Il racconto della giornata di giovedì 9 luglio luglio 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia al braccio di ferro sulle concessioni autostradali. La consulta Assesta una picconata ai decreti sicurezza del precedente governo. In Lombardia la commissione regionale delude i parenti delle vittime del Pio Albergo Trivulzio. Ritrovati i resti di uno dei 43 studenti desaparecidos dal 2014 in Messico. Secondo il virologo statunitense Fauci, la pandemia è solo all’inizio. Infine i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.
I dati dell’epidemia diffusi oggi
(di Diana Santini)
L’andamento dell’epidemia in Italia: oggi il numero dei nuovi casi è in leggera crescita rispetto a ieri. I nuovi positivi sono 229, oltre la metà dei quali in Lombardia. Il bollettino di oggi diffuso dal Ministero della Salute certifica però anche la prosecuzione del calo di ricoverati e persone in isolamento domiciliare. Diminuiscono ancora i pazienti in terapia intensiva, sono ormai 69 in tutta italia. A proposito invece dei decessi: nelle ultime 24 ore se ne sono registrati 12, 5 dei quali in Lombardia. Complessivamente comunque, si legge nel terzo rapporto stilato da Istat e istituto superiore di sanità, nel mese di maggio il numero totale dei decessi in Italia si è riportato ai livelli degli ultimi cinque anni: l’eccesso di mortalità che ha caratterizzato i mesi del picco dell’epidemia si è esaurito. Nelle regioni a basso indice di contagio la mortalità complessiva è addirittura inferiore agli anni scorsi, mentre in Lombardia, la regione più colpita, è ancora dell’8% superiore alla media. Si tratta comunque di un calo drastico rispetto ai mesi di marzo, quando era stata del 190% più alta, e di aprile.
Oggi è stato pubblicato anche il report settimanale della fondazione Gimbe, che conferma l’andamento discendente dei contagi. Una delle criticità segnalate riguarda la provenienza di questi nuovi casi: emergono da focolai specifici o sono il frutto della circolazione diffusa del virus? Impossibile saperlo perchè le regioni non comunicano il dato disaggregato.
Prosegue il tavolo tra governo e Autostrade
(di Anna Bredice)
Era un incontro tecnico e per ora non è stato risolutivo. E’ durata due ore la riunione tra i vertici di Autostrade per l’Italia e i tecnici del ministero dei Trasporti, dell’Economia e di Palazzo Chigi, non c’erano quindi i ministri, tantomeno Conte che continua a dire che entro una settimana questa vicenda verrà risolta. Ma per ora nessun accordo, a quanto si apprende l’Aspi dovrà offrire una nuova proposta al governo entro il fine settimana, che tenga conto delle richieste del governo di un maggior controllo del settore pubblico, ad esempio in tema di tariffe. Le proposte fatte dall’Aspi non sono state ritenute sufficienti, il governo chiede di più in tema di pedaggi, manutenzioni, controlli e pesanti sanzioni in caso di inadempimenti. Si continua a quanto pare a lavorare sul piano di un accordo con la società Autostrade che sia particolarmente oneroso per l’azienda, ma non c’è sul tavolo quindi solo la comunicazione della revoca della concessione. Due piani diversi, ai quali anche i Cinque Stelle in realtà, almeno una parte, si stanno adeguando, anche se le dichiarazioni, soprattutto dei meno governativi come Di Battista, oggi sono sempre più roboanti, e chiedono la revoca senza condizioni, per non correre il rischio che all’inaugurazione del ponte entro il 10 agosto ci siano i Benetton a gestire il traffico su quel tratto.
La Consulta boccia una parte dei decreti sicurezza salviniani
(di Massimo Alberti)
Un’altra bocciatura per i decreti sicurezza di Salvini, che i ricorsi giudiziari stanno smontando mentre la maggioranza continua a rimandare. La corte costituzionale ha bocciato l’articolo che preclude l’iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo.
