Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Giovedì 20 agosto 2020

Aeroporto Linate - Coronavirus

Il racconto della giornata di giovedì 20 agosto 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia alla prima giornata di tamponi a Malpensa, mentre da domani si parte anche a Linate e Orio al Serio. La Ministra Lucia Azzolina continua a dare per certa la ripartenza della scuola il 14 settembre. In Sardegna, invece, il sindacato di polizia Siap chiede una nave quarantena per i migranti, mentre negli Stati Uniti Joe Biden chiude la Convention democratica a poche ore dall’arresto di Steve Bannon con l’accusa di frode. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

(di Luca Gattuso)

845 nuovi positivi vogliono dire più di 200 nuovi positivi rispetto a ieri. Avevo preannunciato il classico aumento del giovedì rispetto al mercoledì ma il balzo di quasi il 32% rispetto a ieri è pesante. Tanto. La cifra in parte si spiega con l’alto numero di tamponi fatti in Italia: 77.442, 2° dato più alto di sempre dopo il 77.701 del 17/06. Però non si giustifica del tutto visto che sempre quel 17/06 i positivi erano stati meno della metà di oggi: 329. Indubbiamente c’è una ricerca più puntuale di coloro che potrebbero essere venuti in contatto con persone positive al Covid. Il fatto che quando viene trovato un positivo in un’azienda o in un villaggio turistico poi vengano sottoposti a tampone tutti coloro che potenzialmente erano entrati in contatto con la persona aiuta a scoprire altri positivi. Questa era un’operazione che, durante i momenti più intensi della pandemia, non si facevano e quindi penso che si stia circoscrivendo meglio la diffusione e si trovino più positivi. Oggi siamo allo 0,33% rispetto ai casi totali di ieri. Un dato così alto non si aveva dallo 0.36% del 19/05. L’aspetto positivo che arriva dai numeri è che è comunque basso il numero di coloro che vengono ricoverati. Fra ricoveri in reparto e quelli in terapia intensiva l’aumento oggi è solo di 19 persone. Anche oggi abbiamo avuto almeno un caso in tutte le regioni. E’ il secondo giorno consecutivo. Ma in 16 su 21 abbiamo avuto più di 10 casi. Il numero più alto è in Veneto con 159 seguito da Lombardia (154) e Lazio (115). I decessi sono 6. Uno meno di ieri. E arrivano da Lombardia e Liguria (2) oltre a Veneto e Lazio (1).

Scuola, Azzolina conferma e rilancia con 170mila assunzioni

(di Claudio Jampaglia)

Le opposizioni invocano Conte e Mattarella contro il governo per quello che chiamano il caos riapertura. La ministra Azzolina va al TG1 per dire che la ripartenza è certa: i mono banchi saranno distribuiti dal 7 settembre; i test sierologici volontari per il personale – docente e non – già partiti oggi nel Lazio, saranno completati entro il 14 settembre ed eventuali positività nelle classi o tra i lavoratori comporteranno quarantene automatiche per studenti e personale, mentre per le chiusure si deciderà caso per caso. E comunque ci saranno le mascherine a scuola dalla prima elementare che si potranno abbassare solo al banco, se c’è il metro di distanza da bocca a bocca. 11 milioni al giorno le fornirà lo Stato. Il distanziamento, però, non sarà possibile ovunque, anzi, dice il presidente dell’Associazione nazionale presidi, e quindi: “dopo due settimane saremmo obbligati a tornare alla didattica a distanza”. La ministra ha anche detto che ci saranno 100mila assunzioni a tempo determinato e 70mila con contratti a tempo. E su questo punto raccoglie, invece, lo scetticismo dei sindacati, sia per i tempi, che per la mancanza di personale in graduatoria disponibile, a meno di utilizzare i 200mila precari che ogni anno lavorano già nella scuole, cosa che il ministero ha escluso. E sarà proprio la questione assunzioni e precari la cartina tornasole per capire se oltre ad aprire la scuola, riuscirà a rimanere aperta. Covid permettendo.

