Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Domenica 16 agosto 2020

coronavirus aeroporto mascherina

Il racconto della giornata di domenica 16 agosto 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia e nel Mondo alle difficoltà in Lombardia per effettuare i test dopo il rientro da Spagna, Croazia, Grecia e Malta, mentre la Commissione Europea chiede di limitare le restrizioni agli spostamenti tra i Paesi a circostanze del tutto eccezionali. Il Ministro Speranza ha firmato un’ordinanza che dispone la sospensione delle attività di tutte le discoteche, sale da ballo e «locali assimilati» a partire dal 17 agosto. La petroliera incagliata al largo dell’isola Mauritius si è spaccata in due e in Bielorussia, intanto, la mobilitazione si è allargata. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

Sono 479 i nuovi positivi al coronavirus in Italia. Un calo nei contagi rispetto a ieri, quando c’erano stati 629 nuovi casi accertati. Ma sono significativamente diminuiti anche i tamponi fatti: 36.800, quasi 17mila in meno di ieri. Quattro le vittime, dato analogo al giorno precedente. Veneto (78), Lazio (68) e Lombardia (61) in testa tra le regioni col maggior numero di nuovi positivi. Nessun caso in Basilicata, Molise e Valle d’Aosta.

Sono 294.000 i nuovi casi di coronavirus nel mondo nelle ultime 24 ore, il numero più alto dall’inizio della pandemia. Lo ha detto l’Organizzazione mondiale della sanità secondo quanto riportato dalla BBC. Oltre 21 milioni di persone sono state contagiate dal COVID-19 e oltre 771.000 hanno perso la vita, stando ai dati della Johns Hopkins University. Il Paese con più vittime di coronavirus sono gli Stati Uniti dove sono morte 170.000 persone.
La Francia ha registrato un nuovo record giornaliero di casi di coronavirus dalla fine del lockdown a maggio. Nelle ultime 24 ore i nuovi casi accertati sono stati 3.310.

Lombardia e test in aeroporto per chi arriva da Spagna, Croazia, Grecia e Malta

Tra le misure obbligatorie decise dal governo c’è quella di testare le persone che arrivano da quattro paesi: Spagna, Croazia, Grecia e Malta.
I turisti, al rientro, dovrebbero essere sottoposti a tampone o test sierologico immediato. Ma in realtà il meccanismo al momento non è partito dappertutto.
In Lombardia i test in aeroporto non ci sono. E tanti segnalano che anche mettersi in contatto con l’azienda sanitaria per effettuare il controllo entro 48 ore – come prevede il governo – non è semplice. Una situazione che ci ha confermato, a proposito degli scali lombardi, Giovanni Cervone del sindacato Cub Trasporti:

 

Discoteche chiuse in Italia fino al 7 settembre

Il governo ha deciso di sospendere le attività di tutte le discoteche, sale da ballo e «locali assimilati», a partire da domani, 17 agosto, in tutta Italia.
La decisione, al momento valida fino al 7 settembre è stata presa durante il vertice tra il governo e i presidenti delle regioni. Il ministro della Salute Speranza ha poi firmato un’ordinanza.
Nel testo è chiarito che non sono ammesse deroghe regionali alla normativa nazionale. Nell’ordinanza il governo ha deciso anche una nuova stretta sull’uso della mascherina: «dalle 18 alle 6», su tutto il territorio nazionale, l’uso delle mascherine torna obbligatoria anche «all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti».

La Commissione UE chiede di limitare le restrizioni ai viaggi tra Paesi

Con una lettera ai partner europei la Commissione Europea chiede di limitare le restrizioni agli spostamenti tra i Paesi a circostanze del tutto eccezionali. Bruxelles descrive la situazione sanitaria nella lettera come “volatile”, con casi in aumento in alcuni Paesi, in diminuzione in altri. E sebbene sia consapevole che gli Stati hanno l’ultima parola sulle quarantene e sulla gestione delle frontiere, ricorda loro che l’Europa ha molto in gioco. “Data l’esperienza dell’inizio della pandemia – si legge nel documento – ci teniamo a sottolineare che il coordinamento resta fondamentale per garantire chiarezza e prevedibilità per i cittadini e le imprese, soprattutto nel settore dei viaggi”.
“Il ripristino di restrizioni e controlli alle frontiere inefficaci deve essere evitato. La risposta deve essere proporzionata, coordinata e basata su prove scientifiche “, aggiunge il testo inviato agli ambasciatori dei Ventisette.
Il calo eccezionale del PIL dell’UE, dell’11,7% nel secondo trimestre, fa temere a Bruxelles che un nuovo ciclo di chiusure delle frontiere ostacolerà la ripresa e ancora una volta ostacolerà la libera circolazione nell’area Schengen.

