. La Lombardia si conferma la Regione con più casi, 53 nelle ultime 24 ore. Seguono nell’ordine Campania, Veneto ed Emilia-Romagna con una ventina di casi a testa. 48mila i tamponi effettuati nell’ultimo giorno su tutto il territorio nazionale.
Da 10 giorni non è più in discesa la curva degli attualmente positivi che si è attestata attorno alla soglia di 12mila persone. Negli ultimi giorni c’è stato anzi un leggero aumento.

Lo stato di emergenza verrà prorogato fino al 15 ottobre

(di Anna Bredice)

Lo stato di emergenza verrà prorogato fino al 15 ottobre. Ma quando si tratterà di decidere le misure che imporranno limitazioni ai movimenti delle persone, ad esempio nella sfortunata ipotesi di nuove zone rosse, dovranno essere prese dal Parlamento attraverso dei decreti, e non più con i Dpcm, i decreti del Presidente del Consiglio che hanno accompagnato, anche con parecchie polemiche per l’eccessiva concentrazione di potere a Palazzo Chigi, la fase più acuta della pandemia.
Questo è ciò che il documento della maggioranza al Senato metterà ai voti tra poco. La data del 15 ottobre è una sorta di compromesso dovuta più a un accordo tra le parti, che a decisioni meramente sanitarie, tra Conte che chiedeva di prorogare l’emergenza fino al 31 ottobre, e Italia viva che voleva fermarsi subito dopo il voto delle regionali previsto il 20 settembre.
Conte al Senato ha chiesto che lo stato di emergenza continui perché il virus, anche se in forma più ridotta, continua a circolare e lo stato di emergenza mantiene in vigore tutto il sistema di protezione e prevenzione messo in piedi in questi mesi, ma negli stessi partiti di maggioranza, emerge nella risoluzione che si mette ai voti, il fatto che la situazione è diversa dai mesi scorsi, che ora si tratta di una fase di convivenza con il virus. In sostanza gli stessi partiti di governo chiedono che il sistema di decisione cambi, con il coinvolgimento del Parlamento attraverso l’approvazione di decreti legge e non più concentrato in un super potere del governo.

Tripoli, 3 migranti uccisi dalla cosiddetta Guardia Costiera libica

A Tripoli 3 migranti sudanesi sono stati uccisi, e altri cinque feriti, colpiti dagli spari della cosiddetta Guardia Costiera libica. Lo ha denunciato l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim): gli spari sono iniziati quando alcuni migranti, appena portati a terra, avevano cercato di scappare per evitare di essere rinchiusi nei centri di detenzione, riferisce l’OIM. Gli altri sono stati ripresi e portati proprio nei famigerati centri. LA guardia costiera libica è pagata dal governo italiano e dall’Europa proprio per evitare le partenze, e recuperare le persone in mare per evitare che arrivino sulle coste italiane ed europee. Le persone finiscono poi nei centri di detenzione dove sono oggetto di violenze e torture, come ormai accertato dalle organizzazioni internazionali. Stavolta, la guardia costiera libica è arrivata a sparargli addosso.

Addio al decano del teatro italiano Gianrico Tedeschi

Il decano del teatro italiano Gianrico Tedeschi si è spento a 100 anni nella sua casa di Crabbia di Pettenasco, sul lago d’Orta. Il ricordo di Ira Rubini:

 

Attilio Fontana e i suoi fondi in Svizzera

(di Alessandro Braga)

I colloqui informali con le autorità svizzere sono già partiti. Il prossimo passo potrebbe essere una richiesta formale per una rogatoria. L’obiettivo: chiarire la provenienza dei fondi, quasi 5,3 milioni di euro, nei conti in Svizzera presso la banca Ubs di Attilio Fontana.
Da questi conti il Presidente della Regione avrebbe attinto i 250mila euro per l’ordine di bonifico, poi bloccato, a favore di suo cognato, Andrea Dini, amministratore delegato della società Dama, come parziale risarcimento per il mancato guadagno causato dalla trasformazione del contratto di affidamento diretto per la fornitura di 75mila camici in donazione. CONTINUA A LEGGERE.

USA, l’interrogatorio di William Barr

(di Davide Mamone)

C’è voluto più un anno, ma alla fine il procuratore generale degli Stati Uniti William Barr si è presentato al Congresso per testimoniare. E che l’audizione non sarebbe stata serena lo si è capito fin da subito, quando il presidente della commissione giustizia alla Camera, il Dem Jerrold Nadler ha duramente attaccato Barr. “Lei ha aiutato e reso possibili i peggiori fallimenti del presidente“, ha detto accusando il procuratore generale di non rispettare la separazione dei poteri. “Il messaggio inviato dalle sue azioni è chiaro: in questo Dipartimento di Giustizia, i nemici del presidente verranno puniti e i suoi amici saranno protetti”.
Barr è sotto torchio per diversi episodi dell’ultimo. Sul Russiagate, per la decisione di lasciar cadere il processo nei confronti di Michael Flynn, ex adviser alla sicurezza nazionale di Trump. Fino alla più recente risposta del governo federale alle proteste successive alla morte di George Floyd. In particolare a Portland, dove diversi video mostrano agenti federali colpire con tattiche paramilitari i manifestanti, anche pacifici, e giornalisti.
Dobbiamo far rispettare la legge e proteggere gli edifici federali. Da quando è lecito incendiarli come vogliono fare certi manifestanti?” Si è chiesto durante l’audizione Barr che ha evidenziato come gruppi di anarchici si siano infiltrati all’interno di proteste pacifiche, dirottandole. Barr che nel corso della seduta ha accusato i Dem di odio verso Trump, ha difeso la propria autonomia e sul caso Russiagate ha precisato: gli amici del Presidente non devono essere trattati meglio ma neanche peggio degli altri americani.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    Il 31 dicembre 2024 è stata una giornata tremenda per la musica italiana. La notizia della morte di Paolo Benvegnù ha colpito duramente le moltissime persone che negli anni sono state toccate dalle sue canzoni, dalla sua voce, dalla sua poesia, oltre che dalla sua straordinaria umanità. Lo amavano le persone che lo conoscevano grazie ai suoi dischi e ai suoi concerti, lo amavano le persone che avevano avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di parlarci anche solo per pochi minuti. Lo amavano i suoi amici, lo amava la sua famiglia, a cui vanno ancora oggi, a un mese dalla sua morte, tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. Radio Popolare ha ospitato molte volte Paolo Benvegnù nei propri studi, per interviste, minilive e concerti nell’Auditorium: ogni volta è stata speciale. Per questo, nella notte tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, Radio Popolare ha realizzato una trasmissione speciale in cui riproporre molte di queste registrazioni d’archivio: da un minilive degli Scisma del 2000 fino all’ultima apparizione di Paolo Benvegnù sulle nostre frequenze, l’11 ottobre 2024; in mezzo, altre interviste, un intero concerto in Auditorium e anche alcuni brani che arrivano da un altro archivio, quello di Radio Città del Capo di Bologna, grazie alla preziosa collaborazione di Francesco Locane. Quasi quattro ore di musica e di parole, tutte per Paolo Benvegnù. Che sarà sempre nei nostri cuori. A cura di Niccolò Vecchia

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