Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Lunedì 13 luglio 2020

Mattarella Borut Pahor

Il racconto della giornata di lunedì 13 luglio 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dalla cerimonia a Trieste con cui l’Italia, dopo 100 anni, ha restituito alla comunità slovena della città il Narodni Dom, al premier Conte che ha incontrato la cancelliera tedesca Merkel al castello di Meseberg, mentre si attende una decisione del governo italiano sulla revoca delle concessioni ad Autostrade e sulla proroga dello stato di emergenza, ora ipotizzato fino al 31 ottobre. L’Istat fotografa che in Italia si fanno sempre meno figli. Infine i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

Mattarella a Trieste per i 100 anni dall’incendio del Narodni Dom

(di Massimo Alberti)

A Trieste oggi è stata una giornata storica. Dopo 100 anni, l’Italia ha restituito alla comunità slovena della città il Narodni Dom, la casa delle culture slave. L’edificio venne dato alle fiamme dai fascisti il 13 luglio 1920, durante una notte in cui i nazionalisti italiani assaltarono negozi, case, attività appartenenti alla minoranza slovena triestina, dando inizio alla pulizia etnica e razziale sul confine orientale, uno dei grandi rimossi storici dell’Italia. Il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e il suo omologo sloveno Borut Pahor hanno firmato un protocollo d’intesa che trasferisce la proprietà a una fondazione costituita dalle due associazioni triestine che rappresentano la minoranza slovena.
Una giornata minuziosamente costruita dalle diplomazie dei due paesi, in cui la minoranza slava ha dovuto digerire, e contestato, una visita alla foiba di Basovìzza, ed al monumento che ricorda 4 antifascisti slavi fucilati nel 1930 dove i due presidenti si sono fatti fotografare mano nella mano. “La restituzione del Narodni Dom è un atto dovuto. Quel luogo venne bruciato perché testimoniava l’esistenza stessa di una comunità slovena e per questo non era sopportato dai nazionalisti italiani” sottolinea ai nostri microfoni lo storico triestino Piero Purich. “Mi lascia perplesso la visita a Basovizza: è certamente un atto imposto dalla diplomazie, ma è slegato da quanto avvenuto 25 anni prima al Narodni Dom. Semmai, la vicende delle foibe andrebbe contestualizzata in ciò che hanno provocato i 20 anni di fascismo precedenti”, conclude lo storico.

Il faccia a faccia tra Conte e Merkel

(di Flavia Mosca Goretta)

Dare una risposta forte, adeguata e tempestiva alla crisi provocata dal Coronavirus. È il messaggio, la richiesta di Giuseppe Conte dopo il colloquio con Angela Merkel al castello di Meseberg, ultima tappa del suo tour nei paesi europei a pochi giorni dal Consiglio Europeo che avrà sul tavolo la non facile trattativa sul Recovery Fund.
Tra la Cancelliera tedesca e il Presidente del Consiglio messaggi cordiali – Merkel ha lodato la disciplina degli italiani durante i mesi scorsi, Conte ha ricordato gli stretti legami, anche economici, tra Italia e Germania. Ma ci sono anche distanze, sulle condizioni degli aiuti. Conte ha sottolineato che l’Italia è per criteri di spesa chiari e trasparenti, ma i criteri devono permettere effettività di reazione. Entrambi non hanno nascosto che il negoziato è difficile, Merkel ha spiegato che le opinioni sono ancora in parte divergenti, “ma penso che arriveremo ad un accordo”, ha detto la Cancelliera, rimarcando la necessità di cercare una soluzione insieme.

Il governo decide su Autostrade

(di Michele Migone)

Alla vigilia del delicato Consiglio dei Ministri decisivo per la revoca delle concessioni, Giuseppe Conte e Autostrade giocano a carte scoperte. Il Presidente del Consiglio, come mai in passato, è stato chiaro rispetto al suo obiettivo politico: vuole che i Benetton escano dalla partita. “Lo Stato non può essere socio di coloro che prendono in giro le famiglie delle vittime“- ha detto in una intervista. Parole che segnano un punto di non ritorno. Parole che pongono Conte sulla linea del Movimento Cinque Stelle che, da Di Maio a Di Battista, ha individuato negli imprenditori veneti i responsabili primi del crollo del Ponte Morandi. Se loro rimangono in Autostrade, ci sarà la revoca. Se invece, i Benetton lasceranno il campo e Atlantia scenderà al 49% di Aspi – con il passaggio del controllo al 51% a Cassa Depositi e Prestiti – le concessioni rimarranno ad Autostrade, nel nuovo assetto societario. I Benetton però allo stato attuale non sembrano avere alcuna intenzione di togliere il disturbo. “Abbiamo sempre avuto rispetto delle istituzioni” hanno fatto sapere. Poi, Autostrade ha pubblicato sul suo sito il carteggio con il governo per dimostrare di esser andato incontro alle richieste dell’esecutivo. Un comunicato concluso con un appello al governo a tener conto della sorte dei 7.000 dipendenti e dei 13.000 piccoli azionisti e non fare scelte politiche. Tradotto: non può dipendere tutto dalla richiesta dei 5 Stelle di far fuori i Benetton. Autostrade punta ancora sulle divisioni nella maggioranza. Il PD aveva aperto dopo la risposta di Aspi dell’altro giorno, Italia Viva è contraria alla Revoca. Conte sembra determinato. Al termine della riunione del governo sapremo quanto.