Mauritius, la petroliera giapponese si è spezzata in due

È successo ciò che si temeva. La petroliera incagliata al largo dell’isola Mauritius si è spaccata in due. La popolazione sta intervenendo con mezzi di fortuna per evitare un’ulteriore fuoriuscita di greggio dall’imbarcazione, che trasportava un carico da 4 mila tonnellate di petrolio, parte del quale si è già riversata in mare, minacciando la barriera corallina e la vitale industria turistica del piccolo Stato dell’Oceano Indiano sud-occidentale.
I cittadini hanno costruito delle barriere con tessuto, foglie di canna da zucchero e bottiglie di plastica vuote per contenere la fuoriuscita di petrolio. Anche capelli, usati per assorbire il greggio: migliaia di persone li stanno tagliando e portando sul posto, anche con l’aiuto di barbieri che si sono sistemati sulla spiaggia.
Il governo viene accusato di aver fatto troppo poco per contenere i danni nei giorni immediatamente successivi all’incidente che ha portato il cargo giapponese a incagliarsi. Quello che si sta materializzando è una catastrofe ambientale, oltre che economica dato che Mauritius vive in gran parte di turismo.

Alessandro Giannì di Greenpeace, intervistato da Claudia Zanella:

 

Continuano le proteste in Bielorussia

(di Emanuele Valenti)

Le violenze della polizia, all’inizio della settimana, non hanno fermato le proteste. Negli ultimi giorni la mobilitazione si è allargata. Ci sono stati cortei e manifestazioni, in molte città, fin dal mattino. Il passo indietro delle forze di sicurezza – che non hanno più attaccato la piazza – ha sicuramente aiutato.
Anche per questo il clima, in queste ore – racconta chi si trova in Bielorussia – sembra essere cambiato. La paura – ricordiamo i 7mila arresti – ha fatto spazio, almeno parzialmente, alla speranza. Speranza che qualcosa possa cambiare sul serio, anche se la situazione è complessa. I paragoni con l’Ucraina del 2014 sono fuorvianti.
Una parte importante della società bielorussa vuole sicuramente l’uscita di scena di Lukashenko, ma questo non dipende in maniera chiara da un sentimento anti-russo oppure filo-europeo. Il presidente, che ha incassato nuovamente il supporto di Mosca, ha partecipato a un presidio dei suoi sostenitori. Ha detto che non ci saranno nuove elezioni e che la NATO sta ammassando truppe sul confine occidentale – l’alleanza atlantica ha smentito. Il Cremlino, seguendo la linea di Lukashenko, ha parlato di forze straniere dietro alla protesta.
Maria Kolesnikova, l’unica leader dell’opposizione rimasta a Minsk, ha detto alla piazza di essere pronta a dialogare con il governo e ha chiesto alle forze di sicurezza – tra i pilastri del regime di Lukashenko – di aggiungersi alla protesta. In un’intervista ha anche spiegato che non è il momento delle sanzioni. Un messaggio all’Europa che invece le sta preparando. L’opposizione non sembra quindi voler forzare, anche perché probabilmente non sarebbe in grado di farlo. L’epilogo, come in altre situazioni di crisi, dipenderà dall’equilibrio tra dinamiche interne e decisioni prese dagli attori esterni, a partire da Putin.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 01/02 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 01-02-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 01/02 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 01-02-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di sabato 01/02/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 01-02-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 31/01/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 31-01-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Blue Lines di sabato 01/02/2025

    Conduzione musicale a cura di Chawki Senouci

    Blue Lines - 01-02-2025

  • PlayStop

    Il sabato del villaggio di sabato 01/02/2025

    Il sabato del villaggio... una trasmissione totalmente improvvisata ed emozionale. Musica a 360°, viva, legata e slegata dagli accadimenti. Come recita la famosa canzone del fu Giacomo: Questo di sette è il più grandioso giorno, pien di speme e di gioia: di man tristezza e noia recheran l'ore, ed il travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.