Dove la politica tergiversa, la magistratura fa da supplenza. Mentre sulle modifiche promesse dal governo oggi c’è stato un altro rinvio, la corte costituzionale ha sancito l’incostituzionalità della norma dei decreti sicurezza che vieta ai richiedenti asilo di iscriversi all’anagrafe. La questione di legittimità costituzionale era stata sollevata dai Tribunali di Milano, Ancona e Salerno Bologna e molti altri. La Consulta ha stabilito che la norma viola l’articolo 3 della Costituzione per due ragioni: rende più difficile il controllo del territorio, rende ingiustificatamente più difficile ai richiedenti asilo l’accesso a servizi di cui hanno diritto. In altre parole, è discriminatoria e ottiene l’effetto opposto di quanto Salvini sosteneva nella sua propaganda. Nonostante la legge, centinaia di comuni di centrosinistra e finanche di centrodestra avevano disobbedito consentendo comunque le iscrizioni. Salvini li aveva accusati di essere eversivi ed incapaci. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando era stato tra i primi a disobbedire. “Oggi abbiamo la conferma che eversivi erano i provvedimenti di Salvini” commenta ai microfoni di Radio Popolare. Sulla stessa linea il sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli: “abbiamo cercato di seguire un impianto di legalità a fronte di un provvedimento illegale”. “Mi auguro che questi decreti vengano al più presto rimossi”, incalza Orlando. La maggioranza però non ha alcuna fretta di cambiare i decreti . Il nuovo vertice tra la ministra dell’interno Lamorgese ed i delegati dei partiti di giovedì è stato rimandato, probabilmente alla settimana prossima. Tra PD e 5stelle l’accordo è ancora lontano, sebbene entrambi promettano che si andrà oltre i rilievi del presidente della repubblica. Lamorgese ha confermato che in ogni caso non se ne parla prima dell’autunno.
Ats Lombardia assolve se stessa sul caso Trivulzio?
(di Roberto Maggioni)
La relazione della Commissione regionale sposa la linea difensiva dei vertici del Pio Albergo Trivulzio che infatti hanno salutato con favore quanto concluso dall’organismo regionale: “La relazione fa giustizia del grande lavoro svolto nelle eccezionali e gravi condizioni in cui si è sviluppata la pandemia” scrive il Pat in una nota. La Commissione assolve anche la gestione regionale della crisi e sposta l’attenzione verso i lavoratori, agitando l’unico dato davvero inedito di questa relazione: l’assenteismo, che nei momenti più critici, in alcuni reparti, avrebbe raggiunto picchi del 65%, mediamente del 57. Un problema noto ai vertici del Pat, e quindi anche alla Regione, su cui non c’è stato un intervenuto risolutivo.
Ma perché c’erano così tanti lavoratori a casa? Il problema, più che il Covid, sembra essere di appartenenza e abnegazione secondo l’interpretazione del neo direttore generale della sanità lombarda Marco Trivelli. “Il Pat è una struttura di tutti e di nessuno, ma una struttura è innanzitutto di chi ci lavora. È la reale partecipazione di chi opera in una struttura che fa la qualità nella risposta” ha detto Trivelli in conferenza stampa. Che da una maggioranza dei lavoratori del Pat sembrerebbe quindi non essere arrivata. Ma in quelle settimane si lavorava senza mascherine, senza tamponi, con la paura di essere contagiati e poter contagiare. Sulla catena di comando la Commissione tace: “spetterà alla Procura evidenziare eventuali responsabilità” ha detto il presidente della Commissione e direttore sanitario dell’Ats di Milano Vittorio Demicheli. Ats che in questa vicenda è parte in causa, controllata e controllore. “Siamo profondamente delusi” ha detto il comitato dei parenti delle vittime.
