Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Giovedì 23 luglio 2020

Ospedale Fiera Milano

Il racconto della giornata di giovedì 23 luglio 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia alle caratteristiche dell’attuale fase epidemica nel commento di Vittorio Agnoletto. Aumentano le pressioni al governo affinché la task force per la gestione dei fondi del Recovery fund sia il Parlamento, mentre proseguono le indagini della Guardia di Finanza sulla realizzazione dell’Ospedale Covid alla Fiera di Milano. Torna a salire la tensione tra gli Stati Uniti e la Cina. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

Salgono ancora i nuovi contagiati: 306 oggi, a fronte dei 282 di ieri. Dieci i morti, uno in più di ieri. Solo in una Regione, la Val D’Aosta, non ci sono stati nuovi positivi. La maggior parte dei casi, 82, è stata accertata come sempre in Lombardia. Segue con 55 contagi l’Emilia-Romagna, dove è stato individuato un nuovo micro-focolaio in una Rsa di Bologna. La crescita dei contagi va di pari passo con l’aumento dei tamponi. 60mila quelli realizzati oggi, circa 11mila in più di ieri.

Quali sono le caratteristiche dell’attuale fase epidemica?

Quali sono le caratteristiche dell’attuale fase epidemica in Italia? Si sta facendo molta confusione in questi giorni tra i dati in aumento, la destra italiana che strizza l’occhio ai complottisti e punta il dito contro i migranti in arrivo nel nostro Paese e le diverse posizioni di alcuni dei virologi più noti.

Vittorio Agnoletto, medico e nostro collaboratore, ha fatto il punto della situazione elencando le caratteristiche dell’attuale fase epidemica in Italia. CONTINUA A LEGGERE.

Recovery Fund, la vera task force del Paese è il Parlamento

(di Anna Bredice)

È il Parlamento la vera task force del Paese. Al presidente della Camera Fico non piace che sia solo il governo, con la centralità di Conte e pochi ministri, a definire le priorità e la gestione dei fondi del Recovery Fund. Vuole che il parlamento al più presto, da qui a settembre – visto che il piano dev’essere presentato ad ottobre – voti un atto di indirizzo degli obiettivi a lungo termine, che il governo poi dovrà riempire nella sostanza e nelle scelte. Ma non è il solo, perché oltre a un singolo voto i partiti vogliono che la gestione delle risorse si traduca in una commissione parlamentare, di più lunga durata quindi, che definisca le priorità. Una mozione è stata presentata al senato dal Pd, dall’area più vicina ai renziani, aperta agli altri gruppi che sicuramente condividono l’obiettivo, visto che tra i primi a volere la commissione sono stati i parlamentari di Forza Italia: pretendono di essere coinvolti nelle scelte a cominciare dallo scostamento di bilancio, che dovrà essere votato tra pochi giorni, e al senato saranno forse necessari proprio i voti di Forza Italia. Tra task force e decreti del presidente del consiglio, in questi mesi troppo potere è stato concentrato a Palazzo Chigi, e questo non è piaciuto a Fico, che lamenta i numerosi dpcm di enorme importanza sui quali il parlamento ha potuto lavorare pochi giorni. Chiede un maggior coinvolgimento in futuro, anche in tema di emergenza. Si dovrà votare la proroga dello stato di emergenza, che coinvolge milioni di persone tra scuola e lavoro. Il decreto attuale scade il 31 luglio e Conte verrà in parlamento a riferire della prossima fase solamente il 29.

L’inchiesta sull’ospedale COVID alla Fiera di Milano

(di Fabio Fimiani)

La Guardia di Finanza ha acquisito alla Fondazione di Comunità di Milano Città la documentazione sulle donazioni per la realizzazione dell’Ospedale Covid alla Fiera di Milano.
L’inchiesta della Procura della Repubblica è conoscitiva, quindi senza indagati, ed è nata dopo un esposto del sindacato Adl Cobas.
La Fondazione Fiera aveva usato la Fondazione Comunitaria per la gestione delle cospicue donazioni del mondo imprenditoriale lombardo: Luxottica, Moncler, Perfetti Van Malle, Bracco, Unipol, Edison, Sapio, Mapei, Allianz, Fidim, tra i più famosi, per oltre 21 milioni di euro tra denaro e forniture di materiale.
Più quelli donati direttamente alla Regione Lombardia o su un altro fondo della Fondazione di Comunità di Milano città.
Sullo scarso uso dell’ospedale Covid, mai gradito neanche dai medici del Policlinico di Milano che lo hanno gestito, e il mancato utilizzo di tutte le donazioni, ci sono polemiche anche da una parte dei donatori.
Inoltre, nei giorni scorsi, la Regione Lombardia ha reso noto che ha pure chiesto allo Stato di 7 milioni di euro per i costi di realizzazione. Finora non ci sono state spiegazioni su come saranno adoperate le donazioni non spese.