    Il sabato del villaggio - 01-02-2025

  • PlayStop

    Senti un po’ di sabato 01/02/2025

    Senti un po’ è un programma della redazione musicale di Radio Popolare, curata e condotta da Niccolò Vecchia, che da vent’anni si occupa di novità musicali su queste frequenze. Ospiti, interviste, minilive, ma anche tanta tanta musica nuova. 50 minuti (circa…) con cui orientarsi tra le ultime uscite italiane e internazionali. Da ascoltare anche in Podcast (e su Spotify con le playlist della settimana). Senti un po’. Una trasmissione di Niccolò Vecchia In onda il sabato dalle 18.30 alle 19.30.

    Senti un po’ - 01-02-2025

  • PlayStop

    Stay human di sabato 01/02/2025

    Ogni sabato, dalle 17.35 alle 18.30, musica, libri e spettacoli che ci aiutano a 'restare umani'. Guida spirituale della trasmissione: Fela.

    Stay human - 01-02-2025

  • PlayStop

    Soulshine di sabato 01/02/2025

    Soulshine è un mix eclettico di ultime uscite e classici immortali fra soul, world music, jazz, funk, hip hop, afro beat, latin, r&b, ma anche, perchè no?, un po’ di sano rock’n’roll. L’obiettivo di Soulshine è ispirarvi ad ascoltare nuova musica, di qualsiasi decennio: scrivetemi i vostri suggerimenti e le vostre scoperte all’indirizzo e-mail cecilia.paesante@gmail.com oppure su Instagram (cecilia_paesante) o Facebook (Cecilia Paesante).

    Soulshine - 01-02-2025

  • PlayStop

    Highlights di sabato 01/02/2025

    Il magazine sportivo di Radio Popolare - Lo sport attraverso le sue storie, dalle grandi imprese ai personaggi, dalle notizie agli eventi che s’intrecciano con la società. Ogni sabato, dalle 15.35 alle 16.30, Highlights fa sintesi e accende i riflettori su quello che sta dentro e attorno ai campi di gioco. Una trasmissione settimanale in cui approfondire, ascoltare le parole degli esperti, confrontarsi e raccontare i fatti che vanno oltre la cronaca sportiva. A cura di Luca Parena e Alessandro Simonetta.

    Highlights - 01-02-2025

  • PlayStop

    Una Notte Per Paolo Benvegnù - Seconda parte

    Il 31 dicembre 2024 è stata una giornata tremenda per la musica italiana. La notizia della morte di Paolo Benvegnù ha colpito duramente le moltissime persone che negli anni sono state toccate dalle sue canzoni, dalla sua voce, dalla sua poesia, oltre che dalla sua straordinaria umanità. Lo amavano le persone che lo conoscevano grazie ai suoi dischi e ai suoi concerti, lo amavano le persone che avevano avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di parlarci anche solo per pochi minuti. Lo amavano i suoi amici, lo amava la sua famiglia, a cui vanno ancora oggi, a un mese dalla sua morte, tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. Radio Popolare ha ospitato molte volte Paolo Benvegnù nei propri studi, per interviste, minilive e concerti nell’Auditorium: ogni volta è stata speciale. Per questo, nella notte tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, Radio Popolare ha realizzato una trasmissione speciale in cui riproporre molte di queste registrazioni d’archivio: da un minilive degli Scisma del 2000 fino all’ultima apparizione di Paolo Benvegnù sulle nostre frequenze, l’11 ottobre 2024; in mezzo, altre interviste, un intero concerto in Auditorium e anche alcuni brani che arrivano da un altro archivio, quello di Radio Città del Capo di Bologna, grazie alla preziosa collaborazione di Francesco Locane. Quasi quattro ore di musica e di parole, tutte per Paolo Benvegnù. Che sarà sempre nei nostri cuori. A cura di Niccolò Vecchia