Prima giornata di tamponi a Malpensa, domani a Linate e Orio al Serio

Dopo una settimana dall’ordinanza ministeriale sono partiti stamani negli aeroporti in Lombardia, i tamponi obbligatori entro le 48 ore per i viaggiatori provenienti da Croazia, Grecia, Malta o Spagna. Circa 500 le persone testate a Malpensa su base volontaria, con code che a fine mattina richiedevano due ore di attesa. E soprattutto con qualche protesta per i criteri fissati dalla Regione. I tamponi – e non i test rapidi come negli aeroporti di Roma – sono stati effettuati, infatti, ai residenti in Lombardia e ai cittadini stranieri che dichiarano di fermarsi almeno 4 giorni In Italia. Un criterio che ha escluso tutti gli italiani residenti altrove, invitati a rivolgersi alle agenzie della salute dei loro territori. Molte le proteste dei passeggeri e reazioni dalla politica con l’assessore della sanità del Lazio che parla di “follia” visto che più della metà dei passeggeri testati finora negli scali romani non era del Lazio. Ma da domani non sarà più così dice la Regione Lombardia grazie all’aumento di personale e tamponi disponibili. Nello scalo di Milano Linate, invece, si inizia domani, nell’area ritiro bagagli, mentre per i passeggeri in arrivo a Orio al Serio non ci sarà il tampone in aeroporto ma sempre da domani alla fiera di Bergamo. La Regione ha chiamato a gestire il servizio per i passeggeri dei due scali, il gruppo privato San Donato. Il numero da chiamare per prenotare il tampone gratuito per i passeggeri di Linate e Orio al Serio in arrivo da Grecia, Spagna, Croazia e Malta è lo 0287370510. Sentiamo dall’amministratore delegato del Policlinico San Donato, Francesco Galli come sarà organizzato il servizio:

 

Il Siap chiede una nave quarantena per i migranti in Sardegna

(di Monia Melis)

Una nave quarantena per i migranti, anche in Sardegna. È l’ultima richiesta del sindacato di polizia Siap che da settimane denuncia duramente il rischio sanitario per ospiti e personale del Centro di prima accoglienza di Monastir, vicino Cagliari. I migranti vivono infatti a stretto contatto con tentativi (anche riusciti) di fuga. Sono soprattutto algerini sbarcati nel sud ovest, dopo aver seguito la nota rotta da Annaba. Ora i positivi accertati sono 25 su circa 70, altri 20 negativi sono stati trasferiti nel Nuorese, nel tentativo di allentare la tensione. Ieri sera c’è stata una sassaiola: sconosciuti hanno lanciato pietre contro i migranti, uno è rimasto lievemente ferito alla testa. E due giorni fa le loro bici erano state vandalizzate. “No alle spedizioni punitive”, così la sindaca Luisa Murru che chiede aiuto a governo e regione. Da terra a contagi zero (come si registrava a giugno e luglio) in Sardegna si è tornati ai numeri di marzo. L’altro fronte è quello del turismo con i focolai della Costa Smeralda e del resort di Santo Stefano (26 i positivi su 470, 19 sono lavoratori). Dopo il no di Roma al passaporto sanitario che voleva il presidente della Regione Solinas (leghista-sardista) fino a settembre per chi arriva basta con una semplice registrazione. Salvo i test rapidi per i paesi più a rischio disposti ora a livello nazionale.

Steve Bannon arrestato con l’accusa di frode

(di Davide Mamone)