Sale la tensione tra Stati Uniti e Cina

(di Gabriele Battaglia)

Gli Stati Uniti accusano Pechino di furto di proprietà intellettuale e violazioni della privacy, giustificando così la chiusura del consolato cinese di Houston. Pechino condanna la decisione statunitense e promette una rappresaglia di uguale portata. Si parla dell’imminente ordine di chiusura del consolato statunitense di Chengdu, indubbiamente una scelta di forte impatto. La missione diplomatica nel capoluogo del Sichuan coordina infatti le politiche statunitensi in tutta la Cina sud-occidentale, Tibet compreso. A Chengdu c’è anche la Foxconn, cioè l’impresa che costruisce per Apple e per buona parte delle grandi compagnie dell’elettronica di consumo, l’inizio della filiera produttiva dell’Hi-Tech globale. Infine, la chiusura di quel consolato sarebbe anche un colpo ad effetto simbolico, perché è proprio nell’edificio della missione statunitense di Chengdu che nel febbraio 2012 scappò Wang Lijun, ex capo della polizia e vice sindaco di Chongqing, un evento che imbarazzò la Cina e diede anche inizio alla caduta rovinosa di Bo Xilai, considerato ai tempi il concorrente di Xi Jinping per la leadership. Prendere di mira quella sede potrebbe quindi significare “se vi immischiate nelle nostre vicende interne, prima o poi la pagate”. La Cina attenderà poi le mosse di Washington e, in una possibile escalation delle reciproche chiusure di consolati, non è escluso che il prossimo obiettivo cinese sia quello statunitense di Hong Kong. La nuova legge di sicurezza nazionale potrebbe consentirlo.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    Il 31 dicembre 2024 è stata una giornata tremenda per la musica italiana. La notizia della morte di Paolo Benvegnù ha colpito duramente le moltissime persone che negli anni sono state toccate dalle sue canzoni, dalla sua voce, dalla sua poesia, oltre che dalla sua straordinaria umanità. Lo amavano le persone che lo conoscevano grazie ai suoi dischi e ai suoi concerti, lo amavano le persone che avevano avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di parlarci anche solo per pochi minuti. Lo amavano i suoi amici, lo amava la sua famiglia, a cui vanno ancora oggi, a un mese dalla sua morte, tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. Radio Popolare ha ospitato molte volte Paolo Benvegnù nei propri studi, per interviste, minilive e concerti nell’Auditorium: ogni volta è stata speciale. Per questo, nella notte tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, Radio Popolare ha realizzato una trasmissione speciale in cui riproporre molte di queste registrazioni d’archivio: da un minilive degli Scisma del 2000 fino all’ultima apparizione di Paolo Benvegnù sulle nostre frequenze, l’11 ottobre 2024; in mezzo, altre interviste, un intero concerto in Auditorium e anche alcuni brani che arrivano da un altro archivio, quello di Radio Città del Capo di Bologna, grazie alla preziosa collaborazione di Francesco Locane. Quasi quattro ore di musica e di parole, tutte per Paolo Benvegnù. Che sarà sempre nei nostri cuori. A cura di Niccolò Vecchia

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    Il 31 dicembre 2024 è stata una giornata tremenda per la musica italiana. La notizia della morte di Paolo Benvegnù ha colpito duramente le moltissime persone che negli anni sono state toccate dalle sue canzoni, dalla sua voce, dalla sua poesia, oltre che dalla sua straordinaria umanità. Lo amavano le persone che lo conoscevano grazie ai suoi dischi e ai suoi concerti, lo amavano le persone che avevano avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di parlarci anche solo per pochi minuti. Lo amavano i suoi amici, lo amava la sua famiglia, a cui vanno ancora oggi, a un mese dalla sua morte, tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. Radio Popolare ha ospitato molte volte Paolo Benvegnù nei propri studi, per interviste, minilive e concerti nell’Auditorium: ogni volta è stata speciale. Per questo, nella notte tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, Radio Popolare ha realizzato una trasmissione speciale in cui riproporre molte di queste registrazioni d’archivio: da un minilive degli Scisma del 2000 fino all’ultima apparizione di Paolo Benvegnù sulle nostre frequenze, l’11 ottobre 2024; in mezzo, altre interviste, un intero concerto in Auditorium e anche alcuni brani che arrivano da un altro archivio, quello di Radio Città del Capo di Bologna, grazie alla preziosa collaborazione di Francesco Locane. Quasi quattro ore di musica e di parole, tutte per Paolo Benvegnù. Che sarà sempre nei nostri cuori. A cura di Niccolò Vecchia

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