Identificati i resti di uno dei 43 desaparecidos di Ayotzinapa
(di Fabrizio Lorusso, giornalista freelance e ricercatore Università Leòn)
Christian Alfonso Rodríguez era uno studente della scuola rurale di Ayotzinapa, nello stato del Guerrero, in Messico.
Amava la veterinaria e la danza folclorica, e i compagni lo chiamavano Clark per i suoi occhiali e il taglio di capelli simili a quelli dell’alter ego di Superman.
Insieme ad altri 42 aspiranti maestri, a Iguala, nella notte tra il 26 e 27 settembre del 2014, Christian fu vittima di sparizione forzata.
Il 7 luglio scorso l’attuale procuratore del caso, Omar Gómez, ha confermato che alcuni micro-frammenti ossei ritrovati nella vicina città di Cocula, analizzati dall’Università di Innsbruck, appartengono al ragazzo. Questa identificazione smantella definitivamente la cosiddetta “verità storica” fabbricata dal precedente governo.
6 anni fa decine di studenti di Ayotzinapa furono vittime di una serie di attacchi perpetrati dalla polizia municipale e da gruppi della criminalità organizzata, collusi con le autorità, sotto lo sguardo complice dell’esercito e della polizia federale che non impedirono la strage: 6 morti, centinaia di feriti e 43 desaparecidos fu il bilancio della “notte di Iguala”.
L’allora procuratore generale, Jesus Murillo, e il suo braccio destro, il direttore dell’agenzia per le investigazioni criminali, Tomás Zerón, oggi profugo all’estero e ricercato dall’Interpol, produssero una versione falsa dei fatti, che chiamarono, con cinica ironia, la “verità storica”.
Secondo questa ricostruzione, ottenuta da alcuni testimoni mediante tortura con il fine di insabbiare le indagini, i ragazzi sarebbero stati consegnati dalla polizia di Iguala alla banda criminale dei Guerreros Unidos per poi essere bruciati nella discarica di Cocula e gettati nel sottostante fiume San Juán.
Nell’ottobre di 6 anni fa Zerón simulò il ritrovamento di alcuni resti ossei, contenuti in borse di plastica lungo le rive del fiume, e questi risultarono essere di due studenti, Alexander Mora e Joshivani Guerrero, ma nessuno sa da dove venissero veramente, dato che fu il funzionario a piantarli come “evidenze dei fatti” in quel luogo.
La manipolazione delle prove e l’esclusione di altre piste, scomode per il governo dell’allora presidente Peña Nieto, ha impedito in questi anni l’accesso alla verità e alla giustizia per le famiglie degli studenti e la società intera, che ha reagito con la creazione di un solido movimento sociale di solidarietà.
Giornalisti ed esperti internazionali, tra cui l’Equipe Argentina di Antropologia Forense e il Gruppo Indipendente (GIEI) inviato nel 2015 dalla Corte Interamericana dei Diritti Umani, hanno smontato pezzo dopo pezzo l’investigazione e le azioni del governo e della procura che, tra l’altro, tendevano a criminalizzare le vittime e le loro famiglie.
La nuova amministrazione di Andrés Manuel López Obrador dal dicembre 2018 ha investito molto capitale politico e risorse materiali per cercare di voltare pagina e ribaltare giudiziariamente questa falsa-verità, intensificando le ricerche sul campo, creando una commissione per la verità e una procura speciale, e anche riconoscendo le responsabilità delle autorità statali nel crimine. Qualche passo avanti è stato fatto anche se l’esercito, l’ex presidente e l’ex procuratore sembrano, per ora, intoccabili.
Le famiglie messicane che cercano i desaparecidos dicono che i resti dei loro cari, sepolti in fosse clandestine, sono dei tesori d’inestimabile valore. L’identificazione di un ossicino del piede destro di Christian è fondamentale perché è stato trovato in un’altra zona, a 800 metri da quella discarica di Cocula in cui le indagini precedenti pretendevano di seppellire la verità e chiudere il caso. Invece non è così, ed emerge una nuova verità resistente dalle ceneri dell’ignominia.