È stato arrestato questa mattina nella sua barca in Connecticut, Steve Bannon, l’ex consulente e stratega della Casa Bianca e leader della campagna elettorale del 2016 del Presidente Donald Trump. L’accusa nei suoi confronti è di frode. Secondo la procuratrice di Manhattan Audrey Strauss, Bannon avrebbe truffato centinaia di migliaia di finanziatori di una raccolta fondi online, a favore dellla costruzione del muro tra Stati Uniti e Messico.
Secondo l’accusa però, i soldi della campagna “We Build The Wall”, che aveva raccolto più di 25 milioni di dollari, non sarebbero mai arrivati a destinazione. Sarebbero serviti, anzi, ad arricchire lo stesso Bannon, il quale, sempre secondo l’accusa, avrebbe inviato a se stesso, attraverso un’organizzazione no profit, circa un milione di dollari.
Steve Bannon non è solo, e sotto due punti di vista. Il primo è legato all’inchiesta che lo sta portando davanti a un giudice in queste ore. Altri tre almeno infatti avrebbero cospirato con a lui: Brian Kolfage, 38 anni, veterano dell’Air Force statunitense, che avrebbe utilizzato 350,000 dollari a uso personale, Andrew Badolato, finanziere di 56 anni, e Timothy Shea, dal Colorado.
Ma Bannon, volto noto anche in Italia per aver tentato di aprire un centro studi dedicato alla nuova destra, nel Lazio, è il settimo uomo vicino a Donald Trump coinvolto in procedimenti giudiziari negli ultimi quattro anni. Gli altri sei sono stati Rick Gates, Paul Manafort, George Papadopoulos, Mike Flynn, Michael Cohen e Roger Stone, condannati e coinvolti, a vario titolo, nello scandalo Russiagate.

Joe Biden chiude la Convention democratica dal Delaware

(di Roberto Festa)

E ora tocca a Joe Biden. Stasera, dal suo Stato, dal Delaware, il candidato democratico alla presidenza chiude la Convention e tiene il discorso più importante della sua carriera. L’obiettivo è soprattutto uno. Farsi conoscere davvero dagli americani, che finora di Biden hanno un’idea piuttosto vaga. Che è un politico di lungo corso, al Senato dal 1972, e che è stato vice di Barack Obama. Stasera Biden deve però spiegare perché votare per lui. Quali sono le sue qualità umane, le sue strategie. Probabile che nel discorso Biden insista sulla sua lunga esperienza, sulla forza del suo carattere, che gli ha permesso di superare prove tremende come la morte della prima moglie e di due figli. Ma stasera, Joe Biden deve anche parlare di idee e di politiche. Sinora il trattamento che la Convention ha dedicato alla sinistra del partito è stato francamente scandaloso. Un minuto per Alexandria Ocasio Cortez, uno spazio un po’ più lungo a Elizabeth Warren. I democratici danno per scontato l’appoggio della sinistra contro Donald Trump, ma comunque Biden dovrà dire cosa vuole fare con la sanità, le tasse, l’ambiente. Soprattutto, Biden dovrà mostrare di non essere soltanto il candidato dell’establishment democratico, quello che serve a liquidare una presidenza devastante e a tornare a una sorta di antico equilibrio. Di fronte a una crisi economica senza precedenti, e a 170 mila morti per il Covid 19, Biden non può essere la semplice alternativa a Donald Trump. Deve articolare un’idea di America, una visione del futuro, il senso della possibilità.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    Il 31 dicembre 2024 è stata una giornata tremenda per la musica italiana. La notizia della morte di Paolo Benvegnù ha colpito duramente le moltissime persone che negli anni sono state toccate dalle sue canzoni, dalla sua voce, dalla sua poesia, oltre che dalla sua straordinaria umanità. Lo amavano le persone che lo conoscevano grazie ai suoi dischi e ai suoi concerti, lo amavano le persone che avevano avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di parlarci anche solo per pochi minuti. Lo amavano i suoi amici, lo amava la sua famiglia, a cui vanno ancora oggi, a un mese dalla sua morte, tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. Radio Popolare ha ospitato molte volte Paolo Benvegnù nei propri studi, per interviste, minilive e concerti nell’Auditorium: ogni volta è stata speciale. Per questo, nella notte tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, Radio Popolare ha realizzato una trasmissione speciale in cui riproporre molte di queste registrazioni d’archivio: da un minilive degli Scisma del 2000 fino all’ultima apparizione di Paolo Benvegnù sulle nostre frequenze, l’11 ottobre 2024; in mezzo, altre interviste, un intero concerto in Auditorium e anche alcuni brani che arrivano da un altro archivio, quello di Radio Città del Capo di Bologna, grazie alla preziosa collaborazione di Francesco Locane. Quasi quattro ore di musica e di parole, tutte per Paolo Benvegnù. Che sarà sempre nei nostri cuori. A cura di Niccolò Vecchia

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