Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Domenica 30 agosto 2020

Il racconto della giornata di domenica 30 agosto 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia ai drammi dell’immigrazione in Calabria e Sicilia. Aperta un’inchiesta sulla morte delle due sorelline nel campeggio di Marina di Massa; prosegue l’allerta meteo in gran parte del Nord Italia. Esteri: continuano le proteste in Bielorussia e si acuiscono gli scontri negli USA in una campagna elettorale dalla tensione altissima. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

L’incremento nelle ultime 24 ore dei contagi da Covid 19 è stato di 1.365 nuovi casi, con un lieve rallentamento rispetto al dato dei 1.444 contagi di ieri. Quattro le persone decedute, quasi cento ricoverati in più di ieri, sette in terapia intensiva. Nessuna regione a contagio zero: 270 i casi in Campania, quasi un centinaio di rientro dalla Sardegna e dall’estero, secondo la Regione, il numero così alto sarebbe da imputarsi a una campagna di screening sul territorio; 235 casi in Lombardia, 156 per il Lazio, 109 in Veneto e Emilia Romagna, per cui la metà era già in isolamento domiciliare, l’altra metà proviene da focolai già noti. 98 in Toscana, la metà dei quali dal tracciamento di altri casi. 69 in Puglia, 60 in Piemonte.

Dopo quattro giorni di record, rallentamento nei tamponi, tra ieri e oggi ”solo” 82mila. Uno studio per un ‘piano nazionale di sorveglianza’ per quadruplicare il numero di tamponi, fino a 300.000 al giorno, è stato chiesto dal ministero della Salute al microbiologo Andrea Crisanti.

Abbiamo chiesto un commento ad Antonella D’Arminio Monforte, primario di infettivologia degli Ospedali Santi Paolo e Carlo di Milano:

 

Esplode barca di migranti nelle acque della Calabria, tre morti

Tragedia al largo della costa ionica calabrese a fine mattinata, prende fuoco e poi esplode una barca a vela con circa 20 migranti a bordo, mentre una motovedetta delle guardia di finanza la stava trainando verso il porto di Isola di Capo Rizzuto, dopo un primo approdo a Sellia Marina. Il bilancio per ora è di tre morti, due dispersi, otto feriti, due gravi.

Il racconto di Francesco Oliverio, giornalista di Esperia.Tv

 

E sono dicevamo otto i feriti, due migranti con gravi ustioni, ricoverati negli ospedali di Crotone e Catanzaro, quattro con bruciature o contusioni più lievi, anche i due finanziari che erano a bordo dell’imbarcazione sono rimasti feriti, il primo ustionato e un altro con una gamba rotta in seguito all’onda d’urto dell’esplosione, soccorso dai migranti che si erano lanciati in acqua per sfuggire alle fiamme. Le altre 12 persone che erano a bordo della barca esplosa, sono state recuperate e state trasferite nel centro d’accoglienza di Capo Rizzuto.
Sono ancora in corso con elicotteri e unità della marina le ricerche dei due dispersi. 

Il Viminale alleggerisce la pressione sull’hotspot di Lampedusa

Il Ministero degli Interni ha annunciato poco fa l’invio a Lampedusa di una nave per l’evacuazione entro domani di almeno 300 migranti dall’Hotspot tornato in pochi giorni in una situazione di sovraffollamento insostenibile.
Arriveranno altre due navi, nei prossimi giorni – dice il Viminale – per poter mettere in quarantena e poi evacuare verso la Sicilia e il continente altre centinaia di persone, come già fatto pochi giorni fa.
Dopo lo sbarco ieri notte di circa 470 migranti arrivati con un peschereccio, stamattina era scoppiata la protesta del sindaco che aveva minacciato lo sciopero generale dell’isola, rivolgendosi direttamente al presidente del consiglio Giuseppe Conte.
Sentiamo il sindaco dell’isola Totò Martello:

 

Sorelle morte in campeggio per la caduta di un albero: indaga la magistratura

La magistratura indaga sulla morte delle sorelle di 3 e 14 anni travolte stamattina da un albero caduto sulla tenda in cui dormivano dentro un campeggio di Marina di Massa.

Libero Dolce è un giornalista del Tirreno che è andato sul posto

In queste ore è in vigore un’allerta arancione in tutto il Trentino Alto Adige, in Friuli Venezia Giulia, in parte del Veneto e in quasi tutta la zona nord della Lombardia: Media-bassa Valtellina, Lario e prealpi occidentali, orobie bergamasche, Valcamonica, laghi e prealpi varesine, Valchiavenna, laghi e prealpi orientali. Ancora disperso un 38enne scomparso ieri dopo essere stato travolto da un torrente a Maccagno, in provincia di Varese. Nel bergamasco un uomo è finito in ospedale dopo essere stato colpito da un fulmine nel bosco della valle dell’inferno. Allagamenti sulla statale 42 e sulla 36, in questo caso in provincia di Lecco, dove l’acqua è entrata in cantine e garage del capoluogo e c’è stato uno smottamento su una strada provinciale al confine tra Valvarrone e Vestreno. A Chiusa, in provincia di Bolzano, è straripato il fiume Isarco e la protezione civile ha invitato i cittadini a portarsi nei piani superiori degli edifici. Nel comune di Egna è esondato l’Adige e l’autostrada del Brennero è stata chiusa in entrambe le direzioni tra Bolzano e San Michele. Bloccata anche la ferrovia del Brennero e quella che va da Trento a Malè nella zona di Cles.