Stato di emergenza fino al 31 ottobre?

(di Massimo Alberti)

Domani il Presidente del Consiglio firmerà un nuovo decreto che rinnova fino alla fine di luglio le misure di sicurezza per frenare la diffusione del COVID. Sarà il Ministro della Salute speranza ad andare davanti al Parlamento a riferire sul decreto. Proroga del divieto di ingresso per chi arriva da Paesi a rischio, obbligo di mascherina nei luoghi chiusi, divieto di ballare al chiuso, alcune delle misure. Sulle comunicazioni di Speranza seguirà poi un voto.
Mentre non sarà imminente il prolungamento dello stato di emergenza. L’ipotesi di mediazione, dopo le proteste della destra, i malumori nella stessa maggioranza, e le perplessità fatte trapelare dal presidente della repubblica, è una proroga al 31 ottobre anziché al 31 dicembre. La Seria A intanto vorrebbe aprire gli stadi: la lega calcio ha fatto sapere che è allo studio un dossier per consentire l’ingresso del pubblico nelle ultime giornate di campionato.

In Italia si fanno sempre meno figli

Un Paese sempre meno attraente, in cui non si fanno figli e da cui, piuttosto, si scappa all’estero. Il Bilancio demografico dell’Istat fotografa un’Italia in declino, almeno dal punto di vista della popolazione. In cinque anni, dal 2015 al 2019, il numero di residenti è calato di quasi 551 mila persone. Una tendenza in crescita.
C’è poi un record, quello dei pochi nati, che ha superato il precedente, dell’anno scorso. -4,5%, 420mila bambini in totale, il minimo storico dall’Unità d’Italia.
A questo si somma il numero in diminuzione di stranieri in arrivo, mentre sono sempre di più coloro che decidono di trasferirsi all’estero, oltre 126mila. Corrado Bonifazi, demografo del Cnr:


 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 01/02 13:00

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 01-02-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 01/02 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 01-02-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di sabato 01/02/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 01-02-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 31/01/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 31-01-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Soulshine di sabato 01/02/2025

    Soulshine è un mix eclettico di ultime uscite e classici immortali fra soul, world music, jazz, funk, hip hop, afro beat, latin, r&b, ma anche, perchè no?, un po’ di sano rock’n’roll. L’obiettivo di Soulshine è ispirarvi ad ascoltare nuova musica, di qualsiasi decennio: scrivetemi i vostri suggerimenti e le vostre scoperte all’indirizzo e-mail cecilia.paesante@gmail.com oppure su Instagram (cecilia_paesante) o Facebook (Cecilia Paesante).

    Soulshine - 01-02-2025

  • PlayStop

    Highlights di sabato 01/02/2025

    Il magazine sportivo di Radio Popolare - Lo sport attraverso le sue storie, dalle grandi imprese ai personaggi, dalle notizie agli eventi che s’intrecciano con la società. Ogni sabato, dalle 15.35 alle 16.30, Highlights fa sintesi e accende i riflettori su quello che sta dentro e attorno ai campi di gioco. Una trasmissione settimanale in cui approfondire, ascoltare le parole degli esperti, confrontarsi e raccontare i fatti che vanno oltre la cronaca sportiva. A cura di Luca Parena e Alessandro Simonetta.

    Highlights - 01-02-2025

  • PlayStop

    Una Notte Per Paolo Benvegnù - Seconda parte

    Il 31 dicembre 2024 è stata una giornata tremenda per la musica italiana. La notizia della morte di Paolo Benvegnù ha colpito duramente le moltissime persone che negli anni sono state toccate dalle sue canzoni, dalla sua voce, dalla sua poesia, oltre che dalla sua straordinaria umanità. Lo amavano le persone che lo conoscevano grazie ai suoi dischi e ai suoi concerti, lo amavano le persone che avevano avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di parlarci anche solo per pochi minuti. Lo amavano i suoi amici, lo amava la sua famiglia, a cui vanno ancora oggi, a un mese dalla sua morte, tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. Radio Popolare ha ospitato molte volte Paolo Benvegnù nei propri studi, per interviste, minilive e concerti nell’Auditorium: ogni volta è stata speciale. Per questo, nella notte tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, Radio Popolare ha realizzato una trasmissione speciale in cui riproporre molte di queste registrazioni d’archivio: da un minilive degli Scisma del 2000 fino all’ultima apparizione di Paolo Benvegnù sulle nostre frequenze, l’11 ottobre 2024; in mezzo, altre interviste, un intero concerto in Auditorium e anche alcuni brani che arrivano da un altro archivio, quello di Radio Città del Capo di Bologna, grazie alla preziosa collaborazione di Francesco Locane. Quasi quattro ore di musica e di parole, tutte per Paolo Benvegnù. Che sarà sempre nei nostri cuori. A cura di Niccolò Vecchia