    Gli speciali - 01-02-2025

  • PlayStop

    Una Notte Per Paolo Benvegnù - Prima parte

    Il 31 dicembre 2024 è stata una giornata tremenda per la musica italiana. La notizia della morte di Paolo Benvegnù ha colpito duramente le moltissime persone che negli anni sono state toccate dalle sue canzoni, dalla sua voce, dalla sua poesia, oltre che dalla sua straordinaria umanità. Lo amavano le persone che lo conoscevano grazie ai suoi dischi e ai suoi concerti, lo amavano le persone che avevano avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di parlarci anche solo per pochi minuti. Lo amavano i suoi amici, lo amava la sua famiglia, a cui vanno ancora oggi, a un mese dalla sua morte, tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. Radio Popolare ha ospitato molte volte Paolo Benvegnù nei propri studi, per interviste, minilive e concerti nell’Auditorium: ogni volta è stata speciale. Per questo, nella notte tra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio, Radio Popolare ha realizzato una trasmissione speciale in cui riproporre molte di queste registrazioni d’archivio: da un minilive degli Scisma del 2000 fino all’ultima apparizione di Paolo Benvegnù sulle nostre frequenze, l’11 ottobre 2024; in mezzo, altre interviste, un intero concerto in Auditorium e anche alcuni brani che arrivano da un altro archivio, quello di Radio Città del Capo di Bologna, grazie alla preziosa collaborazione di Francesco Locane. Quasi quattro ore di musica e di parole, tutte per Paolo Benvegnù. Che sarà sempre nei nostri cuori. A cura di Niccolò Vecchia

    Gli speciali - 01-02-2025

  • PlayStop

    Chassis di sabato 01/02/2025

    con Eros Galbiati attore in "Ritratto di un certo Oriente" di Marcelo Gomes; Uberto Pasolini regista di "Itaca - Il ritorno" e un contributo audio di Claudio Santamaria; Enrico Masi sul suo documentario "Terra Incognita". Tra le uscite: "Io sono ancora qui" di Walter Salles; "Babygirl" di Alina Reijn; "Simone Veil - La donna del secolo" di Olivier Dahan.

    Chassis - 01-02-2025

  • PlayStop

    I girasoli di sabato 01/02/2025

    “I Girasoli” è la trasmissione di Radio Popolare dedicata all'arte e alla fotografia, condotta da Tiziana Ricci. Ogni sabato alle 13.15, il programma esplora eventi culturali, offre interviste ai protagonisti dell'arte, e fornisce approfondimenti sui critici e sui giovani talenti. L’obiettivo è rendere accessibile il significato delle opere e valutare la qualità culturale degli eventi, contrastando il proliferare di iniziative di scarso valore e valutando le polemiche sulla politica culturale.

    I girasoli - 01-02-2025

  • PlayStop

    Good Times di sabato 01/02/2025

    Good Times è il trampolino per tuffarsi in bello stile nel weekend. Visioni, letture, palchi, percorsi, incontri, esperienze, attività. Gli appuntamenti fissati dal calendario, ma anche le occasioni offerte dall’ozio. Un dispenser di proposte e suggestioni per vivere al meglio il proprio tempo libero. Tutti i sabati, dalle 11.30 alle 12, Good Times è il nostro viaggio nelle proposte del fine settimana. E insieme il nostro augurio per trascorrere giorni belli e momenti felici. Conduce Elena Mordiglia.

    Good Times - 01-02-2025

  • PlayStop

    Terzo tempo di sabato 01/02/2025

    Nel rugby il terzo tempo è il dopo partita, quando gli animi si rilassano, si beve e si mangia insieme: questo è lo spirito con cui nasce questa trasmissione, che potrebbe essere definita una sorta di “spin off” di Esteri – in onda tutte le sere dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 19:30 – oppure, prendendo in prestito la metafora sportiva, un “terzo tempo” di Esteri. Sarà una mezz’ora più rilassata rispetto all’appuntamento quotidiano, ricca di storie e racconti, ma anche di musica. A cura di Martina Stefanoni

    Terzo tempo – il settimanale di Esteri - 01-02-2025

Adesso in diretta