Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Martedì 25 agosto 2020

Luigi Di Maio Wang Yi

Il racconto della giornata di martedì 25 agosto 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia col commento di Vittorio Agnoletto all’incontro tra il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il suo omologo cinese Wang Yi mentre alle porte di Milano è stata sequestrata la startup StraBerry per sfruttamento di migranti e caporalato. Negli Stati Uniti la prima serata della Convention repubblicana si è svolta tra conferme e qualche novità. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

In Italia oggi sono stati accertati 878 casi di coronavirus, 75 in meno di ieri. Aumentano i tamponi, 26mila in più. Lazio e Campania le regioni con più nuovi positivi, circa 140 ciascuna, seguite da Lombardia e Veneto, con 119 in ognuna delle due. 4 le morti comunicate a livello nazionale. Nel trevigiano negli ultimi giorni sono stati scoperti 182 contagi legati a uno stabilimento dell’azienda agroalimentare Aia. Tutte le persone coinvolte sono asintomatiche. Oggi c’è stato un incontro tra proprietà, sindacati e autorità sanitarie e si è deciso di non chiudere l’azienda, ma di prendere misure come dimezzare la produzione e distanziare le postazioni di lavoro.
In Sardegna sono stati individuati 63 casi tra il personale del Billionaire, il locale di Flavio Briatore, e 61 dentro un villaggio turistico dello stesso Comune, quello di Arzachena. Il punto sulla diffusione del covid in Italia con Vittorio Agnoletto, medico e nostro collaboratore:


 

Luigi Di Maio incontra il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi

(di Anna Bredice)

Si è parlato soprattutto di accordi economici nell’incontro tra il ministro degli esteri Di Maio e il suo omologo cinese Wang Yi, gas e agroalimentari sono i due settori al centro degli accordi commerciali, ha detto Di Maio, ma quando si parla della Cina ci sono anche altre questioni, tra cui i diritti umani che spesso però restano sullo sfondo, e liquidati nelle conferenze stampa con poche e generiche frasi. mentre a Villa Madama c’era l’incontro tra i due ministri, davanti alla Farnesina a manifestare c’era Nathan Law, uno dei leader del movimento per la democrazia ad Hong Kong, ricercato all’estero per una presunta violazione della nuova legge sulla sicurezza imposta dalla Cina. “Ad Hong Kong è indispensabile preservare l’alto grado di autonomia e libertà” ha detto Di Maio, che poi ha ribadito l’appartenenza dell’Italia all’Unione europea e alla Nato. Per il ministro cinese questa è stata la prima tappa del suo viaggio in Europa, andrà poi in Olanda, Norvegia, Francia e Germania, con un obiettivo preciso che oggi ha sottolineato rinsaldare i rapporti con i paesi europei, perché, ha detto, “forze esterne” provocano e danneggiano le relazioni. Il riferimento è agli Stati Uniti, e alla politica protezionistica di Trump, e quindi per Pechino le relazioni con l’Europa diventano fondamentali in questa fase post pandemia, soprattutto per alcuni settori economici, la tecnologia principalmente, la proposta economica sui 5g e su Huawei, in attesa di capire come andranno le elezioni negli Stati uniti.

StraBerry, gli sfruttati delle fragole ora hanno paura di perdere il lavoro

(di Claudio Jampaglia)

Nel Parco Agricolo Sud di Milano, il più grande d’Europa, c’è un’area di 200mila metri quadrati di serre e campi di fragole, lamponi e mirtilli – sequestrati lo scorso 12 agosto dalla magistratura – dove lavoravano circa un centinaio di braccianti africani, sfruttati, con paghe da 4 euro e mezzo all’ora, turni di 10 ore, buste paga irregolari, vessati, senza dispositivi per il COVID e senza bagni. L’azienda è la StraBerry, premiata come eccellenza “green” nel 2013 e 2014, nota per gli appellar con cui vendeva a Milano i suoi prodotti a chilometro quasi zero. CONTINUA A LEGGERE.

