Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Giovedì 19 novembre 2020

Pechino Ucraina Ursula von der Leyen commissione europea

Il racconto della giornata di giovedì 19 novembre 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia alle misure anti-COVID prese da governo e regioni che finora hanno soltanto frenato la corsa del virus. I presunti dubbi dell’UE su come l’Italia intende utilizzare i fondi in arrivo, mentre il premier Conte bolla tutto come fake news. Il segretario di stato USA Mike Pompeo è in viaggio in queste ore nei territori israelo-palestinesi. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

Sono 36.176 i nuovi casi di COVID-19 in Italia registrati nelle ultime 24 ore, con oltre 250mila tamponi. Il rapporto si mantiene sotto il 15%. Resta molto alto il numero dei morti, 653. Secondo il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe “le misure di contenimento introdotte non hanno affatto appiattito la curva dei contagi che continua a salire, seppure con velocità ridotta, analogamente a quella dei ricoverati con sintomi e delle terapie intensive. Mantiene invece un andamento esponenziale il numero delle vittime, un incremento destinato ad aumentare nelle prossime settimane“, conclude la Fondazione.
Drastico il calo dell’incremento dei ricoveri nei reparti ordinari: sono 106 in più i posti letto occupati. 42 in più nelle terapie intensive. Sempre secondo il rapporto settimanale della Fondazione Gimbe, “non conoscendo i flussi dei pazienti in entrata e in uscita, non si può escludere che questo dato sia influenzato dall’effetto saturazione dei posti letto“.
In Lombardia, con i 165 morti registrati nelle ultime 24 ore, sono state superate le 20mila vittime.
Secondo i dati del Ministero della Salute, ad ottobre “si rileva un incremento di mortalità sia al Nord (+22%) che al Centro-Sud (+23%) con un eccesso significativo in diverse città come Torino, Genova, Milano“. L’eccesso di mortalità ha superato il picco raggiunto nella prima ondata.

Le misure anti-COVID di governo e regioni sono state insufficienti

(di Michele Migone)

Le misure prese fino a qui dal governo e dalle Regioni hanno solo debolmente frenato, ma non hanno fermato la corsa del Virus. Nonostante una comunicazione volta all’ottimismo appare ora chiaro come siano state insufficienti. Le migliaia di vittime, i ricoverati in terapia intensiva, la sanità sotto stress non scompariranno il 27 novembre, giorno in cui si dovranno tirare le somme delle scelte fatte con l’ultimo Dpcm. Il doloroso bollettino delle 18 della Protezione Civile ci accompagnerà ben oltre quella data. In questo drammatico quadro, le Regioni, spinte da quelle governate dalla destra hanno chiesto di cambiare le regole del gioco per passare da Zona Rossa ad Arancione. Finora il governo ha risposto picche, ma bisogna vedere cosa farà quando le Regioni giocheranno la loro seconda carta: i nuovi dati sulla situazione sanitaria, a cui daranno una lettura di comodo, molto politica e per nulla scientifica. Il governo darà l’avvallo a questa operazione? Anche Palazzo Chigi sente le pressioni dei commercianti, degli esercenti e degli industriali affinché dal 4 dicembre ci sia una riapertura generalizzata per gli acquisti di Natale. Conte dirà di sì nonostante la catastrofica situazione sanitaria? E poi ci saranno le Feste, con molte restrizioni. “Per impedire un innalzamento della curva” ha detto Conte. Parole che sembrano negare l’odierna realtà, quanto già galoppi il virus, quanto grave sia e sarà nelle prossime settimane la situazione in cui si trova l’Italia grazie agli errori di gestione di questa seconda ondata.