    Gli speciali - 01-02-2025

  • PlayStop

    Una Notte Per Paolo Benvegnù - Prima parte

    Il 31 dicembre 2024 è stata una giornata tremenda per la musica italiana. La notizia della morte di Paolo Benvegnù ha colpito duramente le moltissime persone che negli anni sono state toccate dalle sue canzoni, dalla sua voce, dalla sua poesia, oltre che dalla sua straordinaria umanità. Lo amavano le persone che lo conoscevano grazie ai suoi dischi e ai suoi concerti, lo amavano le persone che avevano avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di parlarci anche solo per pochi minuti. Lo amavano i suoi amici, lo amava la sua famiglia, a cui vanno ancora oggi, a un mese dalla sua morte, tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. Radio Popolare ha ospitato molte volte Paolo Benvegnù nei propri studi, per interviste, minilive e concerti nell’Auditorium: ogni volta è stata speciale. Per questo, nella notte tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, Radio Popolare ha realizzato una trasmissione speciale in cui riproporre molte di queste registrazioni d’archivio: da un minilive degli Scisma del 2000 fino all’ultima apparizione di Paolo Benvegnù sulle nostre frequenze, l’11 ottobre 2024; in mezzo, altre interviste, un intero concerto in Auditorium e anche alcuni brani che arrivano da un altro archivio, quello di Radio Città del Capo di Bologna, grazie alla preziosa collaborazione di Francesco Locane. Quasi quattro ore di musica e di parole, tutte per Paolo Benvegnù. Che sarà sempre nei nostri cuori. A cura di Niccolò Vecchia

    Gli speciali - 01-02-2025

  • PlayStop

    Chassis di sabato 01/02/2025

    con Eros Galbiati attore in "Ritratto di un certo Oriente" di Marcelo Gomes; Uberto Pasolini regista di "Itaca - Il ritorno" e un contributo audio di Claudio Santamaria; Enrico Masi sul suo documentario "Terra Incognita". Tra le uscite: "Io sono ancora qui" di Walter Salles; "Babygirl" di Alina Reijn; "Simone Veil - La donna del secolo" di Olivier Dahan.

    Chassis - 01-02-2025

  • PlayStop

    I girasoli di sabato 01/02/2025

    “I Girasoli” è la trasmissione di Radio Popolare dedicata all'arte e alla fotografia, condotta da Tiziana Ricci. Ogni sabato alle 13.15, il programma esplora eventi culturali, offre interviste ai protagonisti dell'arte, e fornisce approfondimenti sui critici e sui giovani talenti. L’obiettivo è rendere accessibile il significato delle opere e valutare la qualità culturale degli eventi, contrastando il proliferare di iniziative di scarso valore e valutando le polemiche sulla politica culturale.

    I girasoli - 01-02-2025

  • PlayStop

    Good Times di sabato 01/02/2025

    Good Times è il trampolino per tuffarsi in bello stile nel weekend. Visioni, letture, palchi, percorsi, incontri, esperienze, attività. Gli appuntamenti fissati dal calendario, ma anche le occasioni offerte dall’ozio. Un dispenser di proposte e suggestioni per vivere al meglio il proprio tempo libero. Tutti i sabati, dalle 11.30 alle 12, Good Times è il nostro viaggio nelle proposte del fine settimana. E insieme il nostro augurio per trascorrere giorni belli e momenti felici. Conduce Elena Mordiglia.

    Good Times - 01-02-2025

  • PlayStop

    Terzo tempo di sabato 01/02/2025

    Nel rugby il terzo tempo è il dopo partita, quando gli animi si rilassano, si beve e si mangia insieme: questo è lo spirito con cui nasce questa trasmissione, che potrebbe essere definita una sorta di “spin off” di Esteri – in onda tutte le sere dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 19:30 – oppure, prendendo in prestito la metafora sportiva, un “terzo tempo” di Esteri. Sarà una mezz’ora più rilassata rispetto all’appuntamento quotidiano, ricca di storie e racconti, ma anche di musica. A cura di Martina Stefanoni

    Terzo tempo – il settimanale di Esteri - 01-02-2025

  • PlayStop

    M7 - il settimanale di Metroregione di sabato 01/02/2025

    Tra un anno ci sarà l'inaugurazione dei Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina. Erano stati presentati nel nome della sostenibilità, siamo andati a vedere come stanno procedendo i lavori. Oggi la prima puntata con il reportage da Cortina di Roberto Maggioni. Il capodanno cinese a Milano è una tradizione decennale. Ne abbiamo parlato con Francesco Wu della comunità di Chinatown.

    M7 – il settimanale di Metroregione - 01-02-2025

  • PlayStop

    Detto tra noi di sabato 01/02/2025

    Conversazioni con la direttrice. Microfono aperto con Lorenza Ghidini.

    Detto tra noi - 01-02-2025

Adesso in diretta