USA, la prima serata della Convention repubblicana

(di Roberto Festa)

La prima serata della convention repubblicana ci ha portato alcune conferme e qualche novità. Anzitutto questa è e sarà la convention di Donald Trump. Il presidente è apparso ieri sera, e in modi e forme diverse apparirà in tutte le altre serate. Il partito repubblicano non sembra esistere più. Chiunque prenda parte all’evento – politici, star del football, militanti, gente comune – lo fa in quanto amico, familiare, fan di Trump. Seconda questione: non sarà facile cancellare 180mila morti, un’economia in caduta libera e gli scontri razziali più duri da decenni, ma la campagna di Trump a questa convention ci sta provando. Tutta l’architettura della prima serata è stata volta a dimostrare quanto pronta ed efficace sia stata la risposta dell’amministrazione all’emergenza sanitaria, quanto Trump abbia fatto per l’economia americana, quanto abbia difeso e difenderà l’ordine e la legge in America. Il compito è arduo, appunto, ma l’obiettivo della convention è quello di creare una realtà alternativa. Ultimo punto: i discorsi più riusciti, pensati, convincenti della prima serata sono stati quelli del senatore Tim Scott e dell’ex ambasciatrice alle Nazioni unite Nikki Haley. In questo sta forse il vero paradosso che emerge da questi giorni: che il futuro del partito bianco e cristiano che Trump vuole incarnare sia rappresentato da un nero e da una figlia di immigrati dall’India.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    Redazione
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    Il 31 dicembre 2024 è stata una giornata tremenda per la musica italiana. La notizia della morte di Paolo Benvegnù ha colpito duramente le moltissime persone che negli anni sono state toccate dalle sue canzoni, dalla sua voce, dalla sua poesia, oltre che dalla sua straordinaria umanità. Lo amavano le persone che lo conoscevano grazie ai suoi dischi e ai suoi concerti, lo amavano le persone che avevano avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di parlarci anche solo per pochi minuti. Lo amavano i suoi amici, lo amava la sua famiglia, a cui vanno ancora oggi, a un mese dalla sua morte, tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. Radio Popolare ha ospitato molte volte Paolo Benvegnù nei propri studi, per interviste, minilive e concerti nell’Auditorium: ogni volta è stata speciale. Per questo, nella notte tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, Radio Popolare ha realizzato una trasmissione speciale in cui riproporre molte di queste registrazioni d’archivio: da un minilive degli Scisma del 2000 fino all’ultima apparizione di Paolo Benvegnù sulle nostre frequenze, l’11 ottobre 2024; in mezzo, altre interviste, un intero concerto in Auditorium e anche alcuni brani che arrivano da un altro archivio, quello di Radio Città del Capo di Bologna, grazie alla preziosa collaborazione di Francesco Locane. Quasi quattro ore di musica e di parole, tutte per Paolo Benvegnù. Che sarà sempre nei nostri cuori. A cura di Niccolò Vecchia

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    Una Notte Per Paolo Benvegnù - Prima parte

    Il 31 dicembre 2024 è stata una giornata tremenda per la musica italiana. La notizia della morte di Paolo Benvegnù ha colpito duramente le moltissime persone che negli anni sono state toccate dalle sue canzoni, dalla sua voce, dalla sua poesia, oltre che dalla sua straordinaria umanità. Lo amavano le persone che lo conoscevano grazie ai suoi dischi e ai suoi concerti, lo amavano le persone che avevano avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di parlarci anche solo per pochi minuti. Lo amavano i suoi amici, lo amava la sua famiglia, a cui vanno ancora oggi, a un mese dalla sua morte, tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. Radio Popolare ha ospitato molte volte Paolo Benvegnù nei propri studi, per interviste, minilive e concerti nell’Auditorium: ogni volta è stata speciale. Per questo, nella notte tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, Radio Popolare ha realizzato una trasmissione speciale in cui riproporre molte di queste registrazioni d’archivio: da un minilive degli Scisma del 2000 fino all’ultima apparizione di Paolo Benvegnù sulle nostre frequenze, l’11 ottobre 2024; in mezzo, altre interviste, un intero concerto in Auditorium e anche alcuni brani che arrivano da un altro archivio, quello di Radio Città del Capo di Bologna, grazie alla preziosa collaborazione di Francesco Locane. Quasi quattro ore di musica e di parole, tutte per Paolo Benvegnù. Che sarà sempre nei nostri cuori. A cura di Niccolò Vecchia

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