L’Italia e il piano su come intende usare i fondi UE

(di Andrea Monti)

Il caso è stato fatto esplodere da Repubblica, secondo cui nella Commissione Europea c’è timore che il nostro Paese non presenti in tempo il piano definitivo su come vorrebbe usare i soldi dell’Unione. Una fake news secondo Conte, che ne ha parlato durante un incontro coi sindaci: “L’Italia ha presentato le linee guida a Bruxelles – ha detto – e le nostre linee guida, a differenza di quelle presentate da altri Paesi, sono condivise da un passaggio parlamentare molto elaborato e costruttivo”. Quelle linee guida però non bastano alla Commissione Europea. Lo ha fatto intendere il capo della sua rappresentanza in Italia: “Ci sarebbe una richiesta – ha spiegato – di avere un quadro magari non ingombrante del futuro piano”. Tradotto: a Bruxelles sono arrivati troppi progetti, manca una sintesi. Un problema di cui l’economista Leonardo Becchetti aveva parlato poche ore prima ai nostri microfoni: “Io sto seguendo dall’interno sia in Regione Lazio sia come consigliere del ministro dell’ambiente. Ci sono ottimi progetti: sono troppi e c’è una lentezza che secondo me consiste anche nel non voler scontentare quelli che resteranno fuori”. Il ministro dell’economia Gualtieri ha detto che una nuova bozza del piano sarà in Parlamento entro fine novembre. Il termine fissato dalla Commissione Europea per l’invio del testo definitivo scadrà a inizio gennaio.

Lombardia zona arancione? Il parere del professor Pregliasco

Il professor Fabrizio Pregliasco, virologo all’Università degli Studi di Milano e membro del CTS regionale, commenta a Radio Popolare la possibilità che la Lombardia venga declassata a zona arancione, come chiesto a più riprese dal governatore Fontana. [LEGGI L’INTERVISTA]

USA, Mike Pompeo in viaggio nei territori israelo-palestinesi

(di Roberto Festa)

Il viaggio che Mike Pompeo, il segretario di stato americano, sta facendo in queste ore nei territori israelo-palestinesi è importante, dal punto di vista politico e simbolico. Pompeo è volato in eleicottero a Psagot Winery, un vigneto gestito da coloni israeliani su terra sottratta ai palestinesi per cosiddette ragioni di sicurezza nel 1979. Nel vigneto producono del resto un rosso che ha proprio il suo nome, Pompeo. La notte precedente il segretario di stato aveva anche un sito archeologico, La città di Davide, gestito ancora da un’organizzazione di coloni, Elad, che intende enfatizzare la presenza ebraica in una zona accanto alla città vecchia di Gerusalemme. Altra manovra che delizia le forze più conservatrici israeliane è la visita che Pompeo ha fatto alle Alture del Golan, che Israele ha catturato alla Siria nel 1967. Il viaggio di Pompeo è importante perché, appunto, è ricco di simboli, di tante prime volte. È la prima volta che un segretario di stato americano viaggia alle Alture del Golan. È la prima volta che visita una colonia. Durante la tappa al vigneto dei coloni, Pompeo ha detto che quel vino può essere considerato made in Israel. E Pompeo ha anche spiegato che il BDS, Boycott, Divestment, Sanctions, il movimento che chiede di boicottare I beni israeliani e disinvestire dagli interessi israeliani, è un cancro che deve essere riconosciuto quale effettivamente è: un movimento antisemita. Benjamini Netanyahu, che ha ascoltato le parole di Pompeo, le ha definite, semplicemente meravigliose. Non c’è infatti nulla che il segretario di stato americano avrebbe potuto fare di più, per lusingare il governo e le forze della destra israeliana. Pompeo del resto con questo suo viaggio prepara anche una sua eventuale discesa in campo per le presidenziali 2024, assicurandosi l’appoggio dei cristiani evangelici che lui da tempo corteggia. C’è però, in questo viaggio e nelle sue tappe, il compimento della politica estera dell’amministrazione Trump. Che in questi anni ha clamorosamente preso posizione a favore di Israele nella questione israelo-palestinese. Spostando la sede della propria ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme. Preparando un piano di pace che praticamente accetta tutte le richieste territoriali israeliane. Facendo pressioni sugli Stati arabi perché riconoscano Israele e I suoi interessi. La questione israelo-palestinese è quella su cui, a livello internazionale, l’amministrazione di Donald Trump è intervenuta con più forza e probabilmente con più successo, dal punto di vista ovviamente degli interessi israeliani. Sarà molto difficile che Joe Biden possa tornare indietro, possa disfare quello che Trump e I suoi collaboratori hanno fatto. Anche perché, al momento, non sembra che Biden abbia sulla questione posizioni molto diverse da quelle della destra di Donald Trump.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 06/03 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 06-03-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 06/03 09:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 06-03-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 06/03/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 06-03-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 06/03/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 06-03-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di giovedì 06/03/2025