Proseguono le proteste anti-Lukashenko in Bielorussia

In Bielorussia decine di migliaia di persone sono scese in piazza contro il presidente Lukashenko nella capitale Minsk. Quella di oggi è stata la terza domenica consecutiva di proteste da parte dei suoi oppositori, che contestano il risultato delle elezioni del 9 agosto, stravinte – secondo i dati ufficiali – dall’uomo che governa il paese dal 1994. Ieri una serie di giornalisti di testate straniere si erano visti ritirare gli accrediti dalle autorità. Oggi durante la manifestazione ci sono state decine di arresti. 

Marina è una cittadina bielorussa che era nel suo paese fino a pochi giorni fa ed è in contatto con una persona scesa in piazza oggi:

Un morto negli Usa in scontri tra opposte fazioni politiche

(di Roberto Festa)

Una persona è stata uccisa nella notte a Portland, nel corso di scontri tra sostenitori di Donald Trump e dimostranti legati a Black Lives Matter. Secondo le prime testimonianze, la vittima è un uomo che indossava un cappello con l’insegna del Patriot Prayer, un gruppo di destra che da tempo organizza manifestazioni a Portland.

Non è ancora chiara la dinamica della sparatoria che ha condotto alla morte dell’uomo. Quello che si sa è che oltre 600 veicoli di sostenitori di Trump, tra camion e automobili, dovevano manifestare per Portland, la città dell’Oregon dove da mesi, ogni notte, si susseguono incidenti e proteste, e dove Donald Trump ha inviato le truppe federali. Il corteo doveva sfilare nei sobborghi della città, ma una parte delle auto si è diretta verso il centro di Portland, dove si trovano i dimostranti anti-razzismo. Da qui lo scoppio di violenti scontri tra le due fazioni e il morto.

L’episodio, con ogni probabilità, è destinato a enfatizzare le divisioni razziali, e probabilmente gli scontri, in molte città americane. Trump stesso sarà a Kenosha, Wisconsin, la città dove alcuni giorni fa la polizia ha sparato alle spalle di Jacob Blake, un ragazzo afro-americanoche si trova ora in ospedale e che potrebbe restare paralizzato per sempre. La Casa Bianca annuncia che Trump incontrerà i dirigenti della polizia locale e valuterà i danni delle proteste di queste settimane. La strategia della Law and Order del presidente, della legge e dell’ordine, continua, mentre la campagna elettorale entra nel vivo.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

 

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    Il 31 dicembre 2024 è stata una giornata tremenda per la musica italiana. La notizia della morte di Paolo Benvegnù ha colpito duramente le moltissime persone che negli anni sono state toccate dalle sue canzoni, dalla sua voce, dalla sua poesia, oltre che dalla sua straordinaria umanità. Lo amavano le persone che lo conoscevano grazie ai suoi dischi e ai suoi concerti, lo amavano le persone che avevano avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di parlarci anche solo per pochi minuti. Lo amavano i suoi amici, lo amava la sua famiglia, a cui vanno ancora oggi, a un mese dalla sua morte, tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. Radio Popolare ha ospitato molte volte Paolo Benvegnù nei propri studi, per interviste, minilive e concerti nell’Auditorium: ogni volta è stata speciale. Per questo, nella notte tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, Radio Popolare ha realizzato una trasmissione speciale in cui riproporre molte di queste registrazioni d’archivio: da un minilive degli Scisma del 2000 fino all’ultima apparizione di Paolo Benvegnù sulle nostre frequenze, l’11 ottobre 2024; in mezzo, altre interviste, un intero concerto in Auditorium e anche alcuni brani che arrivano da un altro archivio, quello di Radio Città del Capo di Bologna, grazie alla preziosa collaborazione di Francesco Locane. Quasi quattro ore di musica e di parole, tutte per Paolo Benvegnù. Che sarà sempre nei nostri cuori. A cura di Niccolò Vecchia

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    Il 31 dicembre 2024 è stata una giornata tremenda per la musica italiana. La notizia della morte di Paolo Benvegnù ha colpito duramente le moltissime persone che negli anni sono state toccate dalle sue canzoni, dalla sua voce, dalla sua poesia, oltre che dalla sua straordinaria umanità. Lo amavano le persone che lo conoscevano grazie ai suoi dischi e ai suoi concerti, lo amavano le persone che avevano avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di parlarci anche solo per pochi minuti. Lo amavano i suoi amici, lo amava la sua famiglia, a cui vanno ancora oggi, a un mese dalla sua morte, tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. Radio Popolare ha ospitato molte volte Paolo Benvegnù nei propri studi, per interviste, minilive e concerti nell’Auditorium: ogni volta è stata speciale. Per questo, nella notte tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, Radio Popolare ha realizzato una trasmissione speciale in cui riproporre molte di queste registrazioni d’archivio: da un minilive degli Scisma del 2000 fino all’ultima apparizione di Paolo Benvegnù sulle nostre frequenze, l’11 ottobre 2024; in mezzo, altre interviste, un intero concerto in Auditorium e anche alcuni brani che arrivano da un altro archivio, quello di Radio Città del Capo di Bologna, grazie alla preziosa collaborazione di Francesco Locane. Quasi quattro ore di musica e di parole, tutte per Paolo Benvegnù. Che sarà sempre nei nostri cuori. A cura di Niccolò Vecchia

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