La pandemia nel mondo
(di Farian Sabahi)
L’Oms ha creato un comitato indipendente per valutare la risposta alla pandemia di coronavirus. Lo ha annunciato il direttore generale Ghebreyesus.
Il primo rapporto del comitato, che sarà presieduto dall’ex premier neozelandese Helen Clark e dall’ex presidente della Liberia Ellen Johnson Sirleaf, sarà presentato a novembre. “Tutti noi dobbiamo guardarci allo specchio. Stiamo combattendo la battaglia della nostra vita e dobbiamo fare di meglio” ha dichiarato Ghebreyesus.
In un’intervista il virologo americano Anthony Fauci ha detto che la pandemia globale è ancora all’inizio, “ ll virus – ha spiegato- è sempre forte e non ce ne liberemo fino a quando non arriverà il vaccino, probabilmente tra fine 2020 e inizio 2021”
E gli ultimi dati danno ragione a Fauci : I nuovi casi negli Stati Uniti nelle ultime 24 ore sono stati 55.000 per un totale di oltre 3 milioni di contagi
L’iran , uno dei paesi più colpiti dal coronavirus, ha registrato un nuovo record di vittime, nelle
ultime 24 ore sono stati registrati 221 decessi
L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia
I dati comunicati oggi dal Ministero della Salute
09/07/2020
13459 positivi (-136)
193978 guariti (+338)
871 ricoverati (-28)
69 in terapia intensiva (-2)
12519 in isolam. domiciliare (-106)
34926 deceduti (+12)
Nuovi positivi +229
Tamponi 52.552#coronavirus #COVID19 #COVID— Luca Gattuso (@LucaGattuso) July 9, 2020
In questo grafico la progressione del numero dei decessi in base ai dati forniti dal Ministero della Salute. La linea è la media degli ultimi 7 giorni. Dati del 09/07/2020. I valori in arancione sono quelli delle domeniche.#coronavirus #COVID19 #COVID pic.twitter.com/iKNHbGaANz
— Luca Gattuso (@LucaGattuso) July 9, 2020
In questo grafico il numero dei nuovi casi per giorno in termini assoluti in base ai dati forniti dal Min. Salute. La linea è la media degli ultimi 7 giorni. Dati del 09/07/2020. I valori in blu sono quelli delle domeniche#coronavirus #coronavirusitalia #COVID19 pic.twitter.com/jyWBfNzicn
— Luca Gattuso (@LucaGattuso) July 9, 2020
Ancora in discesa la curva degli attualmente positivi al #coronavirus. Il grafico è dall'inizio dell'epidemia ad oggi giorno per giorno. Dati del 09/07/2020. #COVID #COVID19italia #COVID19 pic.twitter.com/On1q16c2yh
— Luca Gattuso (@LucaGattuso) July 9, 2020
Ho riassunto il numero dei nuovi casi per giorno in termini assoluti in base ai dati forniti dal Min. Salute da inizio giugno ad oggi. La linea è la media degli ultimi 7 giorni. I valori in blu sono quelli delle domeniche#coronavirus #coronavirusitalia #COVID19 pic.twitter.com/mBvMjghpTM
— Luca Gattuso (@LucaGattuso) July 9, 2020
In questa tabella ho riassunto l'andamento dei positivi, dei ricoverati in terapia intensiva e dei decessi regione per regione di oggi rispetto a ieri. Dati del 09/07/2020.#coronavirus #COVID19 #COVID pic.twitter.com/SA17KD1FiT
— Luca Gattuso (@LucaGattuso) July 9, 2020
Il riepilogo ufficiale regione per regione della diffusione del #coronavirus fornito dal Ministero della Salute per il 09/07/2020. #COVID19 #COVID2019 pic.twitter.com/aA7SkZD1D1
— Luca Gattuso (@LucaGattuso) July 9, 2020