    Luigi De Biase giornalista del Manifesto, esperto dell’area ex-sovietica, racconta come l'opinione pubblica russa legga lo scontro tra Usa ed Europa e ci spiega cosa significa aree di influenza per il Cremlino. Angelo Moretti, portavoce movimento europeo azione non violenta, da Karkhiv, racconta gli allarmi aerei continui e quel sentimento contraddittorio tra voglia della fine della guerra e senso di abbandono per la popolazione ucraina. Alessandra Tommasi intervista Daria Bonfietti, presidente dell'associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica, dopo la notizia della richiesta di archiviazione delle nuove indagine da parte della Procura di Roma. Barbara Poggio, ricercatrice, insegna Sociologia dell’Organizzazione e Sociologia Industriale nell’Università di Trento ci spiega come l'occupazione femminile sia rimasta indietro in questi anni (dal Covid) e perché il tema del lavoro sia la cartina di tornasole della condizione femminile.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 06-03-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di giovedì 06/03/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 06-03-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di giovedì 06/03/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 06-03-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di giovedì 06/03/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 06-03-2025

  • PlayStop

    Mitologia Popular di giovedì 06/03/2025

    Mitologia Popular esplora e racconta il folclore e la cultura popolare brasiliana: da miti e leggende come Saci Pererê, Mula sem cabeça, Cuca alla storia di piatti tipici come la feijoada o la moqueca, passando per la letteratura, il carnevale, la storia delle città più famose e la musica, ovviamente. Conduce Loretta da Costa Perrone, brasiliana nata a Santos che, pur vivendo a Milano da anni, è rimasta molto connessa con le sue origini. È autrice del podcast Lendas con il quale ha vinto gli Italian Podcast Award per il secondo anno consecutivo.

    Mitologia Popular - 05-03-2025

  • PlayStop

    The Box di mercoledì 05/03/2025

    la sigla del programma è opera di FIMIANI & STUMP VALLEY La sigla è un vero e proprio viaggio nel cuore pulsante della notte. Ispirata ai primordi del suono Italo, Stump Valley e Fimiani della scuderia Toy Tonics, label berlinese di riferimento per il suono italo, disco e house, ci riportano a un'epoca di neon e inseguimenti in puro stile Miami Vice, un viaggio nella notte americana alla guida di una Ferrari bianca. INSTAGRAM @tommasotoma

    The Box - 05-03-2025

  • PlayStop

    News della notte di mercoledì 05/03/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 05-03-2025

  • PlayStop

    Sapore Indie di mercoledì 05/03/2025

    Sapore Indie è la trasmissione per connettersi al presente e scoprire le novità più rilevanti della musica alternative internazionale. Tutti i mercoledì alle 21.30, con Dario Grande, un'ora di esplorazione tra le ultime uscite di artisti grandi e piccoli, storie di musica e vite underground. Per uscire dalla bolla dei soliti ascolti e sfuggire l’algoritmo, per orientarsi nel presente e scoprire il suono più rigenerante di oggi. ig: https://www.instagram.com/dar.grande/

    Sapore Indie - 05-03-2025

Adesso in diretta