E’ stata ministra dell’Integrazione e ha vissuto sulla propria pelle l’odio e la stupidità del razzismo. E’ stata denigrata e insultata, non solo sui social media ma anche da esponenti politici: ricordiamo che il leghista Calderoli disse che “somiglia a un orango”. Un’offesa che ricorda quella perpetrata alla moglie di Emmanuel Chidi Nnamdi, Chinyery, apostrofata dall’omicida di Fermo come “scimmia africana”. Oggi Cècile Kyenge è europarlamentare e punta il dito contro le responsabilità della politica. “Fatti come quello di Fermo – dice – sono alimentati da un razzismo spesso utilizzato come propaganda”.
Ecco la